Il Retroscena. Così la ‘sintonia’ Pd-M5S ha blindato l’Aula della Regione Lazio

Foto: © Imagoeconomica, Benvegnu' Guaitoli

IL RETROSCENA - Cosa è accaduto in nottata in Regione. Le prove della 'sintonia' Pd-M5S. La svolta nella 'Capigruppo'. Leodori - Buschini - Ruberti nell'ombra. Le urla "Buffone". Aurigemma in aula con un piatto di spaghetti. Sequestrato dai commessi

L’impronta digitale è nitida e viene lasciata in una sala della Regione Lazio alle 3 della notte tra giovedì e venerdì. È la traccia concreta della sintonia tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. In un luogo chiave per il futuro della politica italiana: la Regione governata da Nicola Zingaretti e nella quale all’opposizione siede Roberta Lombardi; il primo è anche il segretario nazionale dei Dem; la seconda è una delle tre punte dell’area Di Battista – Fico – Lombardi che è sempre stata contrapposta all’ala vincente di Luigi Di Maio.

Il pantano

Ore 3 di venerdì mattina. Il dibattito in Aula è impantanato. Sta funzionando alla perfezione l’ostruzionismo costruito dai Consiglieri del centrodestra per bloccare i lavori. Hanno denunciato da mercoledì che c’è una ‘sintonia‘ tra Pd e M5S: una vera e propria prova generale di dialogo da esportare poi in Parlamento. Ad allagare la pianura del dibattito e trasformarla in un pantano è stato prima Pasquale Ciacciarelli (Forza Italia – Toti, leggi qui Test Pd – M5S: tensioni in Regione, «Preparano la nuova maggioranza») . Poi è passato all’azione il capogruppo di Fi – Toti Antonello Aurigemma.

Hanno scavato una trincea e steso il filo spinato intorno al dibattito sulla legge per il Compostaggio. L’ha messa a punto il Movimento 5 Stelle, è un suo successo politico: il centrodestra ritiene che sia il sugello al dialogo, la prova finale dell’intesa. Che fino a quel momento ha portato i pentastellati a tenere a galla i numeri dell’Aula e la legalità della seduta. (leggi qui Regione, spengono la luce alle 4.30: il voto non c’è, l’asse Pd-M5S si).

La missione del centrodestra è: far saltare a tutti i costi quella votazione, impedirla in qualsiasi maniera. Sperando così di incrinare il rapporto, disturbare la sintonia, far saltare il tracciato sul quale Pd e M5S di Lombardi potrebbero poi costruire un percorso.

Il retroscena

Alle 3 il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini chiama una sospensione per una riunione dei Capigruppo. È la mossa con la quale mediare una soluzione, evitando che i Consiglieri debbano restare in aula ancora per giorni.

Una volta chiusa la porta, il presidente d’Aula non dice parola. Eppure è lui l’arbitro dei lavori. Lui è stato per tutta la prima parte della Legislatura il capogruppo del Pd, l’uomo che ha intessuto il Patto d’Aula con cui è stata trasformata in maggioranza l’Anatra Zoppa uscita dalle urne Regionali nel marzo 2018.

Buschini non parla. È Roberta Lombardi a farlo, lei che è stata la prima capogruppo del M5S appena entrato in Parlamento, la spietata sicaria che ha ucciso Pier Luigi Bersani nell’unica diretta streaming tenuta dai grillini. Lei fa la proposta alla Capigruppo: più o meno dice “Voi non volete farci passare la legge sul Compostaggio, noi possiamo anche rinunciare: votiamo la legge sul Caporalato che sta prima nell’Ordine del Giorno. Però prima di andare via vogliamo discutere un solo emendamento della nostra legge. Questo non ce lo potete negare“.

Ha chiesto il gol della bandiera, un contentino. Il centrodestra non gli vorrebbe concedere nemmeno quello. Ma Roberta Lombardi punta i piedi: o così o ci si accampa per le prossime settimane in Aula fino a quando non si arriva al voto anche della Legge sul Compostaggio.

Va bene. Le danno il contentino. Si vota e poi tutti a casa. E si può partire per le vacanze.

Li ha fregati tutti

Non è un contentino. È l’impronta digitale. La prova regina. Di una strategia intessuta da Mauro Buschini e dal vicepresidente d’Aula Devid Porrello del M5S. Senza lasciare alcuna impronta. Nessun Ris della politica riuscirà mai ad isolarla. Solo loro possono sapere che c’è una piega del Regolamento in base alla quale se anche un solo emendamento di una Legge viene discusso dall’Aula quella intera Legge poi deve essere discussa nella seduta successiva. In pratica a settembre si ripartirà da lì: nessun centrodestra potrà far saltare quella discussione.

