Nel nome del rosa: Bonafoni scuote il Pd. Punta su Piroli, Paliotta e Valente

FOTO © ALESSIA MASTROPIETRO / IMAGOECONOMICA

La capogruppo della civica di Zingaretti in Regione scuote il Partito Democratico. Sulle prossime Comunali: "A Ceccano ha sbagliato. A Pontecorvo è diviso in tre”. Scommette su tre nomi rosa: Emanuela Piroli, Annalisa Paliotta e Simona Valente. Ecco perché

I tempi sono ormai maturi perché anche nella nostra Regione si affermino delle candidature a sindaco di valore e che possano portare la visione, la competenza, il coraggio e lo sguardo delle donne sul mondo”: non ha esitazioni Marta Bonafoni, Consigliera Regionale del Lazio, Capogruppo della Lista Civica Zingaretti e presidente di POP.

Esamina la situazione politica nel Lazio e nelle province. La osserva alla luce della condizione femminile. E la confronta con quanto abbiamo visto nei mesi scorsi anche in altre nazioni come la Francia. Il mondo immediatamente prima del lockdown aveva mandato messaggi seri: con Greta Thunberg ed il grande movimento di ragazze e ragazzi che nel mondo sta lottando perché vengano reimpostate altre priorità rispetto a quelle degli ultimi anni.

Marta Bonafoni Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Quando viene posta con forza una proposta innovativa, competente, ecologista e femminista viene premiata dalle cittadine e dai cittadini, che sono attratti da proposte vere e concrete che possano migliorare la qualità della loro vita”, sostiene.

Anche nella Regione Lazio vede queste possibilità?

Assolutamente sí! Siamo in un momento particolare, dove la politica tradizionale e i Partiti storici non riescono pienamente ad interpretare ed intercettare le richieste della società. Il più delle volte, invece, ci si richiude a riccio, costruendo le solite vecchie e stantie modalità di azione che riportano ad una politica da Prima Repubblica”.

Dove vede questi segnali?

Basta esaminare quello che è successo lo scorso anno a Cassino, dove sia i giornalisti che la maggior parte dei dirigenti politici non si erano accorti della grande ondata di rinnovamento che le persone chiedevano e che è sfociata nella incredibile vittoria di Enzo Salera e della sua squadra”.

EMANUELA PIROLI
In autunno ci sono le Comunali anche nel Lazio: dove vede la forza di una candidatura femminile?

Penso che la Provincia di Frosinone sia molto fortunata in questo senso. Il 20 e 21 settembre ci saranno sulla scheda elettorale varie candidature femminili di ottimo spessore che stanno aggregando gruppi importanti pienamente in linea con i processi di rinnovamento in chiave ecologista di cui parlavo prima. Penso per esempio a Ceccano dove la candidatura di Emanuela Piroli spicca per la sua capacità di aggregare a sinistra, per la sua storia e per la voglia di voltare pagina rispetto alle ultime improbabili amministrazioni”.

Ma a Ceccano il PD non ha accettato questa candidatura ed ha puntato sull’ex presidente del consiglio dell’amministrazione di destra di Caligiore.

Naturalmente il circolo locale del Partito Democratico ha fatto la sua scelta e va rispettata. Ma proprio per il rispetto che porto nei confronti del Partito Democratico, dico che è stata una scelta sbagliata nei tempi e nelle modalità”.

Perché?

Il fatto che non ci sarà il simbolo del Partito sulla scheda lo dimostra, anche perché molti esponenti democratici appoggiano proprio Emanuela Piroli”.

Il Movimento che esprime il capogruppo regionale della civica di Zingaretti che fa: si schiera contro il candidato espresso dal Partito di Zingaretti?

Il movimento POP all’inizio di quest’anno è nato proprio per questo. Cercare di supportare dove possibile il PD; ma dove ritiene che siano state fatte scelte errate, punta con entusiasmo a valorizzare le forze civiche che fanno riferimento al centrosinistra. Forze sane ed affidabili che riescano ad impostare progetti di rinnovamento. In una visione che sul lungo periodo non rinuncia alla ricomposizione del campo democratico, oggi più necessaria che mai. E così sta facendo Emanuela Piroli che sta riuscendo a fare sintesi tra le migliori forze di Ceccano che non si accontentano degli accordi poco comprensibili ma vogliono un cambiamento reale. Per questo siamo al suo fianco”.

ANNALISA PALIOTTA
Oltre Ceccano, dove vede altre candidature femminili con margini importanti?

È da tempo che stiamo lavorando insieme ad Annalisa Paliotta a Pontecorvo. Una candidatura, anche in questo caso, che va a sparigliare il campo di ex amministratori, tutti uomini che rappresentano sicuramente un modo di fare politica vecchio. Con Annalisa Paliotta e la squadra che sta mettendo in campo, sono sicuro che Pontecorvo avrà grandi possibilità di voltare pagina rispetto alle difficoltà di questi anni”.

E anche in questo caso il PD non appoggia questa candidatura.

A quanto mi dicono il PD è diviso in tre parti, in appoggio a tre candidature diverse. Una parte importante appoggia la Paliotta e penso che questa sia la scelta più avveduta. Ma spero fino alla fine che, passato il congresso provinciale del Partito Democratico, che ha innervosito il clima politico nel PD in città, sulla sua figura possano essere ricondotte tutte quelle forze sane che vogliono cambiare e rinnovare Pontecorvo. Annalisa Paliotta sta dimostrando che lei è la figura più adatta per raggiungere questi obiettivi, non certo e non solo perché è donna”.

Due su due sui comuni più grandi. Le piacere ‘vincere’ facile…

No, perché non finisce qui, perché per esempio anche a Cervaro penso ci siano margini per una bella proposta. In questo caso Simona Valente insieme al suo gruppo interpreta appieno il percorso tematico ed identitario di POP. Stiamo lavorando, anche se ancora non sembra definito lo scenario, perché questa figura di grande valore possa essere valorizzata al meglio”.

Bonafoni e Grossi
Danilo Grossi con Marta Bonafoni
Cosa ci ha insegnato il Coronavirus, che queste donne dovrebbero portare nelle loro amministrazioni?

Il coronavirus ci ha insegnato che al modello dell’onnipotenza, dell’uomo solo al comando e dell’assenza del senso del limite è necessario contrapporre il modello della cura, della cooperazione, della responsabilità. Le donne sanno interpretare al meglio questa “interdipendenza”, è arrivato il tempo di dimostrarlo. Anche nel Lazio”.

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