La crociata di Forza Italia per mantenere un posto al sole

La candidatura a sindaco di Alatri serve ad Antonello Iannarilli per dimostrare all’europarlamentare Antonio Tajani che lui ha ancora un nutrito pacchetto di voti. Sia che vinca, sia che perda. E’ per questo che la presenza dell’avvocato Enrico Pavia “disturba” non poco l’ex parlamentare. Pavia pesca nel suo stesso elettorato.


In Forza Italia sono tre le domande che tutti si pongono: 
1) quanto e a quali percentuali reggerà il Partito? 
2) Quanti voti serviranno per essere eletti alla Camera?
 3) Chi si candiderà alla Regione?

Alla prima domanda non può rispondere nessuno e dunque rimane classificata come una condizione futura e incerta.
 Alla seconda la risposta è da far tremare i polsi: con le attuali percentuali che i sondaggi attribuiscono a Forza Italia, perfino 50.000 preferenze potrebbero non bastare in un collegio come quello della provincia di Frosinone.

E’ per questo che in molti sognano la Regione: Danilo Magliocchetti, Pasquale Ciacciarelli, Adriano Piacentini, Riccardo Mastrangeli, Gianluca Quadrini, Vittorio Di Carlo, Ombretta Ceccarelli e via di questo passo. 
Ma alla Regione vuole ricandidarsi Mario Abbruzzese, al grido di “qui nessuno ha l’anello al naso”. Innanzitutto perché alla Regione Lazio è più semplice essere eletti e poi perché, nel caso di vittoria del centrodestra, si potrebbe perfino ottenere un assessorato.


Alla Camera i posti blindati sono quelli da capolista, che saranno riservati ai big nazionali visti i chiari di luna. Combattere per una preferenza trasforma inevitabilmente i concorrenti in semplici portatori d’acqua. Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani lo sa perfettamente ed è per questo che rimane nelle retrovie. Un conto è fare il capolista, altro discorso è indossare i panni del gregario, che non gli si addicono.


Attenzione però alla trasformazioni in atto nell’area di centrodestra. Se Forza Italia dovesse arretrare, Angelino Alfano e Denis Verdini potrebbero approfittarne. Pensando ad un soggetto diverso dal Partito della Nazione. A quel punto tutto tornerebbe in discussione.
 Nicola Ottaviani, Alessia Savo e Mario Abbruzzese lo sanno.