Il summit di Gaeta ed il bello dell’Italiano

Il 'Summit Blue Forum Italia Network' e quel mare blu di Gaeta e Caboto. I contenuti? Nulla quaestio. Ma il titolo è l'occasione per ricordare quanto sia musicale la lingua italiana

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

L’inglese è formidabile, ma è un’altra lingua. Quando scriviamo in italiano, cerchiamo di usare parole italiane. Non si tratta di atteggiarsi a puristi: le lingue sono per natura impure, e prosperano grazie a continue mutazioni e trasfusioni. Si tratta di non diventare pigri, prevedibili o – peggio – ridicoli.
Beppe Severgnini, giornalista

Il titolo campeggia all’ingresso della città, in uno dei punti di passaggio quasi obbligati: Summit Blue Forum Italia Network. La prima reazione, istintiva: “Sarò a Londra?

Penso a Dante Alighieri ed al suo Inferno, il Canto XXXIII in cui indica “Le genti del bel Paese là dove ‘l sì suona”. 

No, non sono a Londra ma a Gaeta, in Italia. Ed il titolo è quello dell’incontro sull’economia del mare organizzato in questi giorni dalla Camera di Commercio di Latina e Frosinone. Non entro nel merito dell’evento: Non sum dignus. Ma nell’uso della lingua un poco sì. 

L’ITALIANO LA LINGUA DELLA MUSICA

Foto: Anastasya ln

Ero un giovane provincialotto (non che ora mi sia emancipato) e facevo i iei primi “giri nel mondo” per veder che effetto aveva il mondo e come era fatto.

In uno sperduto paese della Savoia mi fermai ad un piccolo albergo con una azzurrissima piscina. Si faceva il bagno una creatura che non ne vidi eguali (il tempo esalta e fa dolce la memoria che, appunto, inganna). Era abbronzata e bellissima.

Restai basito e per ore stetti a guardarla. La sentivo parlare con i suoi amici in francese e la cosa me la fece ancora più bella.

Ad un certo punto lei sentì parlare me in italiano e venne, non ci crederete, verso me. Come se fossi un umano straordinario. E… mi cominciò a parlare. Io a farfugliare ma lei incalzava. Comincio a non capire e provo a farmi capire: “Ma perché mi chiedi di parlare?”.

Lei mi rispose in italiano ma con accento di Provenza:Perché l’italiano suona a meraviglia”.

Mi apre un mondo: mi rendo conto di come non mi ero reso conto del mio tesoro. Un tesoro che non mi faceva primo ad alcuno ma manco secondo a nessuno. La ragazza mi donò un sorriso al momento e un insegnamento per sempre.

COME SUONA LA LINGUA DEL SI’

Il monumento a Caboto sul lungomare

Incontro sul sistema italiano del mare: immaginate se l’appuntamento di Gaeta avessero deciso di chiamarlo così, usando solo vocaboli della tradizione italiana. Pare già una poesia e senti di navigare e vedi le galee di Venezia, le caravelle di Spagna guidate in italiano da Colombo. O da Caboto fino in Canadà.

E pare che anche le sirene di Ulisse cantassero in italiano il loro melodramma d’amore. Sarebbe stato un bel titolo a Gaeta, una repubblica del mare in italiano.

Pensate l’America è stata scoperta in italiano, Londra era un accampamento di soldati italiani. E anche lì se vuoi mangiare devi ordinare una pizza e alla faccia di Elisabetta la ordini ricordando la Regina Margherita.

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