Il sassolino di Pilozzi: «Città senza spazi per Renzi». «C’è il Nestor»

La miccia l’ha accesa il deputato Nazzareno Pilozzi. Il cerino per dare fuoco alle polveri l’ha impugnato lunedì sera, mentre se ne stava a tavola con gli altri big del Pd ciociaro. Archiviata da poche ore la visita di Matteo Renzi, registrato il pienone delle grandi occasioni, constatato che la festa non era stata macchiata né da proteste né da sbavature. E’ stato quello il momento in cui ha deciso che poteva togliersi il sassolino dalla scarpa.

Ha ridotto a icona la pagina internet con i due resoconti della serata appena pubblicati da Alessioporcu.it (leggi qui e leggi anche qui). Ed ha iniziato a scrivere la risposta. All’unica cosa che ha rischiato di mandargli la serata di traverso: la visita ‘istituzionale’ di Nicola Ottaviani. Andando a ricevere il premier ha ricordato a tutti che per ora il padrone di casa a Frosinone è lui. E non ha rinunciato all’affronto di dire a Matteo Renzi che loro, il Pd, non erano riusciti a mettere su le primarie. E allora aveva dovuto organizzarle per tutti.

La risposta, Nazzareno Pilozzi l’ha dettata a tutti i giornali: «Una sala stracolma per ascoltare Matteo Renzi e le ragioni del sì al referendum. Dispiace per i tanti che non hanno potuto assistere perché la sala era troppo piena (…) Ridicola la pagliacciata di Nicola Ottaviani che anziché preoccuparsi di essere citato su alessioporcu.it si impegnasse a dotare la Città di uno spazio pubblico adeguato per lo svolgimento di eventi così partecipati».

Il post ha acceso la discussione. «Io voto No e preferisco i compagni e i disoccupati di Vertenza Frusinate che ancora aspettano risposte concrete» gli risponde Pietro Ferone della direzione Pci. Si scatena il dibattito tra favorevoli e contrari al referendum. Fino a quando prende la parola Ruggero Marazzi: il disaster manager della Protezione Civile di Frosinone, l’uomo che appena cade una slavina in Val di Susa viene caricato su un elicottero per andare a coordinare i soccorsi. Didascalico dice: «Sala Fornaci capienza 365 posti. Sala Nestor capienza 1050 posti. Perchè non è stato richiesto il Nestor? Gli spazi ci sono, ma forse sono troppo ampi?»

Luciano Palese abbozza una difesa: «La manifestazioni mi pare si fanno alle fornaci anche per i parcheggi». Ruggero Marazzi è lapidario: «C’è il multipiano». Si scatenano in tanti: chi a sostenere che la scelta del Fornaci sia stata fatta solo per ragioni di sicurezza, chi per problemi di viabilità, chi per i parcheggi. Dopo avere pazientato per una quindicina di risposte, l’uomo che arriva sui luoghi dei terremoti tra la prima scossa e quella di assestamento riduce tutti in macerie: «L’altro ieri al Nestor è stato fatto un concerto di beneficienza organizzato dalla Questura. Erano presenti 950 persone e c’erano ancora posti disponibili. Le fornaci ne contengono 370». Uno a zero, set e cambio di campo.

E’ lì che scende in campo Stefania Martini, già assessore nella giunta di Michele Marini e pasionaria dell’opposizione consiliare a Nicola Ottaviani. «Il Nestor è stato scartato dalla Questura e servizio d’ordine …mentre al signore tanto attaccato alle preferenze del popolo che con l’abolizione del Mastarellum non si è votato con la preferenza… Poi preferenza ma non si erano stigmatizzare le preferenze dopo caso Fiorito? (…) La rete è diventato il bar dello sport globale… Chiunque può scrivere le cazzate più grosse senza senso senza vergognarsene».

Passa l’assessore Rossella Testa e ci mette del suo: «Lo spazio pubblico grazie al Sindaco Ottaviani esiste è il Teatro Nestor. Informarsi meglio se si rappresenta il territorio a livelli nazionali. E poi esistono le piazze…. una volta i segretari di partito parlavano solo nelle piazze grandi e più rappresentative.Non avevano paura di stare in mezzo alla gente».

Stefania Martini non ci sta e ribatte: «Ripeto la Questura ha scartato il Nestore per ovvi motivi di sicurezza …e mi sembra evidente il perché. Le piazze Rossella si utilizzano d’estate e in primavera non con le previsioni meteorologiche di questi giorni»

Ormai è una questione tra donne e Nazzareno Pilozzi se ne tiene saggiamente alla larga. Così Rossella Testa ribatte: «Le piazze si usano sempre. Perché, le manifestazioni in Piazza si svolgono solo in estate?»

Il mezzo litro di cicuta finale lo mette a tavola la scrittrice Fausta Dumano: «Ah se mi avessero detto che saresti cambiato così, avrei detto “Cambia spacciatore … ” Sapessi in quanti oggi vorrebbero riaprire quell’urna e ripescare il voto …»

E siccome di eletti, nella chat, ce ne sono un bel po’, a tutti è rimasto il dubbio. Potere della poesia.

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