La famosa virologa fa il punto sulla pandemia Covid-19: «Decisive le regole adottate dai cittadini, sul vaccino non ci sono certezze. E attenzione agli animali come fonte di contagio».
Ilaria Capua è convinta: a tirarci fuori dall’emergenza Coronavirus saranno più i comportamenti che il vaccino, considerando che non c’è alcuna certezza che il vaccino verrà trovato e che, soprattutto, potrà essere fruibile per tutti.
Ha spiegato la virologa italiana che vive e lavora in Florida: «Il lockdown che è stato adottato in Italia è stato molto duro, ha sconvolto il Paese e ha lasciato il segno. Ora siamo pronti per una ripartenza intelligente. In questo momento mi permetto di chiedere ai giornalisti, a chi si occupa di scienza, ai divulgatori di far passare questo messaggio: ognuno deve fare il suo pezzetto».
«Sappiamo che questo virus si trasmette in determinate situazioni. La trasmissione avviene nella stragrande maggioranza dei casi perché c’è una vicinanza fisica tra una persona infetta e una non infetta. Dobbiamo comportarci da persone serie, la responsabilità è nelle nostre mani. Il distanziamento fisico è una barriera naturale tra un soggetto infetto e un soggetto sano».
«Lavarsi le mani riduce il contagio e riduce altre problematiche legate alla sanità pubblica. Le regole non possono essere attuate solo dal Governo, i cittadini devono essere protagonisti e devono sentirsi responsabili. Bisogna evitare i raggruppamenti di tante persone in ambienti chiusi. Immaginiamo una ripartenza intelligente, ognuno si renda conto di essere un tassello essenziale per ridurre il contagio e far ripartire l’Italia».
È un forte richiamo al senso di responsabilità dei cittadini, chiamati a comportamenti cauti.
Per quanto riguarda il vaccino, i dubbi della scienziata sono questi: non è stato ancora trovato e poi dovrà essere innocuo, ovvero non dovrà dare problemi. In secondo luogo bisognerà che sia efficace. Questo senza tener conto delle incognite sui tempi di produzione e di distribuzione a 7 miliardi di persone nel mondo.
Ha detto la virologa: «Non sarà il vaccino che ci porterà fuori nell’immediato dall’incubo. Per fare vaccini sicuri ci vuole tempo e attenzione. La strada è ancora molto lunga, difficile ed incerta, colma di incognite».
Infine, durante l’evento patrocinato dall’Humanitas University, l’Istituto dei tumori e l’università Bocconi di Milano, come riporta Ansa, la Capua ha spiegato: «Maiali, visoni, gatti, furetti, scimmie e forse conigli sono tutti animali con recettori molto permissivi al nuovo Coronavirus. L’infezione potrebbe arrivare proprio da loro, e farli diventare serbatoi di infezione e suoi amplificatori. Non voglio essere allarmista, ma è un problema a cui pensare per il futuro. Lo stiamo già vedendo in alcuni animali degli zoo o in allevamenti di visoni».
Infine la critica. Ha detto Ilaria Capua: «La vera tragedia è che non sapremo capire niente di questa pandemia perché i dati vengono raccolti male e in modo disomogeneo. Riusciremo a tirar fuori solo il 10% di quello che si sarebbe potuto fare».