Il senso del dovere e la vedova

In molti mettono da parte il senso del dovere. Che dovrebbero avere per via della loro funzione. Dietro la sciatteria cresce la raccomandazione e la tangente. C'è però la soluzione della vedova

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi. (Lc 18, 6).

La storia è quella di un giudice disonesto. Ma potrebbe essere un amministratore, il dirigente di un ufficio, ma anche un impiegato dell’INPS o del Catasto. Insomma una qualunque persona che ha una qualche autorità rispetto alla nostra vita e dalla cui solerzia dipendono la soluzione dei mille problemi della vita.

In questi giorni tanti stanno emancipandosi dal riscaldamento con i carburanti fossili per passare al fotovoltaico. Ebbene il GSE, il gestore dell’elettricità, in questa situazione d’emergenza, si permette ancora di effettuare l’allaccio alla rete, indispensabile per il funzionamento corretto dell’impianto, nell’ultimo giorno disponibile, secondo i contratti. E non accade una volta sola, ma molto spesso.

Lo sconosciuto senso del dovere

Foto: fulopszokemariann

Ecco, sono tanti, in effetti, i giudici ingiusti di cui parla Gesù: il senso del dovere non sembra dominare i nostri uffici pubblici. Ma Gesù propone, nella parabola, una tecnica, quella della vedova che si presenta, ogni giorno, davanti all’ufficio del giudice per chiedere che venga rispettato il suo diritto. E continua, pesantemente, giorno dopo giorno, finché quel giudice, di fronte a tanta insistenza, non ce la fa più, ma non per giustizia soltanto per fastidio, risolve la questione della vedova.

Certo, Gesù racconta la parabola per mettere in evidenza la differenza fra la giustizia divina e quella umana, ma dà un’indicazione: di fronte all’ingiustizia, al lassismo, alla noncuranza colpevole ed irrispettosa delle conseguenze delle proprie mancanza di dovere bisogna comportarsi come la vedova, insistere sempre, non scoraggiarsi.

Dovremmo far diventare lo stile della vedova la nostra consuetudine, non arrendersi, non dire “fanno tutti così”, con rassegnazione, non abituarsi alla sciatteria e alla prepotenza, cercare le strade giuste, non abbassarsi alla raccomandazione ma utilizzando strumenti di cittadinanza attiva, che oggi le tecnologie digitali ci mettono a disposizione: sentiamo la puzza di un depuratore, una pec all’assessorato regionale all’Ambiente; una cosa non funziona in ospedale una pec alla Direzione Sanitaria. E così via.

E non bisogna pensare che non funzioni: se fossero sepolti di pec, l’arma moderna della vedova, non starebbero tranquilli…