Il ritorno di Piergianni, primo giorno dopo 20 anni

I numeri di Ferentino. Il Pd interamente svuotato. Il premio di maggioranza per Fiorletta. Che oggi si è insediato. Vent'anni dopo la sua prima volta con la fascia tricolore.

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

A vent’anni dal primo giorno da sindaco, a dieci anni dall’ultimo giorno con la fascia tricolore, questa mattina Piergianni Fiorletta è tornato nel suo ufficio di primo cittadino. E con una forza ancora maggiore. Quella di un consenso del 60% che gli assegna una maggioranza monstre con tanto di premio di maggioranza.

Questa mattina c’è stata la proclamazione ed il passaggio di consegne con il commissario prefettizio. Per i consiglieri comunali invece ci vorrà lunedì prossimo. È infatti in programma il riconteggio. Qualcosa non quadra sul numero delle preferenze tanto da dover ripassare i conti.

Ma ci sono due certezze: la prima che Fiorletta è tornato sindaco della città dieci anni dopo la sua ultima esperienza da primo cittadino; la seconda è che è stato eletto con il 60,14% dei voti che gli fa scattare il premio di maggioranza. Avrà 11 consiglieri al suo fianco invece di 10.

In minoranza il candidato sindaco sconfitto Alfonso Musa, l’ex primo cittadino Antonio Pompeo, Fabio Magliocchetti del PD e Giancarlo Lanzi della Lista Musa Sindaco. Con loro tra i banchi della minoranza anche Angelica Schietroma.

Maggioranza con il premio

Fiorletta con Vittori

Fiorletta a capo della coalizione Ferentino 2030 era appoggiato da sei liste Ferentino nel Cuore, Enea, Nuova Ferentino, Insieme Fiorletta Sindaco, Raddoppiamo l’impegno e Uniti per Ferentino. Ognuna avrà almeno un rappresentante in consiglio comunale. Cinque delle sei liste avranno rappresentanti in giunta, due con la quota rosa mentre l’altra avrà la presidenza del Consiglio comunale.

A farla da padrona la storica lista dell’ex vicesindaco Luigi Vittori che da oltre 15 decide le sorti delle elezioni di Ferentino. La sua Ferentino nel Cuore ha eletto tre consiglieri: Luigi Vittori, Federica Fiorletta e Franco Martini ex assessore di Antonio Pompeo. Sarà determinante nell’assetto del nuovo esecutivo. Enea è la lista ideata da Alessandro Rea e dall’ex segretario cittadino del PD Andrea Pro. Ha eletto lo stesso Rea e Federica Mastrangeli.

Ferentino ha scelto la coerenza. I 1466 voti ricevuti ci riempiono di orgoglio e al tempo stesso di responsabilità. Ora ci metteremo a lavoro affianco a Piergianni per costruire un futuro radioso per la nostra città” ha spiegato Andrea Pro. Rea viaggia sulle 700 preferenze personali.

Preferenze alte

Pizzotti con Fiorletta e Berretta

Due eletti anche in Nuova Ferentino ideata dall’ex presidente del consiglio Claudio Pizzotti. Eletti lo stesso Pizzotti che con 706 voti dovrebbe essere mister preferenze e Maurizio Berretta della Lega, il più votato del centrodestra.

Una delle più belle vittorie elettorali di sempre, con una coalizione che nel nome degli interessi della città va oltre gli steccati politici classici. La soddisfazione più grande è l’elezione di diversi giovani mettendo a loro disposizione i miei 10 anni di maggioranza e gli altri 10 anni di opposizione. Anni che mi daranno sicuramente il giusto equilibrio in questa nuova avventura di governo per la mia città” ha spiegato Maurizio Berretta.

Due eletti anche nella lista Insieme Fiorletta sindaco ovvero Ugo Galassi ed Alfredo Bizzarri incalzato a pochi voti da Gianni Bernardini. Un consigliere ciascuno per le liste Raddoppiamo L’Impegno con Luca Zaccari della Lega e per Uniti per Ferentino con Giuseppe Virgili.

Un consiglio comunale in sostanza quello di Ferentino con molti giovani alla prima esperienza da Francesca Fiorletta a Federica Mastrangeli ad esempio e con altri volti nuovi quali Ugo Galassi ed Alfredo Bizzarri nella maggioranza. Conferme per Rea, Pizzotti, Berretta Martini in maggioranza.

Il Pd svuotato

Musa e Pompeo

L’opposizione sarà rappresentata dai due candidati sindaco sconfitti, Alfonso Musa ed Angelica Schietroma, dall’ex sindaco Antonio Pompeo, da Giancarlo Lanzi esponente storico di Porciano e da Fabio Magliocchetti del Pd. Per lui un ritorno in aula. Era stato vicesindaco con Francesco Scalia sindaco.

Chi esce massacrato da queste elezioni è il Partito Democratico. È la conseguenza della strategia scelta da Antonio Pompeo. Che ha voluto il simbolo del Pd a sostegno di Musa ma poi non si è candidato nel Partito di cui è leader provinciale della componente Base Riformista. Pompeo si è collocato in una civica con il suo nome, svuotando il Pd e lasciandolo ad una percentuale da prefisso telefonico.

Ma non basta questo a giustificare un risultato che sarà al centro della discussione in Direzione Provinciale quando si farà l’analisi del voto. Perché restano da capire i tanti candidati Dem con zero voti. Così come resta da capire la scelta di prendere i candidati di peso e collocarli in altre liste dello schieramento Musa. Per il Pd con poco più di 750 voti si tratta del minimo storico in città.

Esclusi eccellenti

Lucia Di Torrice

Hanno fallito l’elezione seppur di poco l’ex vicesindaco Lucia Di Torrice (aveva preso il posto di Vittori dopo la rottura con Pompeo) Stefano Zaccari, Paola Fiorini ed Alessandro Cellitti Zunda in Fare Futuro con la coalizione di Angelica Schietroma.

Ma soprattutto il Psi che non è riuscito a raggiungere il numero di voti necessario a fare scattare il seggio.

Resiste il record di Amedeo Mariani come numero di preferenze ben 750.