Indiscretissimo – Scalia e De Angelis al Nazareno, di fronte al vice di Renzi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Non c’è stata soltanto una telefonata. I due Franceschi si sono visti ed hanno parlato. Francesco De Angelis e Francesco Scalia sono stati l’uno accanto all’altro, allo stesso tavolo, dopo oltre un anno di guerra politica.

Non si parlavano dai tempi delle ultime elezioni Regionali. L’accusa – reciproca – è quella di non avere rispettato i patti. Da allora ci sono state soltanto guerre che hanno allontanato sempre di più le due parti, creando nuove ferite e nuovi nemici.

L’incontro tra i due Franceschi è avvenuto a Roma. Nella massima sede del Partito Democratico. Ed al massimo livello. Si sono visti nella sede nazionale del Pd, in Via Sant’Andrea delle Fratte, nell’ex Antico Collegio Nazareno. Seduti l’uno accanto all’altro, di fronte a Lorenzo Guerini: teoricamente vice segretario nazionale del Partito, nei fatti reggente fino a quando Matteo Renzi sarà impegnato a Palazzo Chigi.

La vulgata popolare dice che a chiedere l’incontro sia stato Francesco De Angelis e ad organizzarlo sia Francesco Scalia che nel Pd nazionale gode di enormi entrature. E che il tema della discussione sia stata la strada da percorrere per riunificare il Pd in provincia di Frosinone.

I due Franceschi sono le facce opposte dello stesso Partito Democratico. Proprio per questo inconciliabili ma complementari.

Francesco De Angelis, presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale di Frosinone, già deputato europeo, già assessore regionale alle Attività Produttive, già consigliere regionale e membro della strategica commissione Bilancio, leader della componente ‘socialista’ del Pd in provincia di Frosinone, può contare su un 40% del Partito. Francesco Scalia, senatore della Repubblica, già assessore regionale al Personale, già consigliere regionale del Lazio, due volte presidente della Provincia di Frosinone e due volte sindaco di Ferentino, già presidente regionale della Margherita prima che insieme al Pds desse vita al Partito Democratico, leader della componente ‘cattolica’ del Pd in provincia di Frosinone, può contare sul 40% del Partito.  Più espansivo e pragmatico il primo, più riflessivo e prospettico il secondo. Al primo viene rimproverato proprio il suo pragmatismo che spesso lo porta su posizioni da socialismo cinese, quasi a sorpassare a sinistra Deng Xiaoping e la sua famosa filosfia “Non importa se il gatto sia nero o bianco, purché acchiappi i topi”. Al secondo rimproverano la sua difficoltà nel conservare le amicizie: al punto che i suoi più acerrimi nemici sono proprio gli amici di un tempo: Simone Costanzo ed Ettore Urbano sono solo alcuni tra gli esempi più eclatanti di un lungo elenco.

Guerini ha ascoltato entrambi. E ad entrambi ha parlato di elezioni, dell’Italicum e delle insidie che contiene. Ha spiegato che le speranze di candidatura sono legate a condizioni ben precise. Sarebbe stato raggiunto un patto. O meglio un’ipotesi di accordo che al momento non vedrebbe soddisfatto Francesco De Angelis.

E l’accordo con il PdL per l’elezione del Cosilam sarebbe stato un modo per ulteriore segnale. Ma le spalle di Francesco Scalia, in questo momento, a Roma sono più che coperte.