Il termometro di Roccagorga per la febbre della politica

Il prefetto nomina il commissario a Roccagorga,. Avviato l'iter per le nuove elezioni. Si terranno nel 2023. Una crisi che rappresenta un termometro da non ignorare

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

A Roccagorga arriva il commissario: il prefetto di Latina Maurizio Falco ha nominato il vice prefetto Domenico Talani per verificare la possibilità di approvare il Consuntivo che il Consiglio non ha vidimato entro i termini di legge. Ed una volta constatato che non c’è la possibilità di approvare quel bilancio dovrà portare Roccagorga al voto anticipato. 

Il nodo è stata la mancata approvazione del conto consuntivo dopo la scadenza naturale e dopo l’ultimatum del prefetto. Il tutto condito da un voto negativo in Consiglio comunale. I consiglieri, di fatto, non hanno approvato le spese fatte dal Comune nel 2021: scelta che rende impossibile la continuità amministrativa. Proprio per questo il viceprefetto Talani ha ricevuto il mandato, come commissario ad acta, di definire il bilancio consuntivo. (Leggi qui Roccagorga crolla, arriva il commissario e finisce il tempo di Nancy).

Il termometro oltre le mura

Nancy Piccaro

Il sindaco Nancy Piccaro, non lo è più, il Consiglio comunale non esiste. Sarà un commissariamento lungo: salvo miracoli si voterà a primavera 2023. Insieme alle Regionali del Lazio ed insieme alle Politiche che daranno un volto nuovo a Camera e Senato.

Il senso politico dell’accaduto? Nancy Piccaro era espressione del centrodestra in una città che fino a quel momento è stata geneticamente di centrosinistra. Quanto è accaduto non rappresenta però una crisi di rigetto. Tanto per fare un esempio, a pochi chilometri, oltre il confine che separa le province di Latina e Frosinone, Ceccano è stata storicamente la Stalingrado di Ciociaria. Ma è passata senza traumi nelle mani di un centrodestra bilanciato a destra: trazione Fratelli d’Italia. E non è dovuta andare dallo psicologo: la città ha rivotato il sindaco Roberto Caligiore quando una congiura interna ha messo fine al suo primo mandato. (Leggi qui: Da Stalingrado ciociara a roccaforte di patrioti).

Se non è stata una crisi di rigetto, allora cosa ha determinato la crisi di Roccagorga e perché vale la pena di analizzarla? La crisi è stata determinata da un modello che ha puntato ad un obiettivo: la vittoria ad ogni costo; scoprendo poi che governare è altra faccenda. (leggi qui: Top e Flop, i protagonisti del giorno: venerdì 3 giugno 2022).

Lo specchio del centrodestra

Certo, quello di Roccagorga è stato un centrodestra che ha manifestato tanta conflittualità e poca concretezza. Si è entrati, da subito, in una sorta di delirio amministrativo con  strappi continui a iniziare da quello di Forza Italia.

Soprattutto, però, Nancy Piccaro era anche un esperimento di “allargamento” dell’area di centrodestra importando classe dirigente dalla sinistra (la Piccaro era assessore del sindaco di sinistra Carla Amici). Ma l’innesto non  ha prodotto frutti commestibili.

Se la Piccaro vince su una evidente crisi a sinistra, ora riporta la stessa malattia nel fronte opposto. Un fronte diviso anche in altre circostanza: a Latina, Forza Italia appoggia il sindaco di centrosinistra Damiano Coletta; in Amministrazione Provinciale dove FI e Pd sostengono la presidenza di Gerardo Stefanelli; a Sabaudia dove si vota domenica prossima Forza Italia ha un suo candidato, Alberi Mosca che condivide con l’Udc, mentre Lega e Fratelli d’Italia stanno su Enzo Di Capua e un ex sindaco di centrodestra Maurizio Lucci va per conto suo. 

La formazione delle liste a Gaeta ha già fornito indicazioni chiare ad un centrodestra che in provincia di Latina ha la vocazione al confronto interno: si unisce solo quando si rende conto che non può farne a meno. E spesso non se ne rende conto.

Roccagorga è piccola cosa in se, ma anche il termometro che segna la febbre è piccola cosa rispetto alla malattia ma la segnala.