Ilaria Capua: «Ci salveranno i comportamenti, non il vaccino»

Foto © Imagoeconomica / Sara Minelli

La famosa virologa fa il punto sulla pandemia Covid-19: «Decisive le regole adottate dai cittadini, sul vaccino non ci sono certezze. E attenzione agli animali come fonte di contagio».

Ilaria Capua è convinta: a tirarci fuori dall’emergenza Coronavirus saranno più i comportamenti che il vaccino, considerando che non c’è alcuna certezza che il vaccino verrà trovato e che, soprattutto, potrà essere fruibile per tutti.

Ha spiegato la virologa italiana che vive e lavora in Florida: «Il lockdown che è stato adottato in Italia è stato molto duro, ha sconvolto il Paese e ha lasciato il segno. Ora siamo pronti per una ripartenza intelligente. In questo momento mi permetto di chiedere ai giornalisti, a chi si occupa di scienza, ai divulgatori di far passare questo messaggio: ognuno deve fare il suo pezzetto».

Ilaria Capua Foto © Raffaele Verderese / Imagoeconomica

«Sappiamo che questo virus si trasmette in determinate situazioni. La trasmissione avviene nella stragrande maggioranza dei casi perché c’è una vicinanza fisica tra una persona infetta e una non infetta. Dobbiamo comportarci da persone serie, la responsabilità è nelle nostre mani. Il distanziamento fisico è una barriera naturale tra un soggetto infetto e un soggetto sano».

«Lavarsi le mani riduce il contagio e riduce altre problematiche legate alla sanità pubblica. Le regole non possono essere attuate solo dal Governo, i cittadini devono essere protagonisti e devono sentirsi responsabili. Bisogna evitare i raggruppamenti di tante persone in ambienti chiusi. Immaginiamo una ripartenza intelligente, ognuno si renda conto di essere un tassello essenziale per ridurre il contagio e far ripartire l’Italia».

È un forte richiamo al senso di responsabilità dei cittadini, chiamati a comportamenti cauti.

Per quanto riguarda il vaccino, i dubbi della scienziata sono questi: non è stato ancora trovato e poi dovrà essere innocuo, ovvero non dovrà dare problemi. In secondo luogo bisognerà che sia efficace. Questo senza tener conto delle incognite sui tempi di produzione e di distribuzione a 7 miliardi di persone nel mondo.

Coronavirus, provetta con i test © Imagoeconomica

Ha detto la virologa: «Non sarà il vaccino che ci porterà fuori nell’immediato dall’incubo. Per fare vaccini sicuri ci vuole tempo e attenzione. La strada è ancora molto lunga, difficile ed incerta, colma di incognite».

Infine, durante l’evento patrocinato dall’Humanitas University, l’Istituto dei tumori e l’università Bocconi di Milano, come riporta Ansa, la Capua ha spiegato: «Maiali, visoni, gatti, furetti, scimmie e forse conigli sono tutti animali con recettori molto permissivi al nuovo Coronavirus. L’infezione potrebbe arrivare proprio da loro, e farli diventare serbatoi di infezione e suoi amplificatori. Non voglio essere allarmista, ma è un problema a cui pensare per il futuro. Lo stiamo già vedendo in alcuni animali degli zoo o in allevamenti di visoni».

Infine la critica. Ha detto Ilaria Capua: «La vera tragedia è che non sapremo capire niente di questa pandemia perché i dati vengono raccolti male e in modo disomogeneo. Riusciremo a tirar fuori solo il 10% di quello che si sarebbe potuto fare».