Il vero messaggio di Zingaretti a Confindustria: il Pd è forza di Governo

Il segretario Dem apre alle parole di Bonomi. La strategia è quella di riprendere il dialogo con imprenditori, associazioni, sindacati, scuola. Facendo emergere la differenza con i Cinque Stelle. E sul territorio De Angelis e Buschini non hanno mai smesso di confrontarsi con Stirpe, Turriziani, Pigliacelli.

Molto più di un’apertura. In realtà la risposta di Nicola Zingaretti agli industriali denota la ferma volontà politica del segretario nazionale del Pd e presidente della Regione Lazio di voler recuperare i rapporti con pezzi importanti del Paese, soprattutto associativi e sociali.

Nel corso dell’assemblea pubblica di Confindustria all’Auditorium Parco della musica a Roma, Nicola Zingaretti ha detto: «Bene il lockdown. Bene la battaglia in Europa. Ora i risultati raggiunti vanno concretizzati in fretta con programmi seri e attuali. Mi sembra che ci sia una sinergia con quella parte importante del Paese che è Confindustria. Bonomi ha chiesto di usare il Mes? Anche io, lo chiedo tutti i giorni».

Basta regali al centrodestra

Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

Le parole di Nicola Zingaretti non sono casuali. Il leader del Pd non vuole più “regalare” associazioni di categoria, sindacati, scuola. E poi tutta la protesta del Paese al centrodestra di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. E non vuole farlo perché le ostilità emerse nell’ultimo anno sono il frutto di scelte politicamente insensate dei Cinque Stelle, come quella di non usufruire del Mes.

Il Pd ha vinto in Emilia Romagna e poi in Toscana e in Puglia perché ha “ricucito” con pezzi di società. Attraverso le Sardine in Emilia, con l’appello contro la Destra in Toscana. Con l’invito al voto trasversale in Puglia. Non si governa un grande Paese come l’Italia andando allo scontro con tutti.

Nicola Zingaretti ha voluto far capire a Confindustria di Carlo Bonomi ma anche di Maurizio Stirpe che il Pd è un’altra cosa rispetto ai Cinque Stelle. Ma anche a Giuseppe Conte. Si tratta di una strategia precisa. Il bacino elettorale del maggior Partito della sinistra italiana è stato alimentato per anni dal rapporto con il mondo del lavoro, della scuola, delle professioni.

Una lunga tradizione di rapporti

Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti

Il Pd di Walter Veltroni dialogava con i sindacati e con Confindustria. Non poteva e non può essere altrimenti. Sul Mes Zingaretti andrà fino in fondo, mettendo in conto perfino una crisi di governo.

Sui territori la stessa cosa. Leader Democrat come Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti hanno costantemente tenuto vivo il filo del confronto / dialogo con imprenditori come Maurizio Stirpe, Giovanni Turriziani, Marcello Pigliacelli.

Si tratta forse di riprendere un rapporto più stretto con i sindacati. Mentre nella scuola i Democrat non stanno facendo sconti alla ministra penta stellata Lucia Azzolina. Agli industriali Nicola Zingaretti ha voluto dire che il Pd è forza di governo davvero. E ha poco a che fare con l’impostazione dei Cinque Stelle.

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