Il senso del dovere dimenticato

Ci fa piacere se ci dicono 'grazie'. Ma spesso dimentichiamo che abbiamo solo fatto il nostro dovere.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (Luca 17,10)

Ci piace essere ringraziati, è umano; facciamo qualcosa e, quando nessuno ci valorizza, diciamo: almeno un grazie! È umano, quel grazie ci fa sentire importanti, utili, addirittura indispensabili. Ci sono poi quelli che hanno sempre un ritornello in bocca: io, io, io… se non ci fossi io, senza di me qui va tutto a rotoli. Sono frasi che chiedono un grazie, una valorizzazione, un apprezzamento.

Eppure, a Gesù questa cosa non va bene. Lo dice apertamente ai discepoli, ciascuno dei quali metteva in evidenza quanto stava facendo per lui e per gli altri. Tutte cose buone.. però… E lui li stronca subito: dovete cambiare testa. Se fate il vostro dovere, non dovete inorgoglirvi, era quello che vi è stato chiesto.

La parola che non sentiamo

Non diamo eccessivo peso, quasi mai, a quell’espressione che spesso ci viene rivolta quando ringraziamo qualcuno che sta lavorando e quello, di fronte alle nostre manifestazioni di gratitudine, risponde: dovere!

È una parola che ci sta un po’ antipatica ma è al fondamento del vivere civile: se il macchinista del treno o l’autista del bus non fanno il loro dovere la nostra vita è in pericolo. Così come il medico, l’infermiere ma anche l’impiegato dell’INPS che esamina le pratiche di pensione. Se fa il suo dovere quella procedura sarà rapida ed efficiente: deve fare soltanto il proprio dovere perché le cose vadano bene e l’interessato riceva celermente l’assegno di pensione.

Lo diceva Aldo Moro, nel 1978, 17 giorni prima di essere rapito e poi assassinato dalle Brigate Rosse, parlando ai gruppi parlamentari della DC: Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere.

Il senso del dovere tradito

Aldo Moro (Frame da ‘Aldo Moro 40 anni dopo’)

Assistiamo tutti i giorni al tradimento del senso del dovere: lo vediamo nelle strade sporche, nei rifiuti gettati in ogni dove, nello spreco energetico, nel non adottare quelle misure che, a scuola ad esempio, possono facilitare la vita delle famiglie con i bambini piccoli. Oppure, per gli amministratori pubblici o di imprese, non cogliere quelle occasioni che si presentano, impedendo così ai propri amministrati di godere di fondi e vantaggi che invece altri otterranno.

Lo vediamo nell’evasione fiscale in cui chi non fa il suo dovere peggiora la qualità di vita degli altri, diminuendo l’efficienza degli ospedali, dei trasporti, di tutto quello che è servizio pubblico.

Ecco il senso dell’espressione di Gesù: ciascuno di noi ha i doveri legati al suo stato, alle sue scelte, alla sua vita. Se li rispettiamo, non abbiamo fatto altro che il nostro dovere e tutti ne guadagneremo, noi per primi. 

(Leggi qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti).