Impegnati a non illudere nessuno, nemmeno te stesso (di don T. Martini)

Il Signore ammonisce: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me". È il tema della liturgia di oggi. Significa che fino a quando non metteremo in pratica la Parola, staremo solo prendendo in giro gli altri. E pure noi stessi

di don Tonino MARTINI

Parroco di Piedimonte San Germano

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“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”.

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L’estate è una stagione favorevole per tanti aspetti, ma per altri è un periodo in cui ci possiamo far tentare ancor più da tanti idoli che partono dall’ “io”, dimenticando “Dio”.

Per questo motivo la liturgia della Parola di questa domenica 2 settembre è un’occasione per ripartire facendoci delle domande sulla nostra vita da credenti.

Settembre: andiamo.

Sì, è tempo di ripartire, consapevoli che non c’è nessuna “grande nazione che ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo”.

Gesù è qui, in questo tempo di ripresa, per metterci in guardia da una vita fatta di esteriorità, “di mani pulite”, a scapito di una vita vera vissuta nel cuore.

Dalla Parola di Dio siamo invitati ad essere tra quelli che mettono in pratica la Parola stessa, e non ascoltatori soltanto, illudendo noi stessi.

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