Il vento delle associazioni e la palude dei Partiti politici

La Camera di Commercio del Basso Lazio, le novità emerse in Unindustria e Federlazio fanno da contraltare a quanto succede nei partiti. Nei Dem Luca Fantini sta incidendo sul piano organizzativo ma deve mediare tra le correnti. Nella Lega nessuna accoglienza trionfale per Nicola Ottaviani.

La nuova Camera di Commercio del Basso Lazio, il nuovo assetto di Federlazio e Unindustria. Se la politica fatica a cambiare, il mondo associativo ed economico invece dà segnali profondamente diversi.

La Camera di Commercio Frosinone-Latina è nata con una “conta”: Giovanni Acampora da una parte, Marcello Pigliacelli dall’altra. Dopo sono venuti fuori degli equilibri nati dalla vittoria di Acampora. Il quale però ha saputo ricomporre bene il quadro delle associazioni nel varo della giunta. (Leggi qui Acampora vola sulla testa del Sistema Roma).

Una lezione per quei Partiti politici che evitano accuratamente i Congressi veri, nei quali ci si confronta, si vota e poi si resta insieme. Come ha fatto il mondo associativo. (Leggi qui Il gigante Camera di Commercio del Basso Lazio: ecco come si muoverà).

La Camera di Commercio del Basso Lazio è già centrale in tutte le dinamiche territoriali.  E reciterà un ruolo definito e importante anche negli enti intermedi.

Le manovre degli imprenditori

Per quanto riguarda Unindustria, da luglio non si è fermata un attimo. Sulla spinta del neo presidente di Confindustria Carlo Bonomi e del vice Maurizio Stirpe. Mentre nel Lazio Angelo Camilli ha preso il testimone da Filippo Tortoriello. E via di questo passo: a Frosinone Miriam Diurni al posto di Giovanni Turriziani. Mentre a Cassino-Gaeta la novità assoluta di Francesco Borgomeo, che è subentrato a Davide Papa. Non sono stati normali avvicendamenti dovuti alla scadenza dei mandati: sono state scelte strategiche di politica industriale, con le quali la categoria ha indirizzato la prua dell’associazione. (Leggi qui Unindustria, Borgomeo al timone del cambiamento).

Segnali di vitalità dunque da parte delle associazioni, che sicuramente sono avvantaggiate dal fatto di poter far crescere la classe dirigente al proprio interno, guardando contemporaneamente al di fuori per non farsi scappare gli emergenti. Le sue dinamiche di scelta non sono legate unicamente alla pancia dell’elettorato, come avviene invece oggi in politica.

NINO POLITO

Poi c’è Federlazio: Nino Polito è un presidente vero. Non appare, ma fa tanta sostanza. Anche nel suo caso, gli iscritti hanno compiuto una scelta oculata dopo la morte di Emanuele Di Gennaro. La recente scelta di ripensare il report sull’andamento congiunturale dell’economia locale è un segno di smarcamento dal passato per inseguire il presente e cercare di anticiparlo. (Leggi qui Federlazio, ecco come Covid ha cambiato gli scenari).

I cambiamenti nei Partiti

Pure in politica ci sono stati due cambi importanti però. Il primo al vertice del Pd, con Luca Fantini, leader dei Giovani. Il quale ha un obiettivo tanto ambizioso quanto complicato: cercare di trovare una sintesi tra Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti e Base Riformista di Antonio Pompeo.

Nicola Ottaviani. Foto © Stefano Strani

C’è un solo modo per mantenere tutti gli equilibri: le candidature eleggibili tra Camera, Senato e Regione. Nell’attesa però Fantini sta davvero riorganizzando il Partito.

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani è stato nominato coordinatore provinciale della Lega. Per le candidature dovrà attendere, soprattutto le decisioni nazionali e regionali. Per la riorganizzazione del Partito, ci sta provando. Ma è complicato: Sora e Cassino hanno rappresentato due segnali. Forti e chiari.

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