Il referendum dell’Emilia Romagna e il giorno dopo di Salvini e Zingaretti

Foto: © Imagoeconomica, Valerio Portelli

Il problema per gli sconfitti sarà quello di tenere insieme un quadro che comunque ha portato già dei risultati. Però in ogni caso tutti dovranno prendere atto che il vincitore avrà avuto ragione.

Domani notte non resterà che prendere atto. Del risultato dell’Emilia Romagna naturalmente. Sarà un test nazionale comunque vada, anche se dovesse vincere Stefano Bonaccini, il presidente in carica che ha condotto la campagna elettorale solo sul piano amministrativo. In realtà anche questa è stata una strategia politica. Ma proprio perché l’Emilia Romagna è una Regione dove il benessere c’è, dove la Sanità funziona, dove il Turismo è un punto fermo, dove sono stati creati posti di lavoro, allora se dovesse vincere il centrodestra non basterà liquidare il tutto con “il vento che tira” o con “gli elettori che non capiscono nulla”.

Foto: © Stefano Carofei, Imagoeconomica

C’è un modo di fare campagna elettorale di Matteo Salvini che parte dalla comunicazione, soprattutto via social (la Bestia salviniana), ma che arriva a toccare il sentimento e la percezione delle persone. Salvini punta sempre e dappertutto sugli stessi temi: la sicurezza, la lotta alla burocrazia, la produzione locale e tutto il resto. È su questo terreno che ha costruito i successi degli ultimi due anni. Se conquisterà anche l’Emilia Romagna, allora non potrà essere catalogato come un interprete del momento.

Dall’altra parte c’è Nicola Zingaretti, il quale da segretario del Pd si è trovato a vivere mesi complicatissimi. Con un’alleanza di governo non preventivabile, con la scissione di Renzi, con una Finanziaria per scongiurare l’aumento dell’Iva e con tutto il resto. Ma pure con un Partito Democratico che fatica a tornare ai livelli di voto di qualche anno fa.

Nel frattempo però si sono affacciate le Sardine, che possono rappresentare un elemento per ricostruire un centrosinistra ulivista.

Però in mezzo ci sarà il voto dell’Emilia Romagna. Un referendum su Matteo Salvini, c’è poco da fare. L’Italia vota spesso con la formula del referendum: Da Silvio Berlusconi e a Matteo Renzi. La cosa più difficile sarà quella di restare in campo. Per chi perderà naturalmente.