Il Vaffa di Fioramonti al M5S

Rotture nel M5S: uno dei fondatori del MoVimento lascia il gruppo. Fernando Fioramonti, aveva denunciato mesi fa la deriva. Le promesse tradite. L'appoggio "ad idee fasciste". Atteggiamenti "da loggia massonica" mentre il Pd trasmetteva tutto in streaming

Fernando Fioramonti spegne le Cinque Stelle: quelle che proprio lui aveva contribuito ad accendere in provincia di Frosinone. Ai tempi del grillismo puro, dei Vaffa Day, degli apriscatole e delle grandi mobilitazioni. È stato uno dei primi consiglieri comunali penstastellati in Italia: è diventato uno dei primi a dare l’allarme qualche mese fa segnalando che la rotta non era più quella tracciata all’inizio. (leggi qui L’autocritica di Fioramonti: «Caos e disorganizzazione nel M5S, torniamo alle origini»). Ora è uno dei primi a staccare la spina e spegnere idealmente la luce del Movimento Cinque Stelle.

Le promesse tradite

L’annuncio lo ha dato sulla sua bacheca Facebook «Lo metto qui almeno è ufficiale e non provoca fraintendimenti».

Un addio carico di amarezza, perché «prima o poi bisogna fare i conti con la realtà ma soprattutto bisogna crescere e prendersi le proprie responsabilità». Amarezza per non essere stato ascoltato: «Da tempo ormai continuo ad affermare che il Movimento 5 Stelle non è più quello di un paio di anni fa. È vero, andare al governo per realizzare il programma prevede anche dei compromessi ma bisogna rimanere credibili».

Cita tutti i valori ai quali il MoVimento ha abdicato: il brusco ridimensionamento del Reddito di Cittadinanza, la posizione politica sulla TAV «decisione del governo scaricata sulle Camere sapendo che tutti gli altri avrebbero votato a favore», sull’oleodotto TAP, come la battaglia anti obbligo sui Vaccini «non se ne parla più».

Idee fasciste

 L’amarezza più grande è per il tradimento della linea politica delle origini. «Il MoVimento si è sempre posto come apartitico, né di destra e né di sinistra. Ma poi, nel falso nome del Contratto di Governo, ha avvalorato scelte Fasciste ed antidemocratiche oltre che avvalorare la propaganda governativa. E non la Politica del fare».

I primi momenti di ripensamento sono arrivati con il caso della Nave Diciotti (leggi qui Reclusi e torturati sotto terra: l’incubo dei migranti della Diciotti rifugiati a Frosinone). Perché il MoVimento era contro contro l’immunità parlamentare e invece ha salvato l’alleato verde dal processo: «Ci si difende nei processi non dai processi perché davanti la legge siamo tutti uguali». Altro momento di crisi, quando il M5S ha iniziato ad usare il voto di fiducia alle leggi: «Eravamo contro quando lo usavano gli altri nelle precedente legislatura, oggi ne abusiamo noi. Ricordo che la discussione in aula delle leggi serve anche per migliorarle, questo dicevamo».

Una loggia massonica

Le convinzioni hanno iniziato a vacillare in maniera concreta nel momento in cui si è pensato alla riorganizzazione. Niente streaming, anzi segretezza assoluta, guai parlare e guai a fare foto.

«Mentre il PD trasmetteva in streaming la propria Assemblea Nazionale a me veniva fatto firmare un Patto di Riservatezza per non divulgare all’esterno cosa si sarebbe detto durante l’assemblea regionale con Luigi Di Maio. Non solo, ci vietavano foto e riprese, figuriamoci la diretta. Alla persona seduta al mio fianco hanno addirittura fatto cancellare la foto che aveva fatto a Di Maio sul palco. Atteggiamento da loggia massonica piuttosto che da movimento del cambiamento».

Fernando Fioramonti era stato quello che con coraggio aveva detto “Nel Movimento, uno vale uno; non significa che uno vale l’altro” . Ora ammette «Dovevamo cambiare questo sistema invece siamo diventati noi stessi il sistema». E parla di un’Italia consegnata all’odio.

Con Alessioporcu.it

C’è poi uno sfogo ancora più politico, diretto, affidato ad Alessioporcu.it.

Comincia con una citazione. “Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza fare nulla.” A questa citazione di Einstein aggiungerei, alla fine, “e ai bambini capricciosi”.

Perché?

Perché è vero, i capricci di pochi (cerchio tragico) o di uno (il capo supremissimo) avallati da una schiera di fan sbavanti acritici ha portato l’Italia in mano a un soggetto che non basterebbero gli aggettivi più turpi, presenti nella lingua italiana, per definirlo. Non do la colpa agli italiani, ognuno è libero di votare chi crede, ma a quei “bambini capricciosi” (i fan del m5s) che oggi attaccano Salvini perché è brutto e cattivo.

Non dovrebbero attaccarlo? Vi ha rotto il giocattolo.

Come? Adesso non va più bene? Lo hanno salvato dal processo, gli hanno approvato 2 decreti Sicurezza, gli hanno abbonato tutto: dai 49 milioni ai rapporti con corrotti e mafiosi, agli attacchi personali e al M5S. Tutto per un Contratto di Governo che il capitone verde ha rispettato solo per quello che interessava a lui. E ora tutti a cospargersi il capo di cenere. No, non ci sto.

Era a disagio già da tempo.

Mi hanno definito dissidente e in altri modi (più o meno ripetibili) ma ho sempre cercato di far capire, quando “scapocciavo”, con chi avevamo a che fare. E che si stava sbagliando l’approccio politico. Bene ora si prendessero le responsabilità di quello che succederà, magari toglieranno il Reddito di Cittadinanza, magari Quota 100 e tutte le altre cose fatte in un anno. La colpa è solo di chi ha chiuso gli occhi. I piagnistei li rivolgessero alla mamma suprema.

Avranno il diritto di sentirsi presi in giro…

Più che sentirsi presi in giro devono sentirvi, perché lo sono, complici del disastro in cui ci troviamo. I loro atteggiamenti hanno distrutto un sogno e il futuro di qualche generazione. Non basta sventolare una bandiera per essere un politico.

È finita?

No. Forse no. Ora dovrebbero riorganizzare i cocci e cacciare le palle, se le hanno ancora.

Rimpianti?

Dispiace aver dato un contributo affinché l’Italia fosse messa in mano a un personaggio a cui piace spararle grosse le bugie e stare in spiaggia invece che al lavoro. Ho creduto in un sogno e in alcuni valori, valori che sono ancora dentro di me e che continuerò a portare avanti.

Non molla la politica?

Nel prossimo consiglio comunale utile formalizzerò la mia uscita dal gruppo m5s ma 1620 voti mi spingono a non uscire dalla politica. Ho preso un impegno con la città, ed intendo portarlo a termine. Perché la politica senza senso di responsabilità non é utile alla nostra città.

Da solo?

Mi rivolgo a tutti quelli che conosco e che so avere ancora la testa sulle spalle all’interno del M5S: ci abbiamo messo 10 anni per arrivare al governo, forse ne passeranno altri 10 quando ci torneremo e ci torneremo con quei valori nel cuore ma con regole diverse e nome diverso. Non disperdiamo le energie. Perché se vogliamo migliorare il mondo non possiamo stare fermi mentre i malvagi governano.