Forza Italia, tregua con i mitra spianati tra Frosinone e Cassino

Antonio Tajani ferma la “guerra”. Per ora. Ma la diffidenza reciproca tra Ottaviani-Piacentini da una parte e Abbruzzese-Ciacciarelli dall’altra è ai massimi storici. Dopo il post di Del Brocco la situazione è precipitata. Il congresso provinciale resta uno scoglio difficile da superare. Intervento del convitato di pietra Fazzone. Ora Piacentini potrebbe restare.

Una tregua armata con i mitra spianati da entrambe le parti. In un clima di profonda diffidenza reciproca. Ma di più neppure Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e vicepresidente nazionale di Forza Italia,  poteva ottenere. Perché lo scontro tra il gruppo di Frosinone e quello di Cassino è durissimo e profondo.

A poche ore dalle celebrazioni del Capodanno Antonio Tajani ha ricevuto Mario Abbruzzese (vice responsabile nazionale degli Enti Locali del Partito), il coordinatore provinciale Adriano Piacentini e il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Per la verità c’era anche un convitato di pietra, il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Il quale deve aver fatto arrivare a Tajani un messaggio del genere: se il tuo referente sul territorio è ancora, sempre e soltanto Mario Abbruzzese, vorrà dire che io starò dall’altra parte. Anche alle Europee: ma questo non c’era neppure bisogno di dirlo.

Il vertice è stato necessario a seguito del video postato  su Facebook da Riccardo Del Brocco, possibile candidato alla segreteria provinciale del Partito. Un video con attacchi a Piacentini e Ottaviani. Entrambi convinti che il suggeritore della mossa sia stato Mario Abbruzzese, al quale Del Brocco fa riferimento.

Dall’incontro a quattro (Tajani, Abbruzzese, Piacentini e Ottaviani) non filtra nulla. Perentoria l’indicazione, anzi l’ordine: “non vorremo mica finire su Alessioporcu.it anche nella notte di San Silvestro”. Nella notte no, ma la mattina seguente… sì. Lasciateci lavorare…

Antonio Tajani è stato perentorio: Frosinone e Cassino devono costituire un asse di ferro perché Forza Italia esprime i sindaci di entrambe le città (Ottaviani e D’Alessandro), perché ci sono appuntamenti ravvicinati come il Congresso Provinciale, le elezioni per il rinnovo dei dodici consiglieri provinciali, le Comunali e le Europee.

Ma il punto è che Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini non si fidano di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli e questi ultimi due non si fidano di Ottaviani e Piacentini.

Il congresso provinciale può far saltare gli equilibri ed è su questo punto che Tajani dovrà mettere in campo tutto il suo peso politico.

Quali le opzioni possibili? La prima è la conferma di Adriano Piacentini nel ruolo. La seconda è quella che porta a Riccardo Del Brocco, ma dopo il post del video il congresso sarebbe una resa dei conti. E non è neppure detto che il gruppo di Frosinone parteciperebbe. Una terza opzione potrebbe essere quella di un nome condiviso da Ottaviani-Piacentini e Abbruzzese-D’Alessandro: Tommaso Ciccone per esempio. Ma è un percorso difficile.

A Ciccone era stato proposto. Aveva risposto non grazie mi è bastata l’esperienza della candidatura a Presidente della Provincia. Nei giorni scorsi c’è stato un ritorno alla carica. Ciccone ha in viziato a rifletterci su. Pare che sia stato Del Brocco a fargli pervenire un messaggio: “Ndò vai mò, è un mese che mi sto muovendo…”

E poi bisogna considerare la posizione di Claudio Fazzone, che è quello che ha indicato Piacentini come commissario provinciale al posto di Ciacciarelli. Si proverà a far reggere la tregua. Ma alla prima candidatura importante (Camera, Senato, Regione e, forse, Europee) tra Frosinone e Cassino sarà scontro.

Nicola Ottaviani, da fine latinista, si sta già preparando: “se vis pacem, para bellum”. Se vuoi la pace, prepara la guerra. Ma a parte Tajani, che ha bisogno di ogni singolo voto per la conferma come parlamentare europeo, chi vuole la pace?