La battaglia di Roma: Zingaretti “versus” Salvini-Meloni

Dopo le comunali si aprirà la partita del Quirinale, fondamentale. Lega e Fratelli d’Italia sanno che conquistando la Capitale metterebbero un’ipoteca sul Governo del Paese. Soltanto il presidente della Regione Lazio può ribaltare questo scenario. Ecco perché.

Il feeling politico ritrovato a Cernobbio tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini è il segnale che questa campagna elettorale sarà fondamentale. Fratelli d’Italia e Lega provano a rinsaldare l’asse e promettono: “Governeremo insieme”. E proprio in questa settimana ci saranno segnali che faranno capire dove si può andare.

Inizia la battaglia sul reddito di cittadinanza, che la destra sovranista vuole cancellare unitamente a Italia Viva di Matteo Renzi. Ma bisognerà capire come e da chi verrà votata la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, mozione presentata da Fratelli d’Italia. Poi c’è tutto il dibattito sull’obbligo vaccinale e sul Green Pass.

Pd e Movimento Cinque Stelle sono dalla stessa parte in Parlamento, ma nei Comuni spesso è un’altra storia. Infine, i sondaggi. Danno il centrosinistra avanti a Milano, Bologna e Napoli, mentre il centrodestra è in vantaggio a Torino. Roma la grande incognita. Anche per l’elevato numero di candidati a sindaco.

La battaglia di Roma

Gualtieri e Michetti

Ma è l’aspetto politico che farà la differenza. A Roma, con Enrico Michetti, Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Matteo Salvini (Lega) proveranno la spallata a Pd e Cinque Stelle. Virginia Raggi (Cinque Stelle) sta già combattendo con le unghie e con i denti, anche al proprio interno. Carlo Calenda (Azione) non si accontenta di poter essere decisivo al ballottaggio e sogna addirittura il grande “colpo”. Poi naturalmente c’è il centrosinistra con Roberto Gualtieri.

Un successo a Roma ribalterebbe ogni tipo di prospettiva. Ed è qui che si inserisce il ruolo del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Perché dopo le amministrative ci sarà (fine gennaio-inizio febbraio 2022) l’elezione del presidente della Repubblica. Al momento le opzioni più gettonate sono quattro: 1) conferma di Sergio Mattarella; 2) ascesa al Colle di Mario Draghi; 3) soluzione di Dario Franceschini; 4) opzione Pierferdinando Casini

In ognuno di questi scenari il Partito Democratico non ha in mano il pallino, mentre Matteo Renzi (Italia Viva) è decisivo.

La bussola del Quirinale

Dal nuovo inquilino del Quirinale si capiranno pure gli spazi di una politica italiana che si avvia ad una stagione che si concluderà con il voto delle politiche nel 2023. Se Salvini e Meloni vincono a Roma, si prospetta un bis di quanto successo nel 2016 (vittoria della Raggi nella Capitale) e poi nel 2018 (Movimento Cinque Stelle al Governo del Paese sull’onda lunga di un successo elettorale incontestabile). Ma stavolta difficilmente il Pd potrebbe rientrare in gioco come avvenne nella primavera del 2019.

Per questo motivo Roma è vitale. E nella Capitale c’è solo uno che può davvero fare la differenza.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright