Il trappolone per la Lega firmato dagli amici di FdI

Cosa c'è davvero dietro al documento presentato in Regione da FdI sull'ospedale di Anagni. E perché rappresentava un trappolone per la Lega. Al punto che il consigliere Ciacciarelli non l'ha votato

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Una trappola politica. Nella quale cercare di far cadere la Lega e Forza Italia. E dove una parte del Carroccio effettivamente è finita rischiando di innescare un feroce scontro interno. C’è questo dietro alla mozione in favore della riapertura dell’ospedale di Anagni: presentata l’altro giorno in Regione Lazio e saltata per il voto mancato del Consigliere leghista Pasquale Ciacciarelli. (Leggi qui La mozione che fece scoprire al centrodestra di essere… nudo).

Per capire cosa è accaduto bisogna riavvolgere il nastro e riguardarlo con calma.

Il grande caos

Tutto si innesca mercoledì pomeriggio in Consiglio Regionale. Il consigliere dei Fratelli d’Italia Giancarlo Righini presenta una mozione per la riapertura dell’ospedale di Anagni. È un’iniziativa che – anche se approvata – non porterà alcuna riapertura: una mozione non si nega a nessuno perché non è un atto concreto che dispone qualcosa, si tratta semplicemente di un impegno di principio in cui si dice che la Regione intende fare prima o poi una determinata cosa.

Il documento viene votato ma mancano tre voti strategici per poter considerare valida quella votazione. Non sono in Aula i Dem Mauro Buschini e Sara Battisti, evita il voto il leghista Pasquale Ciacciarelli.

Il caos esplode giovedì mattina. Ad Anagni quelli che abitano vicino a casa del vice sindaco leghista Vittorio D’Ercole sua hanno sentito un leggerissimo rumore di vetri poco dopo le 7 del mattino. Le finestre tremavano per colpa delle urla contro Pasquale Ciacciarelli. Al quale rimproverava quel voto mancato, indignato per dover spiegare ai concittadini quella posizione incomprensibile.

C’è stato un giro di telefonate ai referenti regionali e nazionali: dal coordinatore regionale Claudio Durigon al responsabile nazionale per il radicamento Francesco Zicchieri. Ne è nata una nota, molto dura, in cui Ciacciarelli è stato platealmente crocifisso. D’Ercole, Zicchieri e l’onorevole Francesca Gerardi hanno definito il modo di agire di Ciacciarelli “incomprensibile” ed “inaccettabile”.

Il trappolone alla Lega

Daniele Natalia e Vittorio D’Ercole (Foto: Ettore Cesaritti)

La levata di scudi è stata tale da costringere il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli a rilasciare una dichiarazione pubblica. Preceduta da una spiegazione politica privata che cambia del tutto la prospettiva.

Il primo elemento. Chi ha presentato la mozione? Fratelli d’Italia. E perché non l’ha concertata con la Lega e con Forza Italia? Chiaro l’intento fiutato da Ciacciarelli: FdI intendeva prendersi tutto il merito politico della mozione continuando a scavare il solco che da settimane sta dividendo i Partiti del centrodestra in una sanguinosa sfida a colpi di consenso.

Secondo elemento. Se si doveva mettere in atto un’iniziativa politica in Regione per l’ospedale di Anagni perché non l’hanno promossa né il sindaco Daniele Natalia (sub coordinatore provinciale di Forza Italia) né il vice sindaco Vittorio D’Ercole (Lega)? Sarebbe bastata una telefonata ed i loro referenti in Regione avrebbero presentato la mozione. Il motivo è che nemmeno loro erano stati informati da FdI. per il motivo di cui sopra.

Il terzo elemento. Il sindaco Daniele Natalia può contare su un’interfaccia regionale di assoluto spessore: Pino Simeone, per metà della legislatura autorevolissimo presidente della Commissione Sanità. Che nulla ha potuto ottenere per l’ospedale di Anagni. Ma nemmeno con lui è stata concertata alcuna iniziativa. Perché? La risposta è sempre la stessa.

Il rilancio di Ciacciarelli

Ciacciarelli con Matteo Salvini

Ciacciarelli non ha votato quel documento perché aveva capito che serviva solo ad accendere una miccia nel centrodestra, dal momento che nulla avrebbe ottenuto sotto il profilo pratico. E infatti la miccia si è innescata.

Ora Pasquale Ciacciarelli passa al contrattacco. E spiega: “Una mozione e un ordine del giorno non si negano a nessuno. La riapertura dell’ospedale di Anagni passa solo sulla revisione del numero dei posti letto per la nostra provincia. Su questo argomento il sottoscritto insieme al sindaco Natalia, con atti concreti, combatte da anni per assicurare una efficienza sanitaria all’area nord della provincia”.

Non solo. Mozioni come quella di mercoledì ce ne sono già state. Tante. Il Consigliere Ciacciarelli invita a guardare “le decine di emendamenti e ordini del giorno che ho presentato, alcuni approvati, in questi anni in favore della riapertura di questa struttura”.

Poi l’accusa a Fratelli d’Italia. “Fratelli d’Italia gioca sull’equivoco invece di condividere le azioni con gli eletti della coalizione di Centrodestra della provincia di Frosinone, quindi con la mia persona. Esorto i colleghi regionali che veramente hanno a cuore le sorti dell’ospedale di Anagni a presentare nel collegato un emendamento finalizzato alla riapertura dell’ospedale. Le battaglie vanno fatte insieme, e non individualmente al solo scopo di ottenere visibilità”.

In pratica? Il terreno per la battaglia politica per Ciacciarelli c’è: sta nel dibattito sul Collegato che sta per andare in Aula: lì si sposta concretamente i soldi da un progetto ad un altro. Il Consigliere ha sfidato FdI a presentare insieme un emendamento. E non un ordine del giorno, di quelli che a nessuno si negano.