Il silenzio di quelli che non sanno cosa dire

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Tornano i finanziamenti a fondo perduto per le industrie. Come quelli che hanno costruito buona parte delle nostre fabbriche negli Anni 70. Ma nessuno commenta. Perché questa volta gli industriali hanno fatto tutto da soli

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Clicca qui per ascoltare

Il silenzio. Quello che colpisce è il silenzio. Fatto d’assenza di parole pronunciate, delle righe non scritte tanto su una pagina social quanto su un comunicato stampa. 

Eppure nessuno in queste ore si è accorto che per la provincia di Frosinone sono tornati i finanziamenti a fondo perduto per le industrie: quelli degli anni Settanta, grazie ai quali è nata buona parte del nostro sistema industriale in una provincia che altrimenti era solo agricoltura. Opera di un Giulio Andreotti che generò così migliaia di posti di lavoro. (Leggi qui: Cassino, via al maxi fondo perduto per le industrie della sfida Stellantis).

E pure un’illusione: che tutto fosse facile, il lavoro fosse un regalo concesso dall’onorevole di turno, che non contassero la competenza e la preparazione.

Silenzio, cosa non sanno

Questa volta sarà diverso. Non sarà possibile replicare il film ‘alza il capannone e scappa’  messo in scena tanti anni fa. 

Sarà diverso perché questa volta in Ciociaria non c’è un popolo contadino da trasformare in popolo metalmeccanico.

C’è ben altro. Basta un esempio. Gli imprenditori del Cassinate che si occupano di Automotive hanno messo sul tavolo 114 milioni di euro: vogliono farla loro la trasformazione verso la moderna Mobilità Sostenibile. Il loro progetto è talmente concreto che ha dato vita al primo contratto di filiera sull’Automotive in Italia, avrà diritto al fondo perduto europeo e con una percentuale più alta che nelle altre località del Lazio.

Sono industrie dell’indotto auto: oltre il 70% di loro lavora più per altri marchi che per Stellantis.  Perché sono bravi: industrie moderne, con prodotti di eccellenza e lavoratori di prim’ordine. A Cassino.

Ma la politica ancora parla di indotto in crisi; esattamente per lo stesso motivo per cui non si è accorta del fondo perduto e nemmeno del contratto di filiera. Perché hanno fatto tutto gli industriali. Da soli.

Questa politica non ha la più pallida idea di quello che la circonda. Buoni soltanto a chiederci il voto. Magari promettendoci un posto, in quella filiera di cui non sanno nulla.

Senza Ricevuta di Ritorno.