Sintonia… e il dialogo?

Ancora meno prove sarà possibile individuare sul lavoro che sta avvenendo in retrovia.

Nel buio c’è chi individua la sagoma di Daniele Leodori, l’astutissimo ex Presidente del Consiglio regionale promosso ora a braccio destro di Nicola Zingaretti. E possibile erede del Governatore se si dovesse tornare a votare anche in regione.

L’altra sagoma nel buio è quella di Mauro Buschini: che ha ereditato la presidenza del consiglio regionale da Leodori, dopo avere pilotato con abilità il Gruppo Pd fino a costruire un anno fa il Patto d’Aula. (leggi qui Una maggioranza per Zingaretti: Cangemi e Cavallari dicono si a Buschini).

Nessuno riuscirà mai a dimostrare che sono loro quelli che stanno provando a stendere i cavi del telegrafo con cui collegare il Pd al M5S di Roberta Lombardi.

Una sagoma c’è con certezza. È quella di Albino Ruberti, il felpato Capo di gabinetto di Nicola Zingaretti. (leggi qui Il messaggio nascosto da Zingaretti nell’annunciare la giunta. Chi è Ruberti). A mezzanotte e mezza di venerdì era alla Pisana. Dove ha parlato fitto con Buschini.

Buffone e il piatto di pasta

Prima della Capigruppo, la nottata non è stata delle più serene. Ci sono stati scenari di tensione e urla.

Come nel momento in cui Antonello Aurigemma ha chiesto al presidente supplente Devid Porrellouna sospensione, almeno per andare a mangiare“. Il vice presidente d’aula grillino non vuole concederla, teme che sia un trucco del centrodestra per non rientrare e far saltare la seduta.

È Mauro Buschini ad avvicinarsi al tavolo della presidenza e mediare una soluzione. A quel punto Porrello dice “Va bene: 15 minuti di sospensione“.

Un quarto d’ora per cenare? Antonello Aurigemma è un politico di un certo peso, anche nel fisico. Non apprezza la concessione e tuona: “Buffone! È dovuto venire Buschini a dirtelo! Siete d’accordo col pd anche su questo!“.

Il vice presidente non incassa in silenzio. E ribatte: “Se non va bene, allora prendo atto che rinunciate alla pausa. Si va avanti con i lavori“.

Aurigemma va alla buvette, prende un piatto di spaghetti e rientra in Aula ancora con il piatto in una mano ed inforchettando con l’altra.

Porrello ancora un po’ ha una crisi isterica: fa intervenire i commessi ed ordina di sequestrare il piatto ad Aurigemma, redarguendo il capogruppo totiano.

Le reazioni

In giornata Antonello Aurigemma dice che «Oggi si è consumato l’ennesimo pasticcio della maggioranza Zingaretti. Dopo la scomparsa del Patto d’Aula che è servito al centrosinistra per reggere ‘l’anatra zoppa‘, questa mattina si è aggiunto anche il gruppo del M5s a supportare un centrosinistra oramai allo sbaraglio».

«Le due stampelle del patto d’aula ora non sono più sufficienti per una maggioranza sfaldata: per cercare di votare una legge surreale come quella del compostaggio, a supportare la maggioranza del nuovo segretario nazionale del Pd Zingaretti, infatti, si sono aggiunti i voti del gruppo pentastellato, che non ha fatto altro che garantire durante tutta la nottata il numero legale all’interno del Consiglio».

Il Movimento 5 Stella nega tutto e respinge al mittente le accuse. Parla di responsabilità. «Abbiamo votato a favore di questa legge, mettendo da parte la nostra proposta di legge sul compostaggio, che pure era calendarizzata per l’8 agosto, perche’ fare opposizione significa anche avere senso di responsabilita’ e salvaguardia dell’interesse pubblico: il centrodestra invece ha bloccato i lavori per tutta la notte, con un ostruzionismo ottuso, finalizzato al proprio tornaconto, contro il cittadino e contro il lavoratore».

Le accuse al centrodestra sono roventi. «Ha brigato in ogni modo, affinché la nostra legge sul compostaggio non venisse approvata: all’apparenza un dispetto da ragazzini al MoVimento 5Stelle, ma nella sostanza un calcolo becero e disperato, questo del centrodestra. In un anno e mezzo non é riuscito a far incardinare una legge ne’ a portare a compimento alcuna proposta».  

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright