Il sindaco respira e sogna 34 inaugurazioni

Come si legge il Consiglio comunale dell'altro pomeriggio ad Anagni. Le 34 inaugurazioni per arrivare al voto. E le perplessità sul percorso.

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Un Consiglio molto lungo: più di quattro ore e mezza. Dai toni insolitamente pacati, almeno rispetto ai precedenti che avevano sfiorato lo psicodramma. Però nonostante tutto ha detto qualcosa di importante a livello politico. Si parla, se non fosse chiaro, dell’assise andata in scena l’altro pomeriggio ad Anagni.

La scelta molto inusuale della data aveva provocato roventi polemiche. Legate soprattutto al fatto che il presidente del Consiglio Comunale Davide Salvati aveva messo nero su bianco di essere stato in pratica costretto a fare così per per permettere la partecipazione del consigliere di Idea Anagni Guglielmo Vecchi, bloccato in altri giorni da impegni dai lavoro. Una dimostrazione chiara di come la maggioranza sembrasse ormai appesa ad un filo, con la minoranza pronta a far mancare il numero legale per certificare uno stato di paralisi già visto in altre circostanze. (Leggi qui: Il Consiglio ‘ad personam’ per avere i numeri in Aula).

Niente paralisi, il sindaco respira

Il Municipio di Anagni

Paralisi che però non c’è stata. Soprattutto perché, a fronte delle assenze ormai scontate dei consiglieri Danilo Tuffi e Magno D’Angeli, c’è stato il rientro in scena del consigliere Vincenzo Proietti. Ovvero di colui che sembrava, e forse per un momento è stato, l’elemento in grado di scombinare definitivamente i piani della maggioranza. Ed invece no; Proietti, secondo più di qualcuno, è alla fine rientrato alla base, dopo una lunga opera di pressione, consentendo alla maggioranza di recuperare un sia pur minimo spazio di manovra.

Il che non vuol dire ovviamente che vada tutto bene. Il Consiglio ha infatti sancito in maniera irreversibile il passaggio in minoranza di Pierino Naretti; l’attuale consigliere di Forza Italia (e dunque paradossalmente compagno di Partito del sindaco Natalia) si è platealmente seduto tra i banchi della minoranza. E qualcuno lo ha sentito distintamente rivolgersi a Vincenzo Proietti dicendogli “ tra un po’ capirai molte cose”.

Solo che, sempre nello stesso Consiglio, non è passata inosservata l’assenza di Valeriano Tasca, che poco prima del consiglio ha diffuso una nota ipercritica in cui stigmatizzava la scelta di effettuare il consiglio di domenica, per poi non partecipare ai lavori. Per molti, il segnale che il consigliere della tartaruga non intende fare squadra con gli altri colleghi dell’opposizione, ma iniziare da subito il proprio percorso politico con l’area che fa riferimento all’ex sindaco Franco Fiorito in vista delle prossime Comunali.

Lo schema Natalia

Daniele Natalia

Il Consiglio ha poi chiarito definitivamente quale sarà lo schema adottato dal sindaco Natalia in vista della campagna elettorale: quello di una programmazione a tamburo battente di opere pubbliche da realizzare grazie ai fondi del Pnrr. E da realizzare (o quantomeno inaugurare) entro la prossima primavera. Lo ha detto il consigliere Vecchi (e forse è per questo che la sua presenza è diventata indispensabile): 34 progetti da completare da qui alla fine di marzo.

Un cronoprogramma ambizioso, ma forse difficile da realizzare, come hanno fatto presente i consiglieri di minoranza. E come hanno sottolineato, a modo loro, nei giorni scorsi, i residenti di via Calzatora, appendendo una lenzuolata critica contro i ritardi del sindaco nel sistemare una frana che attende da due anni. Una protesta rientrata dopo poche ore, ma che dimostra ancora una volta come è su questo (il rispetto delle scadenze annunciate) che si giocheranno i destini elettorali del sindaco.

Dall’altra parte, ieri ennesima riunione del campo civico. Per ora, un lavoro solo sul programma, che dovrebbe essere chiuso entro un paio di settimane. C’è però da parte di qualcuno la volontà di accelerare. Deriva forse da questo la decisione di fissare un nuovo incontro in tempi più brevi (giovedì prossimo) con un comitato ristretto dell’alleanza.

L’idea è quella di lavorare anche durante le feste di Natale per iniziare il nuovo anno, ed affrontare mesi che saranno decisivi, con le idee più chiare.

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