In fila alle primarie ed i protagonisti che aspettano di contare

In fila per votare alle Primarie per scegliere il candidato sindaco. Di Centrosinistra. In fila? Si, a Latina: la città di destra per eccellenza. O almeno così pensano alcuni

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

La citazione è d’obbligo: “Per salvarsi dal lupo cattivo non bisogna essere pigri, ma bisogna impegnarsi e fare le cose fatte per bene”. Chi non conosce la fiaba non è mai stato bambino. E per chi l’avesse dimenticata: è la favola dei Tre Porcellini.

Intorno alla mezza come avrebbero detto i miei muratori setini. Per i cispadani era già tempo di pranzo senza possibilità di replica. Gente dura, usa alla fatica prima che, un tempo era differenza. Ma qui siamo nella Latina dei siori, quelli di Piazza Roma. In via Cesare Battisti c’è il seggio “grande” per le Primarie del centrosinistra. È alla Stoa. Qui si fa il sindaco o si muore per farla garibaldina, generosamente garibaldina.

In fila per votare

Dio ci sono tutti: dal lato verso Corso della Repubblica c’è Damiano Coletta, l’ex sindaco che può dire di essere come Romano Prodi, l’unico che a Latina ha battuto la destra e pure due volte. Parla uno ad uno. Dal lato opposto della piazza, verso la Questura ci sono quelli di Daniela Fiore, l’emergente nel nuovo Pd, l’avvocato che ha messo tutti d’accordo: è lei a rappresentare il punto di sintesi in questo Partito che si sta scoprendo diverso nel nome del nuovo Segretario Elly Schlein.

 In mezzo c’è Filippo Cosignani, l’outsider ma che dà a sua volta un significato alle Primarie. Come quando aggiungi una spezia al risotto e gli dai un sapore diverso. Sono i tre della sfida e si sfidano come dovevi fare da piccolo e sceglierti la squadra che poi non sarebbe mai stata un altra. 

Ci sono tutti. C’è Omar Sarubbo, Segretario provinciale del Partito: gira, sente, conta : “hanno votato in mille”. Beh, mica poco. C’è Domenico Di Resta l’anima antica della sinistra pontina: alto si vede da lontano. Gli ex Dc non sono tanti. Tante donne, veramente tante. Si salutano, si conoscono, si riconoscono “sono la figlia di Fidel, mi riconosce?”. Ma come no! Ed eccolo un poco l’eco di Nino Corona il sindaco di una Dc che sposò, per un poco, la fantasia e quasi, quasi cambiava la via.

Non salti la fila, prego

Sto in fila, ma una fila vera. Per le Primarie. A Latina: la città scelta da Giorgia Meloni cinque anni fa per avere l’accesso sicuro in Parlamento; e questa volta per avere un accesso altrettanto sicuro per Chiara Colosimo, premio per il suo ruolo di pasionaria svolto in Regione mordendo ai polpacci il centrosinistra di Zingaretti. Ci sono i filippetti, i seguaci di Filippo: li conosci sono in cerca di sguardi riconoscibili.

I colettini sono rigorosi… Non salti la filaattenda qui per la privacy, la mia compagna di liceo Paola Battista registra, Filippo è pure fratello di Livia anche lei stessa classe, stessa via Crucis. Filippo Cosignani riconosce le sue insegnanti di liceo: “Ma mi avete votato almeno voi”. Loro: Ma no Filippo, ma almeno ti sei avvicinato a noi. Lui da piccolo stava alla politica, ma da destra. 

La piccola città è così, siamo quasi noi. Ecco i genitori di Daniela Fiore: salutano, parlano, chiedono, sorridono. Non si parla di politica, ma così … Dario Dragotta in fila con me dice “ma la domenica delle palme anche Turi Rizzo è vuoto“. Eccola la star non protagonista, Valeria Campagna: passata, senza passare dal Via come accade nel gioco del Monopoli, dai civici di Lbc – Latina Bene Comune rito colettiano al PD nazionale, in Direzione nazionale, in quota Elly Schlein che così ha buttati giù gli steccati facendo una chiara apertura di. redito a quei mondi che diffidavano dei Dem.

Primarie, la festa di democrazia

Damiano Coletta e Daniela Fiore

Lei sta distante da Damiano Coletta che di questo dice di essere come l’Atalanta “allevo talenti, poi vanno dove vanno e io rifaccio vivaio“. Va bene, ciascuno fa le strategie che tiene, che ritiene. 

Arriva Spadino, inteso come Andrea: stavolta Filippo sbaraglia. La domanda fatidica, Paola non me la fa: sa bene dove sono nato e quando … (Leggi qui C’è vita nel Pd, coda per le Primarie).

Però, diciamolo, è bello vivere qui se hai un poco di spirito. C’è la fila per scegliere di chi sarà una sfida che dire difficile è ottimismo, impossibile è ancora ardire ma… Cose di una piccola città. Piccola, vero: ma queste cose insieme ad altre fanno di quattro case una città. E di gente capitata per caso, fanno un popolo.