Indiscreta Regione – Il contrappasso di Niki, le impronte di Ciacciarelli, Mauro seduce e abbandona

Notizie varie ed avariate dal mondo della Regione Lazio. Il contrappasso di Niki Dragonetti e Mario Abbruzzese. Pasquale Ciacciarelli subito indiziato e non lascia impronte. Mauro scarica Sara già il primo giorno.

« […] Perciò il Signore riversò una pioggia da sé, non pioggia d’acqua o di rugiada ma di zolfo e di fuoco, zolfo sul fetore della lussuria, fuoco sull’ardore della libidine, affinché la pena fosse il contrappasso della colpa»
(De Contemptu Mundi (sive De Miseria humane conditionis) – Libro Secondo)

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IL CONTRAPPASSO DI NIKI

Una copia della Divina Commedia sotto al braccio ed un sorriso da orecchio ad orecchio: ha fatto il suo ritorno così nel palazzo della Regione Lazio il dottor Niki Dragonetti di Cassino.

Già potentissimo Capo della Segreteria del Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese, Niki aveva interrotto in modo burrascoso i suoi rapporti con il fu dominus di Forza Italia. Si aspettava la candidatura a sindaco di Cassino: gli fu preferito l’ingegnere Carlo Maria D’Alessandro.

A cosa serviva la copia della Divina Commedia sotto al braccio di Dragonetti? Intendeva farne dono al suo ex capo. Affinché leggesse i versi sulla Legge del Contrappasso, il principio che regola la pena mediante il contrario della loro colpa: i Golosi messi in un girone pieno di cose da mangiare ma condannati a non poterle toccare, i Lussuriosi ridotti a corpi che non possono toccarsi…

Il contrappasso di Mario Abbruzzese è che lui da ieri in Regione può entrarci da ospite. Invece, sempre da ieri, Niki Dragonetti può tornarci a pieno titolo: come Capo della Segreteria del sindaco di Amatrice e neo consigliere regionale Sergio Pirozzi.

 

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LE IMPRONTE DI CIACCIARELLI

Dicono che Pasquale Ciacciarelli, quando entra nella bouvette della regione Lazio indossi i guanti. Non per eccesso di igiene. Ma per evitare che l’impronta dei suoi polpastrelli possa rimanere impressa su bicchieri e stoviglie.

Qualcuno gli ha detto che il suo cattivissimo Coordinatore Regionale Claudio Fazzone ha sguinzagliato gli investigatori al fine di individuare chi ha silurato, nel segreto dell’urna, Giuseppe Simeone. Il consigliere regionale formiano destinato a diventare vice presidente dell’Aula su indicazione di Fazzone ma abbattuto dai franchi tiratori che invece hanno eletto Adriano Palozzi (area Gasparri) (leggi qui Veleni, sgambetti e votazioni: l’anatra zoppa cammina bene in Regione e leggi qui La guerra interna a Forza Italia affonda il vice presidente)

Pare che il primo nell’elenco dei sospettati sia proprio Pasquale Ciacciarelli. Il movente? vendicare la mancata elezione di Mario Abbruzzese alla Camera dei Deputati, che per alcuni avrebbe tra i responsabili proprio Fazzone.

Pasqualino settebellezze Ciacciarelli nega e giura di avere votato come il partito gli ha ordinato. Ma in tanto va in giro e non lascia impronte digitali.

 

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MAURO SEDUCE E ABBANDONA

Chi invece non ha messo piede per niente nella bouvette è stato il capogruppo del Partito Democratico Mauro Buschini.

Terminata la prima seduta del Consiglio Regionale e sventato il primo trappolone sulle votazioni (leggi qui Veleni, sgambetti e votazioni: l’anatra zoppa cammina bene in Regione), Buschini ha attraversato il lunghissimo corridoio che conduce all’estremo opposto del Palazzo. Ha svoltato a destra ed imboccato l’uscita riservata al Presidente del Consiglio.

Ad attenderlo c’era una Fiat 500X nera con altri due esponenti Dem, insieme ai quali è andato a pranzo.

Dopo averla trascinata in aula a suon di preferenze attraverso il tandem elettorale, da un momento all’altro ha abbandonato così la debuttante Sara Battisti, al suo primo giorno di aula in Regione. Lei alla mensa mentre lui stava attovagliato su ben altri lidi.

Iniziamo a mettere le distanze.