Il viadotto, l’afa e l’estate bollente dei lavoratori (di L. D’Arpino)

Il caldo ha tenuto lontana la gente dall'inaugurazione del viadotto Biondi che così non è stata una festa. Accanto, l'ascensore ancora una volta rotto. Fa caldo per i lavoratori: non solo Fca ma anche Henkel e Biomedica

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino per IL MESSAGGERO

Il caldo africano di venerdì ha trasformato l’inaugurazione del viadotto Biondi a Frosinone, ricostruito e quindi riaperto, in una scena surreale. Non c’era uno spicchio d’ombra e neanche quella dei cittadini che hanno preferito la siesta alla sfilata degli amministratori regionali, provinciali e comunali che hanno tagliato il nastro esattamente 6 anni e tre mesi dopo la frana che lo mise fuori uso.

A completare il quadro, che non aveva proprio l’aspetto di una festa, i vicini binari desolatamente vuoti dell’ascensore inclinato che (indovinate un po’?) era ancora una volta fermo per guasto.

È vero che la gente è abituata ma, ormai, il Comune non perde neanche più tempo ad apporre il cartello di “fuori servizio”. E’ la regola. Qualche buontempone ha invece suggerito di preparare un cartello con la scritta “Funziona!” per evidenziare, giustamente, l’eccezionalità dell’evento.

Qualche amministratore, poi, ha giustificato la lunghezza dei lavori per ricostruire il viadotto con il fatto che «andavano fatti bene». Lo speriamo tutti e vorremo vedere pure che fosse il contrario dopo tanto tempo. Qualcun altro ha anche parlato del fatto che, grazie al cantiere per la realizzazione dell’opera, si è creato un percorso pedonale che unisce il viadotto alla stazione a valle dell’ascensore inclinato. Tale sentiero, però, al momento è inutilizzabile perché andrà messo in sicurezza, occorreranno altri fondi e chissà quanto si dovrà aspettare ancora.

Un’altra occasione mancata ma, intanto, i frusinati hanno almeno incassato la riapertura al traffico dell’importante arteria stradale che collega la parte alta a quella bassa della città.

Ma non è solo il sole a surriscaldare l’atmosfera in questi giorni in Ciociaria: vi si aggiungono, infatti, le notizie preoccupanti che arrivano dal mondo del lavoro, in primis quelle legate alla Fca di Cassino. Quella proveniente da Londra, ossia che il Suv Maserati di media gamma non si farebbe più nello stabilimento Fiat Chrysler di Cassino, ha messo in allarme i 3.800 lavoratori rimasti (400 addetti sono andati in pensione negli ultimi anni e non sono stati rimpiazzati). A sua volta è scattata la mobilitazione dei sindaci della zona che in settimana dovrebbero tenere in vertice. Si vogliono garanzie per il futuro che, finora, nessuno è riuscito a dare.

L’allarme occupazione, infine, è scattato anche alla Henkel e alla Biomedica Foscama di Ferentino.

Per tutti, insomma, sarà veramente un’estate bollente.

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