Il vicolo cieco del Partito Socialista di Schietroma

A Frosinone il centrosinistra sta tutto al tavolo del Partito Democratico. Il leader del Psi continua con ragionamenti che si ispirano a modelli di qualche anno fa. E senza il Campo Largo non si vince. Il problema forse è di carattere regionale. Ma cosa c’entra il capoluogo?

Prendiamo atto dell’iniziativa intrapresa dal Pd e da altri per tentare di superare il tavolo del centrosinistra insediatosi il 9 ottobre scorso”:  Gian Franco Schietroma, leader del Psi, va avanti come se non fosse successo nulla.

Il tavolo del centrosinistra è quello messo in piedi dal Partito Democratico, al quale ci sono tutti (aderiranno anche Italia Viva e Azione). In realtà mancano solo i Socialisti e +Europa. Ma Francesco De Angelis ha lasciato le porte spalancate. (leggi qui Via al Fronte Progressista: è l’ora delle Comunali).

Il vicolo di Schietroma

Soltanto che Schietroma non ne vuole sentir parlare. Spiega: “Osserviamo, in primo luogo, che l’unità del centrosinistra non si realizza con le prove di forza, ma con gesti generosi come, ad esempio, quello compiuto dal Psi alle ultime elezioni comunali, con il ritiro della candidatura socialista a Sindaco.

Comunque, nonostante questa iniziativa dal chiaro stampo divisivo, auguriamo al Pd & C. buon lavoro nell’interesse superiore di Frosinone. Noi socialisti continueremo, ovviamente, il lavoro iniziato il 9 ottobre scorso, con l’obiettivo di contribuire – con coloro che condividono o vorranno condividere la nostra impostazione politica – alla realizzazione del Grande Capoluogo mediante pratiche di governo innovative, nel metodo e nel merito, per fronteggiare le sfide della modernità, tra cui in primis la lotta alle povertà, al disagio sociale e all’emergenza ambientale”.

La formula del Pd & Co è finalizzata alla rottura politica e comunque non guarda alla realtà dei fatti. Con il Pd ci sono Articolo 1, Possibile, La Sinistra, Demos, i Verdi, Frosinone in Comune, la Lista Cristofari. E il Movimento Cinque Stelle. Azione e Italia Viva arriveranno presto. Dunque, mancano Psi e +Europa.

Una via senza sbocchi

La realtà è che Schietroma non condivide la formula delle primarie, non gradisce i nomi dei possibili candidati a sindaco (Mauro Vicano, Stefano Pizzutelli), non vuole il Campo Largo con il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, con la lista di Carmine Tucci e Carlo Gagliardi. Forse neppure con quella di Luigi Vacana, che pure hanno sostenuto alle Provinciali. Il centrosinistra che ha in mente Schietroma non esiste più. Quello attuale non può vincere senza il Campo Largo e l’apertura a formazioni politiche che provengono dal centrodestra. Si chiama realpolitik.

GIANFRANCO SCHIETROMA

E lo stesso Psi ha sostenuto sindaci come Domenico Marzi e Michele Marini, che hanno vinto anche grazie alla capacità di intercettare voti tradizionalmente riservati al centrodestra. Il ragionamento del “vincere per fare cosa?” ci sta. Ma “perdere per fare cosa?” è sicuramente uno scenario peggiore.

Il Psi andrà avanti per conto proprio, con un candidato sindaco di bandiera e con una lista che in questo potrebbe anche prendere l’1-2% in più rispetto ad una collocazione in una coalizione. Forse però la posizione del Psi di Frosinone va letta nell’ambito della spaccatura che c’è a livello regionale.

Da tempo i Socialisti sono fuori dall’agenda di Nicola Zingaretti. Ma cosa c’entra Frosinone?