Il sospetto è l’anticamera della calunnia. Non della verità

Bruno Astorre finisce sotto attacco perché la sua futura moglie concorrerà a sindaco di Frascati. Dopo le dimissioni di Mauro Buschini nel Pd si è scatenata una caccia alle streghe che vede nel mirino Goffredo Bettini, Daniele Leodori e lo stesso Nicola Zingaretti, che però non se ne è reso conto.

Il prossimo 4 settembre il senatore e segretario regionale del Pd Bruno Astorre convolerà a nozze con Francesca Sbardella, in piena corsa per la candidatura a sindaco di Frascati. In questo clima da caccia alle streghe tanto basta per montare un polverone senza precedenti. Dimenticando che Francesca Sbardella fa politica da tanti anni, che una parte del Pd la sostiene da sempre, che nulla c’entra il legame con Bruno Astorre. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 30 aprile 2021).

L’anticamera della calunnia

Tanti anni fa un’intera stagione è stata caratterizzata dal convincimento che il sospetto è l’anticamera della verità. In realtà il sospetto è l’anticamera della calunnia quando non viene suffragato da fatti. E i fatti non ci sono. Ma a chi conviene questa caccia alle streghe, da destra a sinistra, alimentata da falsi scoop, sulla base di dossieraggi che nella migliore delle ipotesi sono vecchi (di almeno due anni) e che nella peggiore contengono solo falsità? (Leggi qui Quando piove letame finisce sulla testa di tutti).

Virginia Raggi e Nicola Zingaretti (Foto: Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica)

Eppure da settimane si va avanti in questo clima forcaiolo a corrente alternata. Nel senso che se riguarda gli amici, allora vige il garantismo, ma se riguarda gli avversari allora vai con il giustizialismo.

Bruno Astorre fa politica da quando aveva i calzoncini corti. È una delle architravi del modello Lazio, quello che Nicola Zingaretti ha costruito sulla base di due vittorie elettorali alla Regione. È scoppiata la vicenda del concorso di Allumiere. Altri concorsi, per esempio in alcune Asl, sono finiti nell’occhio del ciclone. L’Azienda Sanitaria di Latina ne ha appena annullato uno. Certamente delle anomalie ci sono ed è giusto che vengano accertate le responsabilità. E se ci sono state delle irregolarità, vanno perseguite. Ma una cosa è il sospetto, legittimo. Cosa diversa è la calunnia, inaccettabile.

Il Pd sotto assedio

Ma intanto lo tsunami politico e mediatico è iniziato e ha già travolto Mauro Buschini, dimessosi da presidente del consiglio regionale. Scaricato dal Governatore Nicola Zingaretti. Il quale forse si sta rendendo conto adesso che il Pd del Lazio (il suo Pd) è sotto attacco. Non soltanto dagli avversari, ma anche dal fuoco amico interno.

Goffredo Bettini (Foto Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

Si sta attaccando Bruno Astorre sul nulla, da settimane c’è una pressione politica molto forte su Goffredo Bettini, ci si sta preparando a stringere d’assedio Daniele Leodori. La possibilità di una candidatura a sindaco di Roma dello stesso Zingaretti non c’entra.

Quello che è evidente è che, terminata l’esperienza del Governo Draghi, si tornerà alle urne. E la Regione Lazio è un obiettivo prioritario. Ma va tutto bene se si resta nei canoni della correttezza. Invece girano polpette avvelenate e si inneggia ad un clima giacobino strisciante.

Dimenticando che alla fine perfino Robespierre finì ghigliottinato.