Il tabacco non finisce in fumo: intesa da 20 milioni

Intesa da venti milioni all'anno per il polo tabacchifero nazionale. Manifatture Sigaro Toscano comprerà il Kentucky italiano per i suoi migliori prodotti. Le ricadute sul polo di Pontecorvo

Venti milioni l’anno per garantire il futuro della filiera italiana del tabacco Kentucky. È quella che per anni è stata l’ossatura dell’economia di Pontecorvo e del suo circondario, impiegando migliaia di persone all’interno di centinaia d’imprese agricole spesso a carattere familiare.

Il sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con delega al settore Gian Marco Centinaio ha firmato oggi un protocollo d’intesa con Manifatture Sigaro Toscano. Prevede l’acquisto del tabacco made in Italy destinato alla produzione dei sigari a marchio Toscano.

L’accordo

La Manifettura Tabacchi di Firenze

L’accordo coprirà tre anni di produzione. Riguarda gli acquisti dal 2022 a tutto il 2025: garantirà ogni anno l’acquisto di un minimo di 2.200 tonnellate di tabacco. Il valore dell’intesa è intorno ai 20 milioni all’anno.

Grazie al protocollo d’intesa rinnovato oggi fra Mipaaf e Manifatture Sigaro Toscano – sottolinea il ministro Centinaio – la filiera del tabacco Kentucky può contare su un accordo in grado di mettere in condizione coltivatori e territori di poter programmare e garantire un futuro a una filiera. Che, con la sua tradizione e la sua storia, rappresenta un’eccellenza italiana apprezzata nel mondo”.

L’obiettivo è quello di salvaguardare insieme una produzione strategica del Made in Italy e l’economia che è legata a quelle coltivazioni. Il Tabacco Kentucky viene coltivato a Pontecorvo dal ‘700: sviluppava un’economia talmente vasta che in città è esistita fino a poco tempo fa un’Agenzia dei Tabacchi. Oggi in città c’è invece un museo, nel quale sono presenti i sistemi di essiccazione, i macchinari e addirittura i registri che raccontano secoli di storia agricola ed industriale legata al tabacco.

Sostenibilità e qualità

L’amministratore delegato di Manifatture Stefano Mariotti mette in evidenza che l’intesa “significa lavoro, tutela e sviluppo della filiera e dei territori coinvolti. Avere la garanzia sui volumi e sulla qualità dei sigari Toscano coglie due risultati. Il primo è la sostenibilità futura del settore, lato produzione. Il secondo è la qualità della manifattura di sigari esportati in tutto il mondo”.

Il protocollo prevede anche la piena disponibilità dell’azienda a partecipare attivamente al tavolo tecnico del settore del tabacco Kentucky. Il tavolo ha come obiettivo il miglioramento dell’efficienza e della competitività produttiva e la stabilizzazione dei risultati economici per i coltivatori dello stesso tabacco.

La filiera del Kentucky conta 2.000 addetti, circa 200 imprese familiari, oltre 1.300 ettari coltivati in Italia, soprattutto in Toscana, basso Lazio, Campania e in alcune realtà di Veneto e Umbria. Sono numeri che fanno del Kentucky il prodotto a più alto valore unitario nella tabacchicoltura italiana, e dell’Italia il Paese tra i primi produttori in Europa di tale varietà.