La Camera di Commercio non è un gioco a chi ce l’ha più duro

La Camera di Commercio del Basso Lazio rischia di non essere una grande opportunità. Capace di far sedere le province di Frosinone e Latina al tavolo con le grandi. Ma un terreno sul quale contarsi. Regolare vecchi conti. Coltivare nuovi egoismi

La Camera di Commercio del Basso Lazio, quella di Latina e Frosinone, dovrebbe rappresentare una straordinaria opportunità per i due territori. Perché unendo le forze, i numeri, i fatturati, le capacità, le competenze, si andrebbe a costituire l’ottava realtà del genere in Italia, in grado di sedersi ai tavoli nazionali e regionali con un “peso” notevole. Acquisendo una forza economica, politica e perfino di rappresentanza mai avuta in passato.

Considerando il collegamento autostradale di Frosinone e lo sbocco al mare di Latina, con un minimo di “pressione” per potenziare le infrastrutture, si potrebbe davvero realizzare una sorta di “corridoio dello sviluppo”. Non dimentichiamo, infatti, che il chimico-farmaceutico, per esempio, rappresenta un’eccellenza sia in Ciociaria che in terra pontina. Un’eccellenza di livello almeno nazionale.

Una Camera di Commercio realmente unica nella rappresentanza potrebbe svolgere un ruolo eccezionale. Invece, se il buon giorno si vede dal mattino, sarà la solita “guerra” non tanto delle poltrone ma della… vanità.

Non c’è soltanto il derby tra Frosinone e Latina, che anzi appare relegato in fondo alla sala delle grandi manovre. Ci sono le rese dei conti nelle associazioni e, soprattutto, i calcoli ragionieristici su quanto “peserà” uno piuttosto che l’altro, su quanto incideranno gli apparentamenti, su quanto sarà importante fare le alleanze giuste e rimanere sottocoperta.

Non si è capito lo spirito di un’iniziativa che non deve essere affrontata con le logiche provinciali delle piccole vendette e delle furba teche non sono sinonimo di intelligenza. Occorrerebbe una visione di sistema e di prospettiva, sulla quale poi calare una governance condivisa e competente.

Invece tutti concentrati sulla propria associazione di categoria, sul territorio, sull’alleato e sull’avversario contemporaneamente. Così non si