La battaglia per la sopravvivenza dell’Industria

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. È scattata la battaglia per la sopravvivenza di un intero settore dell'industria nel sud del Lazio. Ma la politica non lo sa

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Ma se preferite c’è anche la versione Occhio non vede, cuore non duole. Entrambi i proverbi, significano che ci preoccupiamo solo alle cose che stanno sotto i nostri occhi. E sbagliamo.

In queste ore gli industriali del Cassinate che lavorano nel comparto Automotive sono stati a Vallelunga e non per farsi una corsa nell’autodromo. Sono andati lì per una serie di incontri: studiare ed approfondire. Cosa?

Un anno fa più o meno questa trasmissione cominciò a dire che l’Automotive era finito e sarebbe stato sostituito dalla Mobilità Sostenibile: ci sposteremo in maniera diversa, i veicoli saranno pensati intorno al software e non al motore.

Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica

Da allora sono successe un po’ di cose: Stellantis ha creato una accademy per convertire i suoi ingegneri meccanici in informatici della mobilità. E qualche migliaio di posti è silenziosamente saltato nelle fabbriche del Cassinate. (Leggi qui: Stellantis annuncia la svolta: a marzo il piano).

A Vallelunga gli imprenditori hanno creato il Cluster della Mobilità di Cassino: sono eccellenze internazionali, producono per tutti. Sanno già da tempo che il futuro non sono le forniture Stellantis: perché 2 su 3 già oggi producono in maggioranza per altre case. Non lo sanno solo i politici (i nuovi è troppo presto per dirlo, chi c’era fino a poco tempo fa non lo sapeva: era rimasto agli anni Novanta).

Cosa sono andati a fare i nostri a Vallelunga? A progettare la sfida a Mirafiori, alla Motor Valley, ai grandi poli mondiali nei quali si montano auto. Sono pronti ad esercitare il loro ruolo. Non a caso c’erano i brand emergenti Dr e Tecnobus. (leggi qui: Automotive, nasce il Cluster Cassino e sfida i poli nazionali).

Lontano dalla nostra vista. Perché qui nessuno si è accorto della rivoluzione cominciata già un anno fa. L’automotive è finito. E – segnatevi la data – sta declinando il Farmaceutico: i tagli annunciati da Sanofi nei giorni scorsi non sono esuberi. Ma riposizionamenti. Significa che andranno a fare quelle cose da altre parti. Questione di pochi anni. (leggi qui: Cosa significa il taglio di 70 posti in Sanofi ed il silenzio sul caso).

Noi apriremo gli occhi quando sarà tardi. Come sempre.

Senza Ricevuta di Ritorno.

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