Il sindaco resta in carica. Ma è questione di giorni

Il sindaco di Formia resta in carica. Lo scioglimento non è automatico. Dopo il 31 dicembre il prefetto manderà un Commissario per esaminare i conti. In caso di squilibrio procederà ad avviare l'iter di scioglimento. Paola Villa resta in carica per non lasciare senza guida la città in preda ai problemi scatenati dal Covid

Nessuna fretta. Il sindaco Paola Villa non dovrà accomodarsi fuori dal municipio di Formia tanto presto. Resterà in carica almeno sino alla metà di gennaio, giorno più giorno meno. Tecnicamente, fino a quel giorno il comune di Formia avrà in carica i suoi tre principali organi: il Consiglio comunale, il primo cittadino e, se quest’ultimo volesse, potrebbe ricomporre anche la Giunta azzerata dal 19 dicembre nel tentativo di allargare la maggioranza. (Leggi qui Formia, Paola Villa affonda: “Si va a casa con dignità”).

Il quadro della situazione

Formia, l’ultimo Consiglio Comunale di Paola Villa

La scorsa seduta di Consiglio comunale non ha approvato la salvaguardia degli equilibri di Bilancio. Ha tempo per farlo fino al 31 dicembre: può essere convocata una seduta d’urgenza che si può tenere nelle ventiquattrore successive e rispettare la scadenza. Ma il sindaco non ha una maggioranza e quindi è inutile procedere su quella strada.

Il prefetto Maurizio Falco deve comunque aspettare che scadano i termini. Quindi dal primo gennaio potrà procedere alla nomina di un commissario ad acta con il compito di prendere in mano i numeri del Bilancio. Ed occuparsi solo di quelli.

La procedura è stata chiarita nel 2010 dal Ministero dell’Interno. Secondo il quale la mancata approvazione dell’assestamento di Bilancio non si traduce subito con l’azzeramento di un’amministrazione comunale. In pratica, il commissario ad acta dovrà effettuare una ricognizione dei conti del Comune di concerto con il dirigente dell’area Finanziaria Daniele Rossi e con il collegio sindacale.

Solo laddove verrà accertata la sussistenza di squilibrio di bilancio si configureranno gli estremi per l’adozione della misura di rigore“. Tradotto, è lo scioglimento del consiglio comunale ed il commissariamento completo del Comune di Formia. È solo una questione di tempo

La conferenza di addio del sindaco

L’opposizione consiliare Foto © Andrea De Meo

Il sindaco Paola Villa con senso di responsabilità ha deciso di non dimettersi e rimanere in carica fino all’ultimo minuto per evitare che la macchina amministrativa rimanga senza un responsabile. Resterà in carica, così come il Consiglio comunale: non avendo i numeri potrà occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione.

I riflettori torneranno ad accendersi per un’ultima volta sul sindaco di Formia nella giornata di mercoledì. Terrà una conferenza stampa.

Nell’amministrazione è diventato palpabile un clima di rassegnazione.

È già post – sindaco

Il centrodestra sembra già essere in campagna elettorale. Il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon ha seguito in diretta lunedì lo scrutinio. Si è complimentato con i suoi due consiglieri comunali, Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli.

Il neo commissario provinciale Gianfranco Rufa ha preso subito i primi contatti con i dirigenti leghisti formiani. “Se avete bisogno di me sapete dove trovarmi

In serata è intervenuto, per la prima volta dall’inizio della crisi al comune, anche il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, il senatore Nicola Calandrini. Su imbeccata del consigliere cittadino Pasquale Cardillo Cupo, ha predicato cautela: “Aspetterei a parlare di scioglimento del Consiglio Comunale. Quando mancano i numeri per approvare la salvaguardia degli equilibri di Bilancio, la procedura non è così automatica come nel caso di una sfiduci. Per questo ritengo giusto attendere le valutazioni che faranno il Prefetto e gli organi competenti».

Nicola Calandrini

Sul piano amministrativo, per il senatore Calandrini “Il dato politico tuttavia è evidente. Paola Villa si era dimessa, ha ritirato le dimissioni l’ultimo giorno utile, e si è presentata in consiglio comunale senza i numeri per votare un atto tanto importante quanto delicato. Quando accade un episodio del genere, un sindaco deve avere la dignità di fare un passo indietro e prendere atto che la sua maggioranza non esiste più. Per Formia sarà la fine di un’agonia“.

Fine del civismo

Infine l’analisi più complessiva. Fratelli d’Italia è un Partito relativamente giovane ma con radici antiche. Per questo Nicola Calandrini mette in evidenza che il caso di Formia “è la prova che il civismo è un fallimento, che porta al potere persone impreparate a governare le città, senza un progetto e senza la capacità di gestire gli equilibri interni. Se e quando sarà ufficiale la fine dell’amministrazione Villa, come centrodestra inizieremo a lavorare per costruire un’alternativa da presentare ai cittadini alle prossime elezioni”.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright