Il Vietnam dei Cinque Stelle che sta affossando l’Italia

Foto: © Imagoeconomica, Benvegnu' Guaitoli

Mentre la procedura di infrazione dell’Unione Europea si avvicina, i pentastellati continuano con le armi di distrazione di massa: ora rispunta la revoca della concessione ad Autostrade. Luigi Di Maio e Giuseppe Conte non riescono ad uscire dall’angolo, Alessandro Di Battista li piccona, Roberto Fico lancia l’allarme. Mentre Beppe Grillo blinda ancora Virginia Raggi (!).

Lega e Movimento Cinque Stelle ai ferri corti su tutto. Nella notte ennesimo scontro al vetriolo sulle autonomie alle Regioni ma anche sulla richiesta dei Cinque Stelle di revocare l’autorizzazione ad Autostrade.

È l’ennesimo tentativo di distrazione di massa da parte del capo pentastellato Luigi Di Maio, che, insieme al premier Giuseppe Conte, non sa come provare a dare una risposta credibile all’Unione Europea. Con la procedura di infrazione ormai davvero ad un passo, nonostante da Bruxelles stiano cercando in ogni modo di evitarla.

Matteo Salvini, leader del Carroccio, si è messo in una posizione tale che tutte i fallimenti del Governo verranno addebitati politicamente ai Cinque Stelle. I quali del resto sono nel caos. Il presidente della Camera Roberto Fico ha avuto il coraggio di dire che il Blog delle Stelle non può bastare più, che occorre tornare a parlare e a confrontarsi. Altrimenti il Movimento finirà calpestato. Alessandro Di Battista è una vera e propria spina nel fianco di Luigi Di Maio, che infatti è nervosissimo e teme il voto anticipato in maniera ossessiva. Perché sa che intanto molti big (lui in testa) non potrebbero ricandidarsi per vie del limite del secondo mandato. Inoltre i Cinque Stelle rischierebbero l’irrilevanza politica.

Ma i pentastellati sono la causa di un altro problema, tutto politico, del Governo. Al Senato la maggioranza è ridotta a tre unità di vantaggio. Questo perché ci sono state ancora fuoriuscite dal Movimento. In poco più di 15 mesi i Cinque Stelle hanno perso 12 parlamentari, 7 deputati e 5 senatori.

In tutto questo il fondatore e leader carismatico Beppe Grillo non assume alcuna iniziativa. Se non quella di blindare ancora e sempre la sindaca di Roma Virginia Raggi. Una posizione totalmente ininfluente a questo punto. Ma significativa perché dimostra lo sganciamento dalla realtà dei Cinque Stelle.

Un Movimento letteralmente distrutto dalla prova del governo.

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