Il solco di Stirpe, il futuro del Frosinone è già iniziato (di A. Salines)

Foto: © Foto Casinelli

Il presidente ci mette la faccia, riflette sul futuro del tecnico Baroni e per la prossima stagione vorrà solo giocatori animati dalla voglia di lottare. Intanto una consolazione arriva dall'azzurro di Pinamonti, Valzania e Cassata.

Alessandro Salines

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Peccato. L’ultima partita del campionato contro il fanalino di coda Chievo doveva servire per regalare una gioia ai tifosi ed evitare un record negativo. Ed invece niente da fare: il Frosinone lascia la serie A senza acuti e scrive una pagina di storia che tutti si sarebbero voluti risparmiare. Nei tornei a venti squadre nessuna formazione aveva chiuso con una vittoria in casa. Da ieri ci sono riusciti i giallazzurri e lo stesso Chievo. Peccato. Superati i due successi interni del Legnano (1951-52), del Treviso (2005-06), del Bari (2010-11), del Cesena (2011-12) e del Pescara (2016-17). 

Il primato negativo dei ciociari è soltanto la punta d’iceberg di un campionato davvero deludente con numeri che non lasciano spazio ad interpretazioni. Venticinque punti di cui solo 9 allo “Stirpe” e 16 fuori. E proprio lo scarso rendimento interno è stato decisivo per le sorti del Frosinone. In casa è stata la formazione peggiore della serie A mentre in trasferta è quattordicesima. Poi record di sconfitte (23), 29 reti segnate e 69 incassate (in tutti e due i casi solo il Chievo non è riuscito a fare meglio).  

Ora spazio al futuro

Rispetto all’anno scorso il Frosinone avrà tutto il tempo per programmare la prossima stagione in serie B. Si ripartirà in primis da una tifoseria appassionata e numerosa che non ha mai abbandonato la squadra. Anche ieri contro il Chievo non ha smesso mai d’incitare i propri beniamini. Un patrimonio di valore inestimabile. Poi si ricomincerà da una società solida e collaudata, dalle strutture (stadio e centro sportivo) e da un gruppo di giocatori di proprietà che offre buone garanzie. Ma sarà fondamentale valutare le motivazioni di ognuno.

Non basteranno le qualità tecnica e la carriera, servirà la convinzione di sposare la causa e calarsi nella nuova realtà. Concetti ribaditi forte e chiaro dal presidente Maurizio Stirpe che ieri nel post-partita ha voluto metterci la faccia come sempre ha fatto nel bene e nel male.  

Non mancherà qualche novità nell’organigramma. Come già anticipato da Alessioporcu.it (leggi qui Radiografia di una retrocessione), dopo la gara contro il Sassuolo, ci sarà l’inserimento in pianta stabile dell’ex capitano Alessandro Frara in qualità di direttore sportivo. Dopo l’addio di Marco Giannitti, Frara negli ultimi tempi ha affiancato il consulente Stefano Capozzucca (per adesso resterà e si occuperà soprattutto del mercato in uscita) e ha visionato diverse partite riempiendo di appunti i suoi taccuini.

Certo la società ha pensato anche all’ingaggio di un diesse esterno ma l’idea non è decollata. Frara lavorerà in sinergia con Ernesto Salvini, responsabile dell’area tecnica. Il dirigente di Anzio avrà un ruolo chiave nel nuovo Frosinone. Una sorta di plenipotenziario. Lo ha sottolineato lo stesso Stirpe: «Sarà lui il padrone del vapore». 

Per quanto concerne l’allenatore, non si esclude nulla. Marco Baroni dovrà incontrare il presidente Maurizio Stirpe. Evitare la retrocessione era molto difficile ma il finale sottotono (2 punti nelle ultime 7 gare) non ha giocato a favore del tecnico toscano arrivato a Frosinone il 19 dicembre al posto di Moreno Longo. Baroni ha collezionato 17 punti in 22 giornate con una media di 0.77 («Non sono pochi comunque…», ha chiosato Stirpe). La società tuttavia s’aspettava di chiudere con un bottino più cospicuo almeno pari a quello della prima esperienza in serie A (31 punti).

Alcune considerazioni effettuate ieri dal patron fanno intendere che la società vuole valutare bene e capire se Baroni sia o no l’uomo giusto per ripartire. E’ chiaro che avrà un peso importante la parola di Salvini. «Il tecnico dovrà sceglierlo lui perché dovrà lavorarci tutta la stagione. Io posso dare un consiglio», ha confermato il presidente.

Il Frosinone dunque si guarda attorno e i radar sono puntati sugli allenatori impegnati nei playoff di serie B. Cristian Bucchi del Benevento e Roberto Venturato del Cittadella (ieri il secondo ha eliminato il primo in semifinale) sono due nomi spendibili. Come pure Alessandro Nesta in uscita dal Perugia. Tuttavia la situazione-allenatore ad oggi appare molto fluida. 

Consolazione azzurra

Malgrado la retrocessione non è tutto da buttare via. Il Frosinone piazza, infatti, tre giocatori in nazionale e non è poco. L’attaccante Andrea Pinamonti è il capitano e punta di diamante dell’Under 20 che ha debuttato giovedì scorso ai Mondiali in Polonia con una vittoria contro il Messico. Gli azzurrini del ct Nicolato mirano al podio e per gli osservatori il bomber canarino sarà uno dei grandi protagonisti della manifestazione iridata.

I centrocampisti Francesco Cassata e Luca Valzania invece sono stati convocati da Gigi Di Biagio nell’Under 21 per il preritiro di preparazione agli Europei in programma proprio in Italia dal 16 al 30 giugno. Entrambi si giocheranno un posto nella lista dei ventitre che andranno a contendere il titolo continentale. 

Insomma una piccola soddisfazione per il club canarino anche se i tre calciatori sono tutti in prestito (Pinamonti dall’Inter, Cassata dal Sassuolo e Valzania dall’Atalanta). Ma evidentemente le scelte effettuate dalla dirigenza non erano tutte strampalate come potrebbe sembrare. Molto probabilmente c’è stato un problema di assemblaggio dei tanti giocatori arrivati dal mercato. Inoltre la squadra ciociara ha avuto l’innegabile merito di valorizzare Pinamonti, Cassata e Valzania nonostante una stagione disgraziata. Peccato allora.