Intesa Pd – M5S? «Il Lazio può essere il modello»

Lo schema di collaborazione tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico applicato nel Lazio potrebbe essere valido anche a livello nazionale: ne è convinta Roberta Lombardi, prima capogrupo M5S a Montecitorio e ora capogruppo in Regione Lazio

Il Lazio può essere il modello da prendere come esempio per costruire un’alleanza di governo che metta insieme Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: ne è convinta Roberta Lombardi prima capogruppo dei deputati grillini alla Camera nella scorsa legislatura e ora guida del M5S in Regione Lazio.

In un’intervista a Repubblica oggi ha detto che

«Un voto c’è stato, il Paese ha bisogno di cambiare e quindi, come noi a livello regionale abbiamo detto ‘non ci è piaciuto il risultato ma lo dobbiamo accettare’, la stessa cosa dovrebbe fare il Pd a livello nazionale. Se effettivamente ci sono dei temi su cui convergere».

 

Nel Lazio le elezioni le ha vinte Nicola Zingaretti ma non lo schieramento che lo sosteneva. La conseguenza è che il governatore non ha la maggioranza ed è sotto di un voto. Ma ha evitato l’effetto anatra zoppa lanciando da subito un segnale a tutte le opposizioni: ogni provvedimento ora sarà il risultato di un paziente lavoro di mediazione.

 

La convivenza è iniziata nel migliore dei modi (leggi qui Barillari: «Il rapporto con Zingaretti funziona, ci si può fidare»).

«Nei nostri programmi ci sono punti simili, così abbiamo deciso di tentare di usare la ‘debolezza’ di Zingaretti per portare a casa qualcosa di buono per i cittadini. (…) Quando lavori sui temi è più semplice superare i pregiudizi che ci possono essere, dettati anche dalla difficile coabitazione parlamentare».

 

Roberta Lombardi è stata cinque anni a Montecitorio. La sua immagina è legata alla prima e rara diretta streaming con le quali i grillini avevano promesso di rendere pubbliche tutte le loro riunioni. È la diretta con cui il Movimento chiuse la porta in faccia a Pierluigi Bersani che cinque anni fa gli proponeva di entrare nel Governo.

 

Per Lombardi i punti di convergenza sulla carta ci sono.

«Il tema della lotta alla povertà – indica Lombardi – ci accomuna. Ma certo il modo in cui lo abbiamo declinato noi, con il reddito di cittadinanza che sostiene i consumi e aiuta la riqualificazione in attesa di un nuovo lavoro, è molto diverso dal loro reddito di inclusione. Sulla semplificazione della PA, nel decreto Madia c’erano diversi spunti interessanti».

 

Le leggi irrinunciabili per il M5S sono

«reddito di cittadinanza, conflitto di interessi e anticorruzione”, prosegue Lombardi, che esclude conflitti d’interessi della Casaleggio Associati. L’esponente M5S esclude poi l’ipotesi di un ritorno di fiamma con la Lega: “Ha dimostrato un attaccamento a Berlusconi che ha dell’irragionevole. Sarei uscita dal Movimento se ci fossimo seduti al tavolo con Berlusconi».

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