Il vento di Marzi sulle vele di Vicano

La benedizione dell'ex sindaco Marzi alla candidatura di Mauro Vicano. Luigi Vacana veste i panni del pontiere ed avvia i contatti con gli scettici. I Socialisti ribadiscono il no: "Nessun veto su Vicano ma non crediamo nel suo progetto di coalizione trasversale”. La porta socchiusa di Azione. De Angelis traccia la rotta e si ritira. Il centrodestra farà le Primarie in 4 punti

La benedizione arriva dall’alto e da lontano. Dall’alto dei dieci al governo di Frosinone, dalla distanza di altri quindici anni che sono trascorsi da quel periodo. È l’ex sindaco Domenico Marzi a rompere il silenzio intorno alla candidatura annunciata dall’ex Direttore Generale della Asl Mauro Vicano. (Leggi qui Nessuno scrive al candidato).

La sua è un’investitura senza se e senza ma. «I valori della persona, intrinseci ed estrinseci, confortano la bontà di una candidatura capace di portare al risultato che tutto il centrosinistra auspica e cioè tornare a governare Frosinone».

Marzi: «Si vada alle Primarie»

Domenico Marzi

Non tutto il centrosinistra è convinto. Non tutto il Pd è convinto. Per un problema di forma e di sostanza. Marzi mette il dito nella piaga. Sulla forma dice «Non mi soffermerei sul modo in cui la candidatura è uscita. Mi soffermerei invece sul modo in cui Vicano è stato Direttore Generale della Asl. Su come ha governato, sulla sua capacità di attrarre fuori dal centrosinistra tradizionale».

A chi si riferisce? Con quelle parole Marzi risponde in modo indiretto al consigliere Stefano Pizzutelli, uno dei protagonisti del Tavolo di centrosinistra. Nelle ore scorse aveva detto che una candidatura proposta «prima che un programma condiviso venga stabilito dalla coalizione, porta Vicano fuori dalla coalizione stessa».

Domenico Marzi va dritto alla sostanza. Lui che è sempre stato scettico davanti alle Primarie questa volta invece dice «si superino questi distinguo sottolmente polemici e si vada alle Primarie. Lo dico io che ho sempre avuto delle riserve a proposito di questo strumento. Ma in questo caso c’è una situazione obiettiva di possibile confronto».

Vacana il pontiere

Luigi Vacana

Scende in campo Luigi Vacana, l’assessore provinciale e leader della Piattaforma Civica. Indossa i panni del pontiere ed annuncia una serie di incontri ravvicinati. Sono già iniziati questa mattina: coinvolgeranno tutto quello che è stato il Tavolo del centrosinistra. Riunito per mesi è saltato quando Mauro Vicano ha dato la disponibilità a sedersi e partecipare: è stato in quel momento che sono usciti i veti.

Dice ora Vacana «In questi giorni il nostro gruppo ha favorito la nascita di una maggioranza larga in Provincia. Lo abbiamo fatto per agevolare una coalizione ed un progetto politico ed amministrativo. Anche nel caso delle Comunali di Frosinone bisogna avere il coraggio di mettere al primo posto il progetto per la città».

Per Vacana è indispensabile che la politica riesca a raggiungere una sintesi. E nel caso in cui ci siano in campo diverse legittime aspirazioni «Non possiamo permetterci di mettere in dicussione l’unità della coalizione. Dobbiamo tutelarla attraverso qualsiasi strumento, a partire dal dialogo e senza escludere le Primarie. Noi abbiamo già pronta la nostra proposta. Non per questo respingiamo le altre. Anzi, ben vengano».

Luigi Vacana non considera Mauro Vicano l’elemento centrale della coalizione. Ma nemmeno vuole escluderlo. La sintesi deve arrivare dal dibattito o dalle Primarie. L’obiettivo centrale è lo schieramento «ampio, condiviso, coeso, progressista e non appiattito su alcun Partito. Proprio la larghezza del campo è in grado di garantire tutto questo. Restringere il campo, restringe la portata della coalizione».

Il ruolo ‘nobile’ di De Angelis

Francesco De Angelis

La rottura del silenzio è esattamente quello che auspicava Francesco De Angelis. Il leader della componente maggioritaria del Partito Democratico nelle ore scorse ha detto: «Il mio lavoro è finito. A questo punto toccherà al Pd ed ai suoi dirigenti decidere cosa fare. A questa discussione io mi limiterò a dare il mio contributo». Cosa significa? Francesco De Angelis marca i confini. Ha portato il centrosinistra sulla strada del Campo largo e delle Primarie. Ma non vuole che siano la sua coalizione e la sua strategia.

Di fronte ai veti ed alle perplessità Francesco De Angelis avrebbe potuto forzare la mano, imporre con la sua storia e la sua autorevolezza una convergenza su Vicano. Non lo ha fatto. Perché? Se Vicano deve essere il candidato sindaco siano il Pd e gli altri alleati a dirlo ed a deciderlo.

Non è una fuga dal campo: è una chiamata alla responsabilità. Fatta dopo avere impostato la discussione ed averne definito i confini ideali: Campo Largo e Primarie. Che però non sono confini condivisi. Francesco De Angelis ne prende atto ed esce di scena. Lui si limiterà «a dare il mio contributo». (Leggi qui De Angelis stufo del circolo cittadino del Pd).

Il problema non è Vicano ma il suo campo

Gerardina Morelli

A preoccupare è il fossato politico che separa Mauro Vicano da realtà come il Partito Socialista, come Possibile ed Articolo1 ma anche il Movimento 5 Stelle ed i civici di Frosinone in Comune. Cosa scava quel fossato? Il Partito Socialista lo ha spiegato oggi con chiarezza assoluta.

«Nessun veto e nessuna ostilità da parte dei Socialisti nei confronti di Mauro Vicano» mette in chiaro Gerardina Morelli, Segretario del Psi di Frosinone. Allora dove sta il problema? «La verità è che noi Socialisti abbiamo iniziato il 9 ottobre scorso un altro percorso politico. Perché non crediamo nel progetto di coalizione trasversale ideato da Francesco De Angelis, di cui è protagonista Vicano». 

Il tavolo al quale fa riferimento Gerardina Morelli è quello coordinato da Ivano Alteri. Le posizioni sono chiare: per De Angelis il centrosinistra non è elettoralmente autosufficiente, si vince solo prendendo consensi dal campo avversario; cosa che furono capaci di fare Domenico Marzi ma anche Michele Marini e – a parti invertite – per due volte Nicola Ottaviani. Per i Socialisti invece «Ciò che è definito elegantemente “campo largo”, in realtà è un coacervo privo di coesione, come la cronaca di questi giorni conferma. Manca una chiara prospettiva per il futuro della nostra città, se non quella di tentare di vincere a tutti i costi, cercando di assemblare tutto e il contrario di tutto». Un po’ quello che accadde con il Prodi2: «Ammesso e non concesso che si vinca, sarebbe impossibile governare».

Gerardina Morelli rivendica che che «come Socialisti abbiamo un’altra idea della politica e vogliamo metterla in pratica». L’unità? «L’unità è certamente un valore, ma la chiarezza politica è ancor più importante. Ed in tutta sincerità per noi Socialisti la strada delle alleanze trasversali è una strada sbagliata, anche perché è di ostacolo ad un reale rinnovamento». 

La porta socchiusa di Azione

Alessandra Sardellitti

Azione esprime in Consiglio Comunale Alessandra Sardellitti. Il Partito ha ricordato di avere partecipato alle prime riunioni al tavolo di centrosinistra. E di averlo fatto nonostante le evidenti divergenze. Poi «A causa delle intervenute defezioni e della inconcepibile corsa alla primogenitura del tavolo, ci siamo trovati spiazzati ed abbiamo ritenuto opportuno prendere le distanze dalla situazione di assoluta confusione che si stava generando tra le diverse forze politiche». 

Il Partito rileva a quattro mesi dalle elezioni «i personalismi, le antipatie, i veti vengono a galla nell’area del centrosinistra rendendo la situazione imbarazzante quanto inutile nei confronti della città». 

Mauro Vicano si era rivolto anche a loro l’altro giorno. Aveva mandato un chiaro invito al dialogo. La risposta è arrivata oggi. Azione «Valuterà le proposte politiche dei Partiti, i contenuti dei programmi e la serietà dei candidati, svincolandosi da meri ideologismi». 

È un’apertura a Mauro Vicano. Ponendo due condizioni facilmente realizzabili. La prima: deve essere un candidato senza bandiere ideologiche e non deve essere il candidato del Pd. La seconda: deve mettere in campo un progetto amministrativo.

Il centrodestra moltiplica le Primarie

Nicola Ottaviani (Foto: Stefano Strani)

Il centrosinistra si divide sulle Primarie. Il centrodestra le moltiplica per quattro. Il comitato organizzatore oggi ha stabilito che ci saranno quattro seggi nei quali il 27 marzo i cittadini di Frosinone potranno votare per indicare chi vogliono come candidato del centrodestra per racccogliere l’eredità del sindaco Nicola Ottaviani.

Dove si potrà votare? C’è la necessità di garantire le distanze e regolare l’afflusso. «Proprio per questo motivo, si stanno individuando quattro siti, per permettere un afflusso diradato e ordinato» spiega il comitato.

Nei prossimi giorni, i Partiti e le liste civiche costituiranno la commissione elettorale: sarà lei ad approvare il regolamento per la disciplina delle operazioni di voto e per le presentazioni delle candidature. Chi vuole concorrere ha tempo fino al 27 febbraio.