L'inaugurazione dell'Anno Accademico all'università di Cassino porta due sorprese. L'anteprima degli studi sul cancro: l'80% dei casi si può prevenire. L'Unicas sta per aprire una sezione dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia per studiare a Cassino i terremoti
L’ottanta per cento delle patologie oncologiche si può prevenire, il restante 20% è dovuto a fattori genetici: l’Italia sta per lanciare la proposta del più grande piano di ricerca europeo sulla genetica e la genomica. Il professor Walter Ricciardi presidente della Mission Board for Cancer, anticipa a sorpresa da Cassino i risultati che l’Italia sta per portare in Europa. Lo fa intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico 2020 di fronte al magnifico rettore Giovanni Betta, il ministro dell’Università Gaetano Manfredi, i rappresentanti in toga di tutte le facoltà e degli atenei amici. Un’inaugurazione segnata dalle notizie
È la parte di studio che il Paese sta svolgendo attraverso il suo mondo universitario. Uno studio che ha rivelato come sia sufficiente “cambiare 4 elementi nei nostri stili di vita è possibile prevenire il 40%” dei tumori: mangiare meglio, mangiare meno, limitare gli alcolici, fare un po’ di movimento”; lo screening precoce consente di individuare un altro 20% delle patologie tumorali; limitare l’uso di pesticidi e determinate sostanze, sia all’aperto che negli ambienti chiusi, è in grado di prevenire un altro 20%. E siamo ad ottanta. Il resto è genetica”.
Sarà una ricerca sulla genetica ad affrontare quel venti per cento. La più grande condotta finora.
In prima linea contro i terremoti
Non è stato l’unico annuncio scientifico arrivato nel corso della giornata. L’Università di Cassino sta per aprire una sede dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. È il massimo ente per la ricerca e lo studio dei terremoti.
“Abbiamo già da tempo una consuetudine di rapporti tra l’Ingv ed i nostri professori – spiega Giovanni Betta – ora non sarà più solo una consuetudine di tempo ma anche una consuetudine di luogo: apriremo qui una sezione dell’Istituto”.
Il responsabile scientifico sarà un docente di Cassino, il professor Michele Saroli.
È uno degli elementi che caratterizzano il suo intervento, quasi tutto proiettato verso il futuro. Ora i conti hanno le briglie, si fa ricerca e se ne fa molta. Per questo Cassino attira gli studenti dall’estero ed è tra le prima in Italia. Tra pochi mesi completerà il suo trasferimento nella cittadella universitaria: all’appello mancava la facoltà di Lettere “È questione di poco, all’inaugurazione del prossimo anno accademico saranno tutti qui”.
C’è l’imminente apertura della nuova ala del Campus: “Ci consentirà di raddoppiare l’offerta di posti letto ai nostri studenti fuori sede, mettendo fine così al fenomeno degli studenti idonei ma non assegnatari perché mancano i posti. Un fenomeno che abbiamo invece già eliminato per quanto riguarda le Borse di studio, grazie anche all’intervento della Regione Lazio”.
C’è lo studio in corso per verificare la possibilità di realizzare la fermata in linea della ferrovia ad Alta Velocità a Roccasecca. L’opportunità e concreta, lo studio è avviato. E questo potrebbe innescare la crescita economica e sociale dell’intero territorio.
La politica non ascolta
La speranza è che ci sia una politica disposta ad ascoltare i risultati che scaturiranno dallo studio. Perché il vero problema è una classe politica troppo concentrata sulle continue scadenze elettorali. Il territorio non ascolta la sua università, la politica non ne coglie i segnali: insieme perdono grandi occasioni di sviluppo. A metterlo in chiaro, nl loro intervento, sono stati gli studenti dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Lo hanno fatto scavando nell’archivio della memoria, tirando fuori l’elenco dei treni passati senza salirci a bordo. Ed indicando soprattutto quelli che sono in arrivo in questo periodo. “Sperando che questa volta, la regola di non ascoltare l’Università conosca finalmente un’eccezione”.
È il rappresentante degli studenti Achille Migliorelli a lanciare il sasso nello stagno. Lo fa partendo dal tema della prolusione, affidata quest’anno al professor Giovanni Capelli, docente di Igiene. “Un tema in apparenza del tutto estraneo ad un’università come quella di Cassino che non ha un dipartimento legato alla Sanità”, attacca Achille Migliorelli. Invece non è così. L’elenco dei treni passati è impietoso. “La Sanità nell’Università di Cassino è l’emblema di un territorio che non ha saputo fare squadra, non ha contato nel momento giusto e meno ancora conta oggi. Non c’è chi non sappia, in quest’aula, che nell’ultimo anno del mandato del rettore Paolo Vigo, Cassino aveva creato tutte le condizioni per avere la facoltà di Medicina: solo la mancanza di peso specifico della politica locale ha impedito che questo avvenisse. Quella facoltà è andata a Campobasso. Ma questa è un’altra storia. Ciò che importa è che Cassino paga ancora ora il prezzo di quelle scelte mancate”.
Ma è solo un esempio. Fa più male la sordità dimostrata di fronte agli allarmi lanciati in tempo dall’Unicas per dire che “l’Automotive rischiava il collasso se non si fossero affrontate in fretta le sfide imposte dal 4.0”. E fa paura l’elenco delle occasioni che si possono perdere. “Oggi ci sono altre scelte da fare. Altri treni che passano. Sicuramente quello più importante riguarda la TAV a Roccasecca. Un grande passo in avanti per il nostro territorio. Un progetto che mette insieme le conoscenze dell’Università con il dipartimento di Ingegneria e la politica. Da quest’aula, rivendichiamo l’importanza dell’investimento nella ricerca e nell’innovazione per costruire il futuro. La resistenza al cambiamento, rallenta la crescita del nostro Paese e delle future generazioni”.
L’applauso scatta quando il discorso viene allargato. Spiegando che la sordità non è solo dei politici che governano i processi di crescita di cassino. Non è solo di quelli che operano in provincia di Frosinone. Ma è un problema nazionale Domanda Achille Migliorelli “Che paese è quel paese in cui si deve mettere sotto scorta una donna di 89 anni sopravvissuta ai campi di sterminio? Un Paese che in fondo non è mai cambiato, nostalgicamente legato alla tranquillità appiccicosa garantita dal conformismo razzista; un Paese mai sbocciato davvero e tornato a tuffarsi nell’ignoranza, che un po’ di benessere ha reso tronfio e superficiale, vittima di avvelenamenti continui del politicamente scorretto. E in cui la memoria e il ricordo sono ormai esauriti; un Paese che sta fallendo ogni appuntamento col futuro, compreso quello che passa dall’onorare e rispettare il passato”.
Un sistema di qualità
Poco dopo le 14.30 è iniziato l’intervento del ministro Gaetano Manfredi. Ha ricordato che Cassino è un’eccellenza perché svolge ricerca e mantiene la sua funzione di ‘ascensore sociale’: “Qui c’è una delle principali percentuali di primi laureati in una famiglia” ricorda il ministro.
Occorre però un’università di eccellenza, il ministro lo sa e mette in evidenza che l’offerta formativa deve essere al passo con i tempi. Tempi che pretendono qualità. Annuncia che aumenteranno le risorse per le università “ma a fronte di questo impegno, deve corrispondere un impegno delle università per fornire un livello di istruzione che sia ancora più elevato e ci consenta di sostenere la sfida con i tempi”.