Il seggio di Mario in cambio del centrodestra unito

Abbruzzese riunisce i dirigenti dei Partiti. Continua la contrapposizione con gli eletti. Sull'altro fronte si 'iscrive' Sebastianelli: "Chi ha diviso non può riunire". L'ipotesi: un passo indietro di Mario per pacificare il fronte.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La testa di Mario Abbruzzese in cambio della pacificazione del centrodestra. I fedelissimi dell’ex sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro non lo dicono esplicitamente, ma tutti i segnali che arrivano negli ultimi giorni vanno in questa direzione.

Ha raggiunto il culmine lo scontro che va avanti da mesi tra le due anime del centrodestra: da una parte gli eletti con i loro voti, dall’altra i simboli di Partito con i loro dirigenti. I consiglieri del centrodestra che hanno preso le distanze dal documento firmato dal centrodestra è stato l’episodio che è servito a stabilire una volta e per sempre “chi sta con chi”. (Leggi qui Il centrodestra sconfessa il documento del centrodestra).

Divisi, non solo a tavola

Mario Abbruzzese

È ormai conclamato che i coordinatori dei Partiti stanno con l’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese. Sul suo fronte ci sono Angela Abbatecola di Fratelli d’Italia, Paola Carnevale della Lega, Rossella Chiusaroli di Forza Italia e Laura Viola di Cambiamo!. Invece stanno con l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro tutti i consiglieri comunali eletti nel centrodestra. E cioè i due della Lega Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua, più Francesca Calvani di Forza Italia.

Manca il quarto seggio: è scattato alla lista di Carmine Di Mambro e proprio l’ex consigliere è stato il primo degli eletti della sua lista. Ma la legge elettorale prevede che l’ultimo seggio che scatta alla coalizione vada al candidato sindaco di quello schieramento. Quindi in Consiglio siede Mario Abbruzzese. E sembra non abbia alcuna intenzione di lasciare. (Leggi qui Centrodestra, la divisione è servita: a tavola).

Mario sotto assedio

Giuseppe Sebastianelli

Ma ora l’ex presidente del Consiglio regionale è sotto assedio. Visto quanto sta accadendo nel centrodestra è sceso in campo un ex amministratore di lungo corsa e con molta esperienza politica. Che conosce bene, molto bene, il centrodestra e Mario Abbruzzese: si tratta di Giuseppe Sebastianelli.

Faceva parte dello scorso Consiglio, viene da lontano. E nelle ore scorse ha scritto una sua riflessione. Nella quale non dice esplicitamente che Abbruzzese debba dimettersi. Ma la frase chiave è : “… Ma è anche chiaro che chi ha ben diviso non può essere anche chi ricuce”.

Il ragionamento di Peppe Sebastianelli è: “Non posso restare indifferente nel leggere tutti i giorni di iniziative di una parte del centrodestra unito per Cassino che viene sconfessato dai rappresentanti eletti in consiglio comunale e viceversa.

Va trovata la formula per tornare insieme, ognuno con le proprie esperienze. Sono certo che tutti possano partecipare a questo progetto e nessuno può e deve essere escluso, ma è anche chiaro che chi ha ben diviso non può essere anche chi ricuce”.

Il riferimento ai dissidenti

Rossella Chiusaroli, Dino Secondino, Gianluca Tartaglia

Il riferimento alla “corrente” dei dissidenti di Rossella Chiusaroli, cioè il gruppo di Forza Italia che fu fondamentale per far cadere l’amministrazione comunale di Cassino guidata dal centrodestra, si legge tra le righe.

Così come è evidente che Sebastianelli si rivolge anche a Mario Abbruzzese: non può essere lui l’artefice della ricostruzione, è il non detto del comunicato.

Obiettivo, le dimissioni di Mario

D’Alessandro gongola a vedere un altro esponente di peso del centrodestra al suo fianco: vuole prendersi la rivincita e costringere Abbruzzese alle dimissioni. Vuole avere il controllo completo del gruppo consiliare di opposizione con l’ingresso del suo fedelissimo Carmine Di Mambro. Una volta ottenuta la testa di Mario Abbruzzese si potrebbe sotterrare l’ascia di guerra e rimettersi al tavolo anche con Rossella Chiusaroli, la prima firmataria della sfiducia alla sua amministrazione.

La nascita dell’amministrazione D’Alessandro

Mario Abbruzzese allo stesso modo sa che è necessario giungere ad una mediazione per provare a contrastare Enzo Salera e costruire una valida alternativa al centrosinistra. E ha capito anche che questa volta non gli basterà schioccare le dita per avere tutti al suo fianco.

Deve cedere qualcosa, deve cedere il suo scranno. Un suo passo indietro permetterebbe alla coalizione di fare passi in avanti decisivi.

Mario non molla

Ma al momento Abbruzzese non sembra voler cedere nulla e martedì sera è tornato a riunire i suoi. A margine dell’incontro è stato diramato un comunicato, questa volta a firma non del centrodestra ma dei “coordinatori dei partiti del centrodestra”: Ciacciarelli, Carnevale, Maraone (Lega), Musilli, Tartaglia (FI) Langiano, Abbruzzese, Viola, Cacciapuoti (Cambiamo!) Rijtano, Marrone, Arcaro (Cassino protagonista) Abbatecola, Dragonetti (FdI), Marino (DN).

Carmine Di Mambro con Carlo Maria D’Alessandro

Un comunicato che non smorza le polemiche. Anzi, getta benzina sul fuoco. Si legge nella nota: “La riunione ormai istituzionale di Lega, FdI, FI e Cambiamo! si è arricchita per la partecipazione del gruppo civico “Cassino protagonista”, che vuole contribuire alla costruzione di un Centrodestra forte e unitario. L’avvocato Vincenzo Marrone, uno dei promotori della nuova formazione, ha motivato la sua adesione al progetto per il carattere chiaramente inclusivo della coalizione, ben diverso dallo spirito di altri tentativi”. È la prima bordata rifilata agli “amici” del centrodestra.

E poi, ancora una volta, il richiamo alla questione morale e alle vicende giudiziarie che sono state all’origine della diatriba e delle prese di distanza dei consiglieri. “Nel corso della riunione – si evidenzia – è stata ribadita l’importanza della questione morale già posta, sulla quale si ritiene di dover impegnare il sindaco Salera a una discussione esclusivamente politica, checché ne pensi qualche presunto “opinion leader“.

Con buona pace di Peppe Sebastianelli e l’invito all’unità del centrodestra!