Il ritorno di Isabelita: «Revocate la mia bocciatura all’Asl di Frosinone»

Isabella non si arrende. Non è nel suo carattere. Ma questa volta non lo ha fatto sapere a nessuno, ha agito in silenzio: vuole giocare senza strepiti né clamori, non cerca l’effetto sorpresa. Perché è convinta di avere in mano le carte giuste e di avere ragione, Isabella Mastrobuono.

La ex manager della Asl di Frosinone, unica bocciata tra i direttori generali in tutto il Lazio e una delle poche in tutta l’Italia, si è presentata al Consiglio di Stato ed ha impugnato l’ordinanza del 12 gennaio scorso. E’ quella con cui il giudici del Tribunale Amministrativo Regionale – Sezione Terza Quater – hanno bocciato il ricorso numero 14353 ‘integrato da motivi aggiunti‘. In pratica, Isabella Mastrobuono ha impugnato la decisione con cui il Tar ha detto no alla sua richieste di sospendere sia la sua bocciatura che il suo licenziamento. Chiede che il caso venga riesaminato dal Consiglio di Stato.

Il corposo fascicolo con cui viene proposto appello è il numero 201602072 ed al momento non è stato ancora pubblicato nessun provvedimento. Anche in questo caso si è affidata ad uno dei principi del Diritto Amministrativo, il professor Francesco Castiello.

Isabella Mastrobuono aveva chiesto al Tar del Lazio di sospendere i decreti U00515 del 30/10/2015 e T00233 del 02/11/2015 con i quali è stato disposto che non venisse confermata nell’incarico di direttore generale dell’azienda Usl di Frosinone. Inoltre aveva chiesto la sospensione della delibera della Giunta Regionale del Lazio numero 607 con cui è stata commissariata la Asl di Frosinone; dei decreti 148 e 247 con cui è stato nominato il suo successore. Ma il Tar aveva risposto che la richiesta «non appare assistita da idoneo fumus boni iuris in relazione al tenore dell’impugnativa appuntata unicamente su profili di gravità ed irreparabilità dell’allegato pregiudizio».