Il senso di Ottaviani per il Carroccio

Foto: copyright Stefano Strani

Il sindaco di Frosinone aderirà alla Lega, ma con i suoi tempi. Ecco perché sta tardando a dare l'annuncio. E quali potrebbero essere gli scenari

L’annuncio dovevano farlo due settimane fa. Poi la settimana scorsa. Ora la data è nel limbo: l’adesione di Nicola Ottaviani alla Lega è nei fatti ma non è stata ancora ufficializzata. Cosa c’è dietro?

Non c’è fretta. Perché non si candiderà alle elezioni europee del 26 maggio. E quindi c’è tutto il tempo per superare le perplessità legate al suo Movimento Italia: la Lega non vuole correnti al proprio interno. Nicola Ottaviani invece vuole realizzare un aggregazione di amministratori dalla dimensione nazionale con cui dare un valore aggiunto al Carrocccio, sfondando al centro.

La perplessità della Lega è identica a quella che quasi un anno fa ha stoppato lo stesso progetto quando venne proposto a Forza Italia. E cioè: Movimento Italia non è indispensabile in questo momento alle dinamiche del Partito. Gli amministratori locali stanno già facendo la fila per salire sul Carroccio vincente. Non c’è pertanto la necessità di una piattaforma dalla quale transitare. In più, c’è il rischio che la formazione di Ottaviani possa diventare una forza politica organizzata. E indipendente. Meglio allora diluire tutto all’interno della Lega. O dentro o fuori.

Movimento Italia però è un aspetto fondamentale per Nicola Ottaviani. Se aderisse alla Lega rinunciando al suo progetto, si troverebbe nella stessa situazione che ha avuto fino ad oggi in Forza Italia: ostaggio di cerchi magici e veti. Che rendono nullo il peso sul territorio, imponendo dall’alto le candidature.

Ben venga allora il rinvio delle date. Consente a Nicola Ottaviani di guardare ad altri scenari, non immediati, perché il mandato da sindaco vuole portarlo avanti il più possibile. Valuterà la situazione quando ci saranno le elezioni politiche, per una candidatura alla Camera, possibile se Francesco Zicchieri accetterà di concorrere nel suo territorio, in provincia di Latina.

A dargli ancora più tempo è ora la questione delle Regionali: Nicola Zingaretti non si dimetterà da presidente. Quindi non ci saranno consultazioni anticipate. E poi per la carica di candidato presidente del centrodestra le dinamiche nazionali influiranno. In pole position c’è Claudio Durigon, uomo di assoluta fiducia di Matteo Salvini e sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro. Potrebbe esserci anche Claudio Fazzone, senatore e attuale coordinatore regionale di Forza Italia. Nicola Ottaviani appare tagliato fuori dallo stesso limite che venne obiettato a Sergio Pirozzi: troppo autonomo, indipendente, sganciato dalle logiche di bottega politica, al punto di volersi creare una propria forza di riferimento con Movimento Italia.

Per quanto riguarda il Comune di Frosinone, sono pronti a seguirlo in tanti, consiglieri e assessori. Tra i quali Adriano Piacentini, Riccardo Mastrangeli e Massimiliano Tagliaferri. Alle provinciali del 7 aprile Ottaviani potrebbe dare alla Lega una dimostrazione di “peso” politico non indifferente.

Sul Carroccio vuole salire, ma come e quando dice lui.

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