Intrigo Klopman, i misteri sull’asse Mumbay – Roma – Parigi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Un aereo lo sta riportando a Roma direttamente da Mumbay. Mukul Kasliwal è il capo della Mw Corp, il gruppo che otto anni fa ha comprato la Klopman International. Lo aspettano al Ministero dell’Industria: vogliono capire alcuni passaggi di un suo documento. E’ quello in cui denuncia un intrigo finanziario internazionale innescato tra India, Italia e Francia. Un trappolone con il quale assumere il controllo di Klopman.

IL BOCCONE KLOPMAN
E’ una pietanza prelibata, l’azienda con sede a Frosinone. Ha chiuso il 2015 con un fatturato di 120 milioni di euro, per il 95% generato sui mercati esteri. Sta tutto lì il business di Klopman: rifornisce un terzo del mercato mondiale dei tessuti in Poliestere-Cotone, l’elemento base per l’abbigliamento da lavoro. Gli impianti di produzione e sourcing sono concentrati nello stabilimento di via Vona a Frosinone, un’altra struttura di produzione è in Indonesia, a Jakarta. Le piazze mondiali vengono rifornite grazie a sei uffici vendite: sono le punte avanzate nella penetrazione dei mercati su tutto il globo: Ratingen (Germania), Lione (Francia), Borås (Svezia), Mosca (Russia), Dubai (Emirati Arabi) inaugurato a gennaio del 2013, Bangkok (Thailandia) aperta a giugno 2015.

La rivoluzione c’è stata negli ultimi anni. Klopman International ha puntato sulla qualità totale. Ed ha vinto la sfida: strappando segmenti di mercato alla concorrenza, conquistando premi internazionali come il Piramide dell’Eccellenza, il Company to Wathc di Cerved.

Normale che Klopman faccia gola. Produce utili. E li toglie ai concorrenti. E ora qualcuno vuole mettere la mani su quel gioiellino. Chi vuole appropriarsene e perché?

LE DUE STORIE
Le storie sono due, come è normale in questi casi. I contorni non sono chiari, pure questo fa parte del gioco. Una partita nella quale non si sa chi siano buoni e chi cattivi. E forse non ce ne sono. Perché il business è business e non bada molto al sentimento.

La storia Klopman – Mw Corp inizia nel 2007. L’azienda è nel portafogli di una società canadese che intende vendere le azioni, capitalizzare, reinvestire in un altro settore ritenuto più produttivo. Mw Corp presenta una manifestazione d’interesse, accede ai dati industriali sensibili, li studia e presenta la sua offerta partecipando ad un’asta ristretta. Propone 30 milioni di euro: è l’offerta vincente.

Per completare la transazione, Mw Corp si appoggia ad Exim Bank di Mumbai. E’ un istituto bancario pubblico fondato nel 1982 per supportare le operazioni delle società indiane sui mercati esteri. Exima Bank accorda il finanziamento. I 30 milioni vengono versati sul conto del venditore entro il 30 aprile 2008 come previsto dal preliminare di vendita. Le clausole per la restituzione del prestito ad Exim prevedono un piano di ammortamento che Mw Corp pagherà in otto anni, utilizzando gli utili prodotti da Klopman.

A Frosinone si trasferisce uno dei membri della famiglia che detiene la Mw Corp. Se ne occupa Warij Kasliwal.

Il 2008 è l’anno della bolla finanziaria mondiale, innescata dai mutui subprime che hanno avvelenato i conti delle più grandi banche del mondo. E’ la bolla che costa la chiusura al colosso bancario statunitense Lehman Brothers. E pure su Klopman ci sono conseguenze pesanti. C’è la contrazione del mercato, ci sono i ritardi dei clienti nei pagamenti delle forniture. I conti di Klopman International vanno in sofferenza.

I CATTIVI INVESTIMENTI
Qui le versioni della storia iniziano a dividersi. Mw Corp sostiene di avere fatto affidamento alla sua solidità economica, attingendo alle proprie risorse per fare fronte alle rate con Exim Bank, dal momento che Klopman non poteva fare effettuare il pagamento dei dividendi ai soci. L’aspetto finanziario non crea problemi alla produzione industriale. Al punto che nel 2010 Klopman centra il migliore risultato aziendale nei suoi quasi 40 anni di storia. Viene festeggiato con un ricevimento di Natale per tutti i dipendenti e le loro famiglie, aperto anche agli ex andati in pensione.

Tra il 2011 ed il 2012 però una nuova crisi colpisce i mercati tessili. Colpa dei prezzi del greige , cioè un particolare tipo di filato, insieme alla crisi economica in Europa. Klopman compie un errore strategico: compra troppo em>greige e si determinano delle perdite che fanno scendere gli utili. Ma il vero colpo mortale arriva dall’India: si impantana il progetto per la costruzione di una centrale idroelettrica da 500 milioni di dollari. Mw Corp è costretta a rivedere tutti i suoi progetti e tutte le sue strategie Warij Kasliwal si sposta da Frosinone e torna in India per gestire la situazione insieme agli altri soci.

Da questo punto, le versioni diventano del tutto diverse.

ARRIVA MARRA
La versione degli industriali indiani. Al timone di Klopman viene chiamato Alfonso Marra, top manager selezionato tra molti aspiranti. Assume il controllo con l’incarico di amministratore delegato nel 2013. Al manager, i Kasliwal chiedono di reperire fondi europei con i quali sostituire il finanziamento di Exim Bank. Il successivo 1° agosto 2014 si riunisce l’assemblea degli azionisti. In quella sede, Mw Corp viene informata di «non fare più parte del Consiglio della Klopman e eravamo stati sostituiti con degli incaricati della Exim Bank. Anche se i motivi per la nostra rimozione erano immotivati, nessuno ha ascoltato le nostre proteste».

La versione di una fonte finanziaria qualificata consultata da Alessioporcu.it sostiene che Exim Bank ha attivato la cosiddetta ‘clausola di escussione‘. Che in termini semplici significa: se non mi paghi io mi prendo le azioni e le vendo per recuperare i soldi. La Mw Corp perde per questo il diritto di partecipare alle assemblee dei soci.

Un salto di fronte. La versione degli indiani sostiene di avere ricevuto diverse offerte di finanziamento per sostituire la Exim ma di non avere potuto procedere «in quanto tutte prevedevano un nostro impegno diretto nell’attività di Klopman».

La fonte finanziaria dice: «Strano, se qualcuno offre del denaro per effettuare un’operazione finanziaria deve quantomeno sapere se la persona alla quale lo sta proponendo sia o meno proprietario del veicolo attraverso il quale guidare l’operazione».

TDV: SPETTRO O NO
Sta di fatto che le azioni finiscono sul mercato. A cercare un acquirente affidabile è Kpmg, E l’offerta più allettante arriva da Tdv, la concorrente francese di Klopman. Per acquisire solo le commesse, portare tutto in francia e chiudere Frosinone? E’ per questo che il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha convocato d’urgenza Alfonso Marra ieri mattina in municipio. Lo scorso fine settimana gli è arrivato un corposo dossier dal quale risulta che il progetto sia proprio quello.

Una versione smentita però da Marra. Su Il Messaggero Pierfederico Pernarella riferisce che Marra non ha dubbi: «Vogliono agitare le acque con l’obiettivo di far spaventare gli acquirenti (…) Non c’è alcun interesse né tantomeno un piano per lo smantellamento».

Un dossier analogo è stato recapitato anche agli altri politici del territorio. Tra cui Francesco Scalia. Che è alla presidenza della Commissione Industria del Senato. Lo ha letto. E ci sono alcuni punti che non lo convincono. Proprio per questo ha chiesto un incontro urgente al dottor Giampietro Castano, l’esperto in gestione delle crisi aziendali, coordinatore dell’Unità di Crisi Industriale presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Sarà un caso, ma a Mumbay poco dopo ha preso l’aereo Mukul Kasliwal con un biglietto per Roma Fiumicino. Sarà lui a dover spiegare alcune delle cifre e delle indicazioni che sono in quel dossier. Soprattutto quella in cui si parla di un grosso premio, milioni di euro, nel caso in cui scatti la vendita di Klopman.

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