Il silenzio del potere

Anche nella politica ciociara comanda chi esterna meno: Francesco Scalia veniva soprannominato il “muto”. Ora per quell’appellativo è in corsa Mauro Buschini. E Luca Fantini è sulla buona strada. I capi veri non hanno bisogno di parole: Massimo Ruspandini, Nicola Ottaviani, Claudio Durigon. E nei Cinque Stelle…

Il silenzio è spesso associato al potere, soprattutto politico. Anche in provincia di Frosinone. Tra i vari soprannomi l’ex senatore Francesco Scalia (Pd) aveva quello di “muto”. Complicatissimo tirargli fuori più di dieci parole consecutive. E quando non lo sentivi, piazzava il colpo del ko.

Oggi la politica si nutre di selfie e di dichiarazioni roboanti, ma alla fine chi esterna meno è quello che conduce le danze. Prendiamo Fratelli d’Italia, attraversata da molteplici “scosse” negli ultimi mesi. Con il coordinatore provinciale Paolo Pulciani che si trova nella condizione di essere difeso da chi, Alessandro Foglietta, lo ha attaccato negli ultimi due anni. Ma alla fine decide sempre e soltanto il senatore Massimo Ruspandini, che sul Partito evita ogni tipo di esternazione. Da Frosinone a Sora, è lui a dettare la linea. A Ceccano ha ricandidato a sindaco Roberto Caligiore dopo averlo sostanzialmente sfiduciato. (leggi qui Fratelli, coltelli, documenti e bistecche: i rampelliani ora fanno quadrato su Pulciani).

FRANCESCO SCALIA

Nella Lega si sta facendo strada Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone. Sempre concentrato sul piano amministrativo. In politica ha “sposato” fino in fondo la causa della Lege e adesso ha l’imprimatur di Francesco Zicchieri. Sta lavorando e molto per cambiare pelle e look al Carroccio in Ciociaria. Senza parlare. Sicuro del fatto suo e, soprattutto, della prossima candidatura alle politiche. (leggi qui La vittoria di Ottaviani nella Lega sempre più azzurra).

Nel Partito Democratico è in silenzio da mesi. Luca Fantini a fine mese sarà proclamato segretario provinciale dopo il lungo stop da Covid. Non ha fatto una sola polemica. Mai una parola fuori posto. D’altronde ha avuto un ottimo maestro: Mauro Buschini, che ha messo la freccia per “fregiarsi” dell’appellativo di “muto” per decenni appartenuto a Francesco Scalia. Un altro che parla pochissimo è Claudio Durigon, pezzo da novanta della Lega, in pole position per la candidatura alla presidenza della Regione Lazio. E’ un altro di quelli che fa parlare i fatti.

Claudio Durigon. Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

Diverso, ma fino ad un certo punto, il silenzio degli esponenti del Movimento Cinque Stelle. I deputati Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri, si vedono poco sul territorio. E si sentono ancora meno. Pure in questo caso però i tre non fanno altro che adeguarsi ai dettami del Movimento. Meno si esce allo scoperto, più si coltivano speranze di restare a fare il parlamentare. E’ un altro tipo di silenzio. Più strategico, ma ugualmente efficace.

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