“Impossibile individuare subito la nuova discarica”

Nuova discarica provinciale. È guerra di nervi tra Regione e Provincia di Frosinone. La Pisana: «Piano da inviare entro il 31 maggio» Pompeo «Tempi troppo ridotti, non indicheremo aree»

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

“Richiesta della Regione Lazio sui piani provinciali adeguati al piano regionale di gestione dei rifiuti 2019-2025. Determinazioni urgenti”. Il punto è all’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio provinciale. Prima convocazione giovedì 27 maggio alle ore 8.30. Seconda convocazione venerdì 28 maggio alle ore 13. La seduta si svolgerà presso la sala consiliare, nel rispetto delle distanze interpersonali e delle misure di sicurezza stabilite dalla normativa per il contrasto al Covid. Da tempo il tema vero è quello dell’individuazione di aree che possano ospitare una nuova discarica. 

La lettera della Regione 

Foto: Giampaolo Macorig

A fine aprile la Regione Lazio ha inviato una lettera anche alla Provincia di Frosinone. Sottolineando: «Come è noto il Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio 2019-2025, approvato con deliberazione del consiglio regionale numero 4 del 5 agosto 2020, è stato pubblicato sul Bur numero 116 del 22 settembre 2020 e codeste Amministrazioni (ndr: tra le quali quella di Frosinone) non hanno ancora trasmesso i propri Piani provinciali adeguati al vigente Piano regionale».

Richiamando pure, nel dettaglio, gli elementi che i piani provinciali devono contenere. Vale a dire:

  1. l’accertamento del fabbisogno annuo di smaltimento dei rifiuti;
  2. le modalità e le verifiche utili per ridurre la produzione dei rifiuti, per incentivare il loro riciclaggio ed utilizzo ai fini del recupero della materia prima e del recupero di energia;
  3. l’eventuale individuazione di sotto-ambiti per la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi, qualora ricorrano esigenze di carattere tecnico, all’interno degli Ambiti territoriali ottimali, tali da assicurare un’unitaria ed adeguata dimensione gestionale;
  4. la stima dei costi per le operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e per la realizzazione dei relativi impianti;
  5. la propria durata.

Sottolinea la Regione: «Ai piani provinciali è allegata la documentazione relativa all’individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti». Quindi la conclusione: «Alla luce di quanto sopra, si richiede di provvedere con urgenza all’adozione dei Piani provinciali di competenza di codeste Amministrazioni e alla trasmissione entro e non oltre il 31 maggio». 

Evidente che nel caso di mancate risposte la Regione Lazio potrebbe valutare anche la nomina di un commissario ad acta. In questo caso la rotta di collisione politica tra i due enti sarebbe inevitabile. 

La posizione della Provincia 

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo rileva: «La premessa è questa: abbiamo dato incarico al Politecnico di Torino di studiare la situazione ed individuare possibili siti. Ma con questi tempi ridotti è impossibile definire delle aree che possano ospitare una discarica. Inoltre, se in questi anni non avessimo trattato l’immondizia di Roma, la discarica di Roccasecca sarebbe andata avanti fino al 2026. Il punto è questo».

E infatti nella delibera che andrà all’attenzione dei consiglieri provinciali questo tipo di argomentazione ritorna più volte. Si legge: «… di ribadire che, come più volte rappresentato anche alla Regione Lazio, i quantitativi di rifiuti provenienti da Roma e conferiti presso la discarica gestita dalla società Mad srl hanno occupato la maggior parte delle volumetrie disponibili nell’impianto di Roccasecca-Cerreto. Volumetrie che avrebbero innegabilmente garantito alla Provincia di Frosinone di soddisfare il proprio fabbisogno di smaltimento almeno fino all’anno 2026».

Nella bozza di delibera emerge anche l’intenzione del consiglio provinciale di «diffidare la Regione dal porre in essere azioni che non siano orientate alla salvaguardia del principio secondo cui aree fuori provincia siano pronte ad accogliere, nei loro siti di smaltimento, i rifiuti del territorio ciociaro, senza aggravio di costi per i cittadini, in misura analoga a quanto ha fatto la Provincia di Frosinone, ferma restando l’effettiva individuazione in ciascun Ambito Territoriale di una discarica il cui utilizzo sia limitato allo smaltimento dei rifiuti esclusivamente prodotti nell’Ambito Territoriale medesimo».

Basta con i rifiuti di Roma

Uno degli invasi della discarica di Roccasecca

Non solo. C’è altresì l’intenzione di «autorizzare gli uffici provinciali competenti a porre in essere, insieme ai Comuni del territorio, azioni sinergiche di tutela volte al ripristino delle condizioni di autosufficienza precedentemente detenute e incolpevolmente perdute, volte a contrastare le gravi e perduranti inefficienze di altri Ato che impediscono, di fatto, alla provincia di Frosinone di godere dei benefici derivanti da una corretta e virtuosa organizzazione e gestione del ciclo dei rifiuti, ostacolando l’autosufficienza dell’Ato che ha dovuto rinunciare a gran parte delle volumetrie di discarica a disposizione per problematiche non proprie».

La sensazione, forte, è quella di un possibile scontro frontale tra Regione e Provincia

La situazione attuale 

Fino al 30 giugno la Saf conferirà i rifiuti prodotti in provincia di Frosinone (140 tonnellate al giorno) presso le discariche Ecologia Viterbo srl (100 tonnellate) e Civitavecchia Fosso Crepacuore (40 tonnellate). «Non essendo disponibile alcuna capacità di smaltimento in discarica nell’Ato Frosinone», come specifica l’ordinanza. Ricordiamo che nel frattempo la Mad, la società che gestisce la discarica di Roccasecca, ha comunicato nelle settimane scorse, la volontà di non proseguire nel percorso di autorizzazione del quinto bacino. Il tutto dopo l’esaurimento del quarto bacino, con conseguente conferimento dei rifiuti ciociari (ma non solo quelli) fuori provincia.

Evidente che una volta superata la fase dell’emergenza, piuttosto lunga per la verità, diventerà improcrastinabile procedere con la scelta del nuovo sito che dovrà ospitare la discarica della provincia di Frosinone. Ma tra Regione e Provincia è in corso una partita a scacchi. Giocata sull’orlo di una crisi di nervi. 

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