Il sindaco di Cassino: “Per un mese rimanete in casa”

Il sindaco di Cassino scrive sulla pagina social del Comune. Ed invita a restare a casa per un mese: limitare al massimo tutti gli spostamenti ed i contatti. Il dramma per interi settori: come Turismo e Commercio

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Parola d’ordine: normalità. Il sindaco di Cassino Enzo Salera l’ha predicata sino all’ultimo. Non si è fatto trascinare dalla spinta emotiva che ha spinto alcuni colleghi ad emanare ordinanze restrittive poi cassate della prefettura. Sino all’ultimo ha tentato di essere vicino alle forze produttive della città e del territorio, incoraggiando anche il mercato settimanale del sabato come chiesto da alcune associazioni di commercianti. Ma ora il momento dell’ottimismo è finito. Intorno alle tre e mezza della notte il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto con misure senza precedenti in Italia. (leggi qui il Decreto).

Il messaggio

Il sindaco di Cassino Enzo Salera

Bisogna guardare in faccia la realtà ed affrontarla senza paura. Ha quindi preso carta e penna e ha scritto ai suoi concittadini.

Sono settimane che abbiamo sperato che il virus non arrivasse, magari che i virologi stessero esagerando, o che il tutto fosse circoscritto nella Regione dello Hubei. Ma non è stato così, purtroppo, e la scienza ancora una volta ha avuto ragione.

Abbiamo sperato, pregato che questo virus non bloccasse l’economia già fortemente in difficoltà nei mesi precedenti. Abbiamo cercato di essere vicino agli albergatori ed ai commercianti che stanno subendo le prime importanti difficoltà, con parole e azioni concrete per supportarli ma non è servito, purtroppo.

Abbiamo lavorato per essere preparati, avendo un rapporto diretto con la Regione, l’Asl, la Prefettura cercando di prendere provvedimenti lineari con chi sta gestendo questa grave crisi. Ora dobbiamo fare di più. Dobbiamo restare nel prossimo mese nelle nostre case, evitando aggregazioni, feste, incontri numerosi perché come hanno dimostrato le cronache di questi giorni, sono state le cause maggiori del propagarsi del virus. Ora dobbiamo lottare contro il virus e sconfiggerlo. Solo dopo aver vinto, potremo ripartire con tutto l’entusiasmo e la creatività che il popolo italiano può mettere in campo“.

I tre messaggi

Nella nota affidata alla sua pagina Facebook il sindaco lancia almeno tre messaggi.

Il primo, quello più importante, ricalca quello del prefetto: bisogna stare il più possibile in casa. Il secondo: siamo stati ottimisti, è vero, ma eravamo pronti anche all’emergenza e la stiamo fronteggiando a dovere. Il terzo, rivolto ad albergatori e commercianti: questo non è il momento di lamentarsi. Verrà il tempo per limitare i danni all’economia, mettere in campo gli aiuti e rilanciare il settore, ma adesso bisogna tutelare anzitutto la salute.

Di tutti. Altrimenti il default sarà totale e non si potrà fare nulla.

I dubbi di Michelina

Michelina Bevilacqua

Ma così come a livello nazionale, anche a livello locale si registra una scarsa concordia con le opposizioni. Dopo il fuoco incrociato di Franco Evangelista e Salvatore Fontana, oggi è la volta di Michelina Bevilacqua. (leggi qui La strategia di Fontana per provare a diventare leader)

La consigliera della Lega attacca anche i vertici regionali, oltre che comunali: “Perchè Buschini si occupa solo di Fiuggi? Il settore alberghiero-ristorativo di Cassino – dice – sta subendo gli effetti della crisi dovuta al Coronavirus al quanto dei colleghi di Fiuggi. Basta differenziazioni“.

E poi a Salera dice: “Chiediamo insieme un decreto per le imprese che hanno costi mensili e misure straordinarie. Qui si rischia una grossa crisi“.

La richiesta fa il paio con quella di ConfimpreseItalia che con Maurizio Coletta chiede al sindaco di “sospendere fino al 31 dicembre 2020 la tassa di soggiorno e di tutti i tributi comunali“. Il tutto mentre in città i negozi vengono avvolti da bandiere tricolori e da post-it con l’augurio: “Andrà tutto bene“.

Emergenza e variante

Il palazzo municipale di Cassino

Con questo auspicio la macchina amministrativa del Comune continua a mantenere accesi i motori. Da un lato si prova a fronteggiare l’emergenza, dall’altra si prosegue con una serie di importanti provvedimenti: si studia una variante al Prg per dare nuova vita ai ruderi della Vecchia Cassino e riqualificare l’intera area, vengono accese le luci alla pista ciclabile, viene revocato l’incarico alla ditta che aveva svolto i lavori al primo lotto del cimitero e continuano anche le riunioni sul progetto della funivia.

Sul fronte strettamente politico invece le novità rilevanti sono due: si “congelano” le polemiche per il congresso del Pd e alla ripresa tutto potrebbe cambiare. I giorni, in politica, sono anni. Soprattutto quando c’è di mezzo il Pd di Cassino.

Anniversario del divorzio

Ma la novità politica più grande riguarda l’anniversario del divorzio tra Enzo e Peppino. Era l’otto marzo del 2019 quando in una riunione ristretta a casa Petrarcone si paventò per la prima volta una candidatura alternativa a quella di Peppino, che fino a quel giorno si sentiva la fascia cucita addosso ed era certo del sostegno dei suoi amici.

Il 20 giugno del 2016, dopo la sconfitta contro D’Alessandro, del resto nacque un gruppo su whatsapp. Si chiamava – e si chiama tutt’ora – “Amici di Peppino“. Una chat che è stata per lungo tempo lo sfogatoio prima, un luogo dove consolarsi per la sconfitta, e poi successivamente luogo di scontro.

L’abbandono

Nel giorno dell’anniversario del primo strappo sulla piazza reale, si consuma anche quello sulla piazza virtuale. Gino Miele, presentatore della lista di Petrarcone, ha osato condividere sulla chat un articolo di Mario Costa, sostenitore della prima ora di Enzo Salera. Ha suscitato l’ira funesta della lady dell’ex sindaco, che ha abbandonato il gruppo.

Aver visto che anche gli amici che gli erano rimasti fedeli dopo lo strappo con Salera adesso sono vicini all’amministrazione deve essere stato un colpo duro per l’ex sindaco. I più pragmatici spiegano che non c’è nulla di cui meravigliarsi: è l’epilogo finale della scelta fatta da Petrarcone un anno fa quando non ha voluto accettare di essere scavalcato da un suo ex assessore, tant’è che la leggenda narra che in quella riunione di fuoco dell’otto marzo 2019 Petrarcone, accecato dalla rabbia si spinse a dire: “Voi senza di me sareste nulla, sono io che ho sempre pagato le campagne elettorali per tutti“. Gelo in sala, anche se Petrarcone si impegnò a valutare la proposta di fare un passo di lato.

Ma durò poche ore: il giorno seguente mandò a dire che la sua candidatura a sindaco non si discuteva. Con o senza i suoi amici. Tant’è che ieri, a distanza di dodici mesi, uno dei suoi ex pretoriani che un anno fa partecipò alle riunioni, quando ha visto sul gruppo whatsapp che la moglie di Peppino ha abbandonato la chat, ha commentato: “Guardiamo in faccia la realtà, gli amici di Peppino oggi sono pochissimi. Almeno quelli veri. Di quelli finti, invece, ne ha in abbondanza”.

Ogni riferimento ai suoi nuovi compagni di viaggio è puramente casuale.