Inizia il braccio di ferro nel Pd per le Comunali

Prime tensioni Dem per le elezioni Comunali di Anagni. Una parte è pronta ad ammainare il simbolo per schierare il Partito in un progetto civico. Ma una parte dice no. La partita in gioco. E la contrapposizione interna. Che verrà definita solo con il voto delle Regionali

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

A sentire le dichiarazioni ufficiali, sembrerebbe di no. Ma, nella realtà dei fatti, nel centro-sinistra di Anagni sembrano moltiplicarsi le fibrillazioni legate soprattutto alla posizione del Pd in vista delle prossime elezioni Comunali.

A scatenare il nuovo avvitamento, qualche giorno fa, è stata la riunione che si è tenuta in un ristorante di Anagni in vista delle Regionali; riunione che ha visto la partecipazione della capolista del Partito Democratico Sara Battisti.

Curiosamente (ma forse nemmeno tanto) l’incontro dell’onorevole Battisti è avvenuto esattamente nelle stesse ore in cui, solo a pochi chilometri di distanza, si stava tenendo un altro appuntamento dello stesso tipo. E dello stesso Partito Democratico. Ma con protagonisti l’ex presidente della Provincia Antonio Pompeo e l’ex assessore anagnino Lalla Cecilia, entrambi candidati alle Regionali. Esattamente come Battisti.

Non è stato un equivoco del Pd

Lalla cecilia ed Antonio Pompeo

Non è stata una sovrapposizione di agende. Nel Pd coesistono due sensibilità principali: sono entrambe in campo e ciascuna ha schierato un tridente di candidati. Per la precisione: la componente maggioritaria Pensare Democratico di Francesco De Angelis e Sara Battisti ha schierato la capolista Battisti, il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi, il consigliere di opposizione a Ceccano Andrea Querqui. Mentre Base Riformista di Antonio Pompeo ha schierato l’ex presidente della Provincia, l’ex assessore Lalla Cecilia, il consigliere di Pontecorvo Annalisa Paliotta. (Leggi qui: Il bagno di folla per Lalla regionale, i dubbi per quella comunale).

Al netto dei discorsi sulla Regione, il piatto forte della serata è stato però il destino del Pd locale in vista delle prossime comunali. Visto che, fino ad oggi, un’indicazione chiara non c’era ancora stata.

Proprio per questo fa rumore l’ipotesi che ad Anagni nelle consultazioni di maggio il Partito Democratico possa presentarsi all’interno della coalizione del Campo largo (o Civico) senza simboli di Partito. In pratica, una riedizione di quello che era già accaduto di recente a Ceccano ed anche alle Comunali di Pontecorvo e poi di Sora. Lì infatti il Partito Democratico aveva partecipato alle consultazioni con gruppi civici, senza la presenza di simboli di Partito.

La posizione di Fantini

Luca Fantini con Sara Battisti

Tesi riportata (e rafforzata) anche da alcuni esponenti delle liste civiche del Campo Civico presenti all’incontro con la capolista Sara Battisti.  

Per il segretario provinciale Luca Fantini dopo le elezioni Regionali e dopo la vittoria di Alessio D’Amato ad Anagni tutto il gruppo dirigente provinciale del Partito sarà impegnato per favorire la vittoria del centrosinistra alle Comunali di primavera”.

Riguardo all’ipotesi di una partecipazione del Pd nel Campo civico anagnino, ma senza simboli di Partito, Fantini si è limitato a dire che “il Pd valuterà insieme senza precludersi alcuna strada la soluzione migliore per essere competitivi e vincere alle elezioni di Anagni”.

Non esattamente un No senza se e senza ma all’ipotesi di un Partito in assetto civico ad Anagni.

E quella di Proietti

Egidio Proietti

Ed è sintomatico che, nelle stesse ore, il segretario del Pd di Anagni Egidio Proietti faccia invece sapere che la sua chiave di lettura è diversa. Dice: “Non mi pare che Fantini abbia manifestato la volontà di partecipare alle elezioni senza simbolo”.

Con alcuni conoscenti lo stesso Proietti si sarebbe spinto ancora più in là: “fino a quando sarò io segretario ad Anagni, il simbolo del Pd resta”. Una posizione ribadita più tardi in una nota ufficiale; “Il circolo di Anagni è l’unico a decidere in tal senso (per l’uso del simbolo ndr.); valuterà dopo le Regionali quale sarà la collocazione  migliore per il bene di Anagni e degli anagnini”.

Insomma, i distinguo, se non proprio fibrillazioni, ci sono. E sono figlie della contrapposizione interna che si rispecchia anche sull’assetto locale. La posizione di Proietti è in sintonia con quella di Antonio Pompeo. Che ha sempre criticato il ritiro del simbolo, tanto alle Comunali di Ceccano quanto a quelle di Pontecorvo.

La riflessione che sorge spontanea negli osservatori è che fino a ieri Egidio Proietti era sintonizzato sulle frequenze politiche di Mauro Buschini e quindi di Pensare Democratico. L’uscita dell’ex presidente d’Aula dalla Regione Lazio per andare a guidare l’Egaf potrebbe avere modificato le frequenze.

Manca l’indicazione

Del resto, il Campo civico è partito da subito come un gruppo di forze scollegato da una chiara indicazione partitica. Non a caso tutti gli esponenti di quella coalizione hanno badato a ribadire la loro identità civica all’interno del gruppo. A partire dall’attuale consigliere comunale di Anagni del Partito Democratico Sandra Tagliaboschi.

Come ha fatto del resto, bene ricordarlo, anche Lalla Cecilia, esponente civica di quel gruppo ma candidata con il Pd alle Regionali. In tal senso, sarebbe quindi complesso pensare ad un Pd che mette il cappello sulla coalizione. Ed è questa la ragione per cui fino ad ora una parola chiara sul destino del Partito ad Anagni non c’era stata.  

Una contraddizione non da poco. Che riporta alle fibrillazioni di cui sopra. L’esito delle Regionali, anche per quanto riguarda i rapporti tra le varie forze, servirà a sciogliere questo nodo. Che a prima vista appare però piuttosto intricato.

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