Cosa c'è dietro l'appoggio del Pd al sindaco Gerardo Stefanelli. Il silenzioso lavoro di ricucitura con Tomao. Che passerà in giunta e raccoglierà l'eredità tra 5 anni. Se il centrosinistra ad ottobre vincerà alle urne
“Decisamente ed unitariamente”: il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli trova nell’uovo di Pasqua il miglior regalo che potesse sperare, i due avverbi che sanciscono l’appoggio del Partito Democratico alla sua rielezione. A confezionargli la sorpresa è stato il Segretario Dem Franco Esposito: è riuscito a far superare le titubanze che fino ad oggi avevano tenuto il Partito lontano da un bis per il suo ex sindaco. Ex perché Stefanelli era espressione del Partito Democratico, finito poi in Italia Viva al seguito di Matteo Renzi dopo la scissione promossa dall’ex premier. (Leggi qui Stefanelli renziano non piace al Pd, Esposito va di cucito).
Prove di Nazareno 2.0
Una scelta difficile ma quasi obbligata per il Pd minturnese. Questione di realpolitik: si vince solo se ci si allea. È stato l’elemento che ha reso accettabili i mal di pancia all’ala sinistra del Partito, sopratutto alla minoranza interna
Quella parte di Pd è stata tutt’altro che felice dell’allargamento della coalizione a Forza Italia. E nello specifico, alla civica “Moderati per Minturno” dell’avvocato Massimo Signore.
Il placet ottenuto dal Segretario Esposito è un capolavoro: non si tratta di un appoggio politico ma amministrativo. Cioè? Il Pd ha deciso di sostenere “unitariamente” Stefanelli difendendo con “orgoglio” i risultati conseguiti “che sono sotto gli occhi della comunità minturnese”. In pratica il Pd sostiene se stesso ed i risultati amministrativi che ha conseguito insieme al sindaco. Non è l’appoggio ad un Nazareno 2.0.
I crocevia fondamentali di Stefanelli
Tanto orgoglio e nessun pregiudizio quando il segretario Dem rispolvera gli archivi della recente storia amministrativa del Comune di Minturno. Con due crocevia fondamentali. Era il 2012, Stefanelli aveva abbandonato l’Udc per il quale aveva fatto parte del consiglio d’amministrazione di Acqualatina e della Giunta di centro destra in Provincia. Il Pd – e lo ricorda ora Esposito – tra lo scetticismo generale lo volle candidato a sindaco. Stefanelli perse le elezioni amministrative a favore dell’ex capogruppo di Forza Italia in Provincia Paolo Graziano ma il Pd aveva capito di poter investire su questo nuovo materiale umano. Stefanelli si prese, poi, una rivincita quattro anni più tardi dopo le dimissioni a sorpresa dell’allora sindaco di Minturno.
Il segretario Esposito, legato da un rapporto a quattro mandate con l’unico sindaco di Italia Viva nella provincia di Latina, non aveva altre strade alternative per la concessione dell’”imprimatur” per la ricandidatura del sindaco di Iv.
I Dem avrebbero rischiato di rimanere elettoralmente appiedati. E dopo le disastrose performance alle amministrative di Fondi e Terracina e le spaccature esistenti nei partiti a Formia e a Gaeta , l’assemblea degli iscritti ha deciso di non correre questo rischio. Per di più in una stagione di vacche magre.
I ‘risultati conseguiti’
Ma quali sono i “risultati conseguiti che sono sotto gli occhi della comunità minturnese” capaci di convincere il pd ad appoggiare Gerardo Stefanelli?
Per il Partito la vivibilità a Minturno è migliorata, tanti atavici problemi sono stati affrontati e (alcuni) risolti: il definitivo superamento della dichiarazione di pre dissesto finanziario ed una diversa gestione dei rifiuti. Il Pd si prende i meriti che – osserva Esposito – “sono anche nostri”. La gran parte, Esposito l’attribuisce a Stefanelli “che ha dimostrato e dimostra indiscutibili capacità amministrative, manageriali e di visione programmatoria”.
L’”orgoglio” del segretario Esposito supera quel che è già certo: la partecipazione nella nuova coalizione elettorale degli azzurri dell’avvocato Signore. Esposito sa di mentire quando afferma che “il sindaco Stefanelli non ha ufficializzato alcun percorso di allargamento della maggioranza. Se ci sono trattative da quel che ne sappiamo restano tali. Le elezioni amministrative si svolgeranno in autunno e ci sarà il tempo per dare attuazione eventualmente a tentativi di allargare il perimetro della possibile nuova squadra di governo. Ora dobbiamo affrontare due emergenze: la pandemia e farci trovare pronti per preparare al meglio una complicata stagione turistica 2021. Dobbiamo provarci”.
La silenziosa ricucitura
L’endorsement del Segretario del Pd era atteso ma non scontato. Il sindaco Stefanelli l’ha definito un “segnale positivo, un attestato di riconoscimento per il grande lavoro svolto sinora e per le grandi sfide che ci attendono. Minturno è ora una località ‘normale’ e lo potrà essere ancor di più se, a distanza di quasi mezzo secolo, si dotasse di un nuovo piano regolatore generale. Non è tollerabile che sia ancora in piede un tavolo tecnico istituito ed insediato nel 2002 per la revisione dello strumento urbanistico. Dopo quasi vent’anni direi che il mondo e Minturno non sono più gli stessi”.
Sul piano politico l’appoggio del pd ad uno Stefanelli bis è figlia di un segreto lavoro di ricucitura svolto dallo stesso sindaco negli ultimi mesi. Ha rammendato lo strappo con il Moscardelliano presidente del consiglio comunale del Pd Giuseppe Tomao, uno dei più ribelli della componente Dem in consiglio. L’accordo prevede, in caso di vittoria elettorale, la promozione di Tomao in Giunta (potrebbe diventare anche vice sindaco investito di deleghe pesanti). E non solo: potrebbe essere lo Tomao il nome da proporre a sindaco alla conclusione, nel 2026, del doppio mandato di Stefanelli.
Gli avversari di Stefanelli
Il centrodestra, privato di Forza Italia, è diviso in due fazioni. La prima a trazione Lega che sostiene il capogruppo Massimo Moni, il candidato indicato dal plenipotenziario del carroccio Romolo Del Balzo. La seconda che appoggerebbe l’avvocato Pino D’Amici di Fratelli d’Italia.
I tentativi di ricompattamento tra Lega e Fdi sono stati subito abortiti sull’altare del programma da “scrivere insieme”. Stefanelli gongola dal suo osservatorio e attacca facendo ricorso al sarcasmo: “Almeno Moni è sempre stato il candidato a sindaco della Lega. Della corsa di D’Amici scrivete solo voi giornalisti ma voglio sperare che sia vero…”.