La birra è… “Ciocia”: benvenuti al Birrificio Ciociaro (Nunc Est Bibendum)

In una delle contrade di Veroli sta prendendo piede il Birrificio Ciociaro. Nato dalla passione innescata da un kit e dai consigli degli amici che assaggiavano e suggerivano. E ora La Ciocia è anche una birra

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

“Una pinta di birra è un pasto da re”. Poche parole, un concetto tanto semplice quanto veritiero. Del resto non si può mica contraddire Sir William Shakespeare! Allora per rafforzare ulteriormente il concetto questa settimana Nunc Est Bibendum vi parla della bionda per eccellenza e vi porta a scoprire una realtà molto interessante.

Il Birrificio Ciociaro

Siamo nel cuore della Provincia di Frosinone, nel Comune di Veroli; cittadina simbolo dei Monti Ernici Veroli è un vero e proprio gioiello. Tanti sono i monumenti e  luoghi di interesse, un centro storico davvero caratteristico e poi la famosa Abbazia di Casamari. Veroli è caratterizzata da un territorio comunale molto vasto e dunque molte sono le frazioni e le contrade.

In una di queste, Contrada Brecceto trovo ad attendermi  Francesco e Giorgio Viti, fratelli nonché titolari, insieme all’altro socio Francesco Santoro, del Birrificio Ciociaro.

Marco accomodati e bevi!” Si spilla una birra, sul tavolo una piccola collina di arachidi e un bel brindisi, questi ragazzi già si sono guadagnati la mia stima! Sono giovanissimi, Francesco il più grande ha 27 anni, Giorgio qualche anno di meno addirittura. Ma sono competenti e anche molto determinati.

Tutto nasce dal kit regalo

Siamo giovani ma comunque facciamo birra da 10 anni, ne avevo 17 quando mi regalarono il classico kit per fare la birra in casa. Un gioco, una passione…una visione. Ho iniziato a studiare, a documentarmi e ad ordinare i pezzi online per iniziare a costruire un vero e proprio impianto. Non pensavo sinceramente ad avviare un birrificio, io volevo soltanto fare una birra bevibile per cenare con gli amici”

“Sai c’è chi cucina, chi sta alla griglia, chi fa la spesa…io ero l’addetto alla birra. Ho iniziato dunque a fare le prime cotte ed i risultati non erano affatto malvagi, anzi!

Francesco  ha l’aria di un giovane che sa cosa sta facendo, non è uno sprovveduto, ha proceduto a piccoli passi ed è stato umile.

Agli amici la birra piaceva ma erano semplici cene, per uscire allo scoperto e testare le potenzialità del prodotto mi sono rivolto a persone che stanno nel campo da diversi anni. Mi recavo ai Festival Internazionali della birra Artigianale con una piccola borsa frigo e facevo assaggiare le nostre creature. Tra complimenti e consigli per “aggiustare” i prodotti ho trovato le giuste motivazioni per fare il fantomatico salto”.

Mastro birraio

Incoraggiati dagli esperti nel settore Francesco diventa mastro birraio, Giorgio il “McGiver” della situazione, colui che si occupa della struttura e del funzionamento degli impianti.

Coadiuvati dall’altro Francesco (Santoro) che si occupa della grafica e del design parte finalmente il Birrificio Ciociaro… ma non senza difficoltà.

Dare vita ad una realtà imprenditoriale in questo territorio non è affatto semplice, poi se si tratta di birra artigianale il rischio è ancora più grande tra cavilli burocratici e permessi. Pensa che per aprire il laboratorio ci abbiamo messo circa otto mesi, una roba che potrebbe scoraggiare chiunque, noi comunque non ci siamo dati per vinti e alla fine eccoci qui, nella tap room del Birrificio Ciociaro”

Il territorio non è facile ma i ragazzi ci credono; certo la birra non è proprio nel DNA della Ciociaria, le materie prime sono importate dal Belgio, Inghilterra e Germania ma comunque i ragazzi stanno producendo a Veroli, l’hastag #beviciociaro è sempre presente nei loro post e la prima birra che assaggio è proprio “La Ciocia”.

La Ciocia

Sull’etichetta compare il disegno del vecchio calzare tipico della Ciociaria ma nel dialetto locale “ciocia” è una parola usata anche per identificare l’organo femminile… Non era questo l’intento dei ragazzi ma alla fine il dialetto ha fatto da “marketing“.

Dunque beviamoci una bella ciocia, tanto noi di Nunc est Bibendum non ci scandalizziamo (e ti pare! ).

Una Kolsh leggera ma dal gusto pieno, aromatica quanto basta e leggermente fruttata, ideale compagna di panini ed aperitivi ma non la vedrei male nemmeno con una bella tagliata di pollo, con patate fritte o al forno. 

Nota di merito per “Summer of Love” la IPA del Birrificio, molto luppolata e dal gusto deciso, fruttata e dalla lunga persistenza amarognola. Una birra che ho amato  tantissimo dal primo sorso e che si può abbinare a diverse pietanze.

Si beve al pub

La cosa che apprezzo dei ragazzi è la loro attitudine, nonostante il prodotto di buona fattura loro sono convinti che la birra debba restare una bevanda semplice e da bere in un pub.

Siamo ovviamente felici se qualche ristorante propone le nostre birre ma noi crediamo fermamente che il pub sia l’habitat naturale di questa bevanda”.

Dissento affettuosamente, ho assaggiato “Summer of Love” con un bel tagliere di formaggi di media stagionatura, tra cui un erborinato di bufala campana che sposava benissimo le note luppolate della birra. Di contro anche un hamburger con bacon affumicato tipico di un pub sarebbe ideale.

Quando però una birra è buona va benissimo anche da sola, oppure come abbiamo fatto durante questa chiacchierata… arachidi come se non ci fosse un domani…Shakespeare hai ragione tu!

Il percorso che hanno intrapreso i ragazzi di Birrificio Ciociaro sarà lungo e tortuoso, il mio auspicio è quello non vedere mai sopita quella passione che si assapora in ogni sorso e che il coraggio possa premiarli. La birra non sta avanzando ed è venduta quasi tutta… come primo anno non c’è male,Skol! 

La Ciocia è donna, “Summer of Love “ riporta agli anni ’60 quindi Consiglio di bere le birre del Birrificio Ciociaro con “Roadblock” di Janis Joplin in sottofondo. 


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Recensione a cura di Marco Stanzione, sommelier di Officine Sannite