La Blue Economy trascina la ripresa del Lazio

I numeri del V Rapporto sull'Economia del Mare nel Lazio. Quante imprese ci sono. Dove sono. Cosa fanno. Quanta economia producono. E quanta ne sviluppano

La ripartenza dell’Italia e dell’Europa “si gioca anche sulla Blue Economy”. Lo dicono i numeri diffusi stamattina in occasione della presentazione del ‘Blue Planet Economy: European Maritime Forum 2021‘ al tempio di Adriano, a Roma. Lì è stato presentato il V Rapporto sull’Economia del Mare del Lazio 2021. È la radiografia della blue economy regionale, in parte anticipata nei giorni scorsi durante il Salone della Nautica a Genova. (Leggi qui L’economia del mare che rilancia l’industria a terra).

Lazio al primo posto

Il Tempio di Adriano durante la presentazione

Sono dati importanti soprattutto per il Lazio. È la regione italiana con il più alto numero di aziende del comparto. A fine 2020 risultano attive sul territorio 37.444 imprese legate alla nautica. Che registrano una crescita dell’1,1% sul 2019.

Di queste il 15,9% del totale appartiene alla filiera ittica, lo 0,2% all’industria delle estrazioni, il 13,1% alla cantieristica, il 5,6% alla movimentazione di merci e passeggeri, il 46% ai servizi di alloggio e ristorazione, il 4,1% alle attività di ricerca e tutela ambientale, il 15% alle attività sportive e ricreative.

La maggioranza delle imprese legate all’economia del mare è localizzato in provincia di Roma: lì ha sede l’87,9%. In provincia di Latina c’è il 10,2%, mentre l’1,1% è in provincia di Viterbo, solo lo 0,6% in provincia di Frosinone, appena lo 0,1% in provincia di Rieti.

Il Lazio è al terzo posto in Italia, con il 5,7%, come peso dell’economia del mare sul tessuto imprenditoriale regionale. Avanti a sé ha la Liguria, che registra un 9,7% di imprese di settore sul totale delle imprese, e la Sardegna, che registra un 6,4%.

In termini assoluti, Roma è la provincia italiana con più elevato numero di imprese nel settore blu economy, con quasi 33.000 unità. La segue Napoli, con 18.531 unità.

Per quanto riguarda le imprese giovanili, a fine 2020 il Lazio ne conta 3.058: di loro più di due terzi (2.230) fanno riferimento al settore dei servizi di alloggio e ristorazione, 211 alla filiera ittica, 1 all’industria delle estrazioni, 107 alla cantieristica, 77 alla movimentazione di merci e passeggeri, 57 alle attività di ricerca e tutela ambientale, 375 alle attività sportive e ricreative.

Chi sono e dove sono

Giovanni Acampora

Di queste, 2.617 imprese si trovano in provincia di Roma, 377 in provincia di Latina, 43 in provincia di Viterbo, 18 in provincia di Frosinone, 2 in provincia di Rieti.

In merito alle imprese femminili, a fine 2020 il Lazio ne conta 8.230: anche in questo caso la maggioranza è concentrata in un settore preciso ben 5.131 afferiscono ai servizi di alloggio e ristorazione, 609 alla filiera ittica, 5 all’industria delle estrazioni, 366 alla cantieristica, 205 alla movimentazione di merci e passeggeri, 198 alle attività di ricerca e tutela ambientale, 1.715 alle attività sportive e ricreative.

Anche le attività in rosa, rispecchiano la distribuzione geografia media. Infatti, 7.197 imprese si trovano in provincia di Roma, 872 in provincia di Latina, 118 in provincia di Viterbo, 39 in provincia di Frosinone, 7 in provincia di Rieti.

Quanto è importante

Quanto è importante l’economia legata al mare? Per capirlo bisogna considerare l’incidenza del valore prodotto nel 2019 dal ‘sistema mare‘ sul totale dell’economia locale, il Lazio è quinto, a pari merito con la Puglia, con un 4,6%. Ha davanti a sé Liguria (11,9%), Sardegna (5,6%), Sicilia (5,4%) e Friuli Venezia Giulia (5,1%).

Il Lazio si colloca al quinto posto anche relativamente alla quota di occupazione assorbita dalla blue economy sul totale regionale, con il 5,3%. Prima in graduatoria Liguria (11,9%), Sicilia (7,8%), Sardegna (7,6%) e Calabria (5,7%). In termini assoluti la provincia di Roma ha prodotto nel 2019 l’ammontare più rilevante di valore aggiunto (circa 7,5 miliardi di euro), grazie al lavoro di quasi 129.000 occupati. In termini relativi, però, ossia rapportati agli altri dati economici regionali, sono la blue economy di Trieste (con un’incidenza del 15,5%) e La Spezia (14%) a primeggiare rispettivamente nelle graduatorie provinciali produttive e occupazionali.

Quanto produce

La conferenza stampa di Roma

Nel Lazio, ogni euro prodotto dall’economia del mare attiva un moltiplicatore pari a 1,8 di valore aggiunto. I numeri dicono che gli 8,2 miliardi di euro generano fino a ben 14,8 miliardi di euro, per un totale generato dalla filiera del mare pari a quasi 23 miliardi di euro.

La lettura del dato riferito alle singole province mostra come Roma attivi dai 7,5 miliardi di euro 13,5 miliardi di euro (per un totale generato di 21 miliardi di euro);

Latina dai 526 milioni di euro 946 milioni di euro (per un totale di quasi 1,5 miliardi);

Viterbo da 82,4 milioni di euro 148 milioni (per un totale di 230 milioni);

Frosinone dai 64 milioni di euro 115 milioni (per un totale di quasi 180 milioni);

Rieti da 13,6 milioni 25 milioni di euro (per un totale di 38 milioni).

L’import-export marittimo generato dalle imprese del Lazio nel 2020 è di 10,1 miliardi di euro. Nel primo semestre 2021 l’import-export via mare è cresciuto del 33% rispetto al 2020, attestandosi a 6,1 miliardi di euro. I porti del Lazio nel 2020 hanno movimentato 11,3 milioni di tonnellate di merci e 1,2 milioni di passeggeri. 

Il dato nazionale

Giovanni Acampora

Lo studio della Camera di Commercio di Frosinone – Latina, promosso dalla sua azienda speciale ‘Informare‘, rileva che il valore aggiunto prodotto dalla blue economy europea ammonta a 218 miliardi di euro, con circa 5 milioni di occupati.

In Italia sfiora i 47,5 miliardi di euro, pari al 3% del totale dell’economia italiana.

Nell’ultimo anno, le imprese dell’economia del mare presenti nei registri delle Camere di Commercio italiane mostrano un saldo positivo del 2,2%, in controtendenza con le imprese degli altri settori economici, diminuite nello stesso periodo dello 0,2%. Esiste inoltre un importante effetto moltiplicatore: ogni euro prodotto dalla blue economy ne ha attivati 1,9 nel resto dell’economia, per un valore aggiunto creato in Italia di ulteriori 89,4 miliardi di euro e un ammontare produttivo complessivo che tocca i 137 miliardi di euro (l’8,6% del valore aggiunto prodotto dall’intera economia nazionale).

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