In un anno 43 leggi: il Lazio sceglie la via smart

Foto © Bruno Ponzani

Più leggi, migliori per impostazione ed approvate più velocemente: i dati dell'attività legislativa della regione Lazio nei primi due anni dell'XI Consiliatura

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Meno commi, lacci e lacciuoli, approvazione più veloce e iniziativa consiliare che inizia a prevalere sui legiferati di giunta. Il che significa più democrazia ancora per arrivare a disegnare una norma. La legiferazione ‘smart’ della Regione Lazio funziona bene. Tanto bene che nel periodo 2018/2019 sono passate in tutto 43 leggi. E l’anno scorso il numero di leggi approvate rispetto a quello prima è raddoppiato. Mauro Buschini, presidente con il ruolo in governare il dibattito dal quale nascono quelle leggi, un po’ ne scrive, un po’ ci gongola. E male non fa, ad analizzare un trend che parla la lingua dell’efficienza normativa di un ente di governo.

Una XI legislatura che quindi, a metà percorso, dà la cifra di un impegno a due binari: il primo, quello che porta un organo di governo territoriale a produrre leggi. Il secondo, che conduce allo ‘storico’ dietro al legiferato. A come cioè la norma segua di pari passo le esigenze, le istanze e i bisogni della società del Lazio.

Mauro Buschini ha illustrato questi processi, nella prefazione del Rapporto sull’attività legislativa e regolamentare della Regione Lazio relativo al 2019.

Oltre il doppio rispetto al 2018

Nicola Zingaretti, Mauro Buschini, Foto © Bruno Ponzani

E nel farlo “dà i numeri”. «Nel 2019, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato 29 leggi. Leggi che, insieme alle 14 approvate nel 2018, portano a 43 il numero di provvedimenti del primo biennio della XI legislatura. Lo scorso anno è stato approvato, dunque, oltre il doppio delle leggi del 2018. E in controtendenza, se confrontato al corrispettivo dato del secondo anno di precedenti Legislature. Cioè con 19 leggi approvate nel secondo anno della IX e X Legislatura».

Buschini non solo enuncia i risultati, ma spiega anche il cammino per giungere ad essi. «Il Rapporto fornisce una fotografia preziosa e puntuale del lavoro portato avanti nel 2019. Nel contempo, offre una analisi puntuale della vita, del cammino delle norme, anzi delle proposte di legge e dei regolamenti. Una fotografia che è un mattoncino della storia della Regione. E che consente di avere un quadro analitico di provvedimenti di rilievo approvati dall’Aula. Provvedimenti sui quali vi è un lavoro propedeutico molto importante condotto anche dagli uffici preposti del Consiglio regionale. In questi anni si è manifestato un trend di contrazione complessivo di produzione di norme».

Meno articoli e commi

Regione Lazio, l’Aula Consiliare. Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

Così come è diminuita la media di articoli e commi per ciascuna legge. «Se dal 2000 al 2009 sono stati approvati poco meno di 5mila articoli, dal 2010 al ’19 ne sono stati prodotti 1.962». Buschini continua nella prefazione Sul fronte dei numeri della produzione legislativa. «Nel 2019, su 29 leggi approvate ben 14 contenevano fino ad un massimo di 10 articoli. Poi 10 leggi da 11 a 20 articoli, 3 norme da 20 a 30 articoli. E soltanto 2 oltre la soglia dei 30 articoli. Delle 29 approvate, 15 sono di iniziativa consiliare e 12 della Giunta. Un altro dato in controtendenza rispetto al 2018». (Leggi qui Consiglio regionale, tutti i numeri di una seduta fiume).

Altri dati interessanti emergono sul cosiddetto iter legis, cioé la durata di approvazione di una legge. In una parola: i tempi per valutare e validare una proposta. Durata convenzionalmente calcolata partendo dalla data della prima seduta della Commissione consiliare competente fino alla approvazione in Aula. Dati che emergono «al di là del dato medio di approvazione di poco superiore ai 60 giorni nel 2019, lontano dalla media del 2008 (246 giorni)».

Pertanto emerge che «12 su 29 leggi sono state approvate entro i 30 giorni. Nove leggi entro i 90 giorni, 6 norme nell’arco di 6 mesi e una sola legge in 12 mesi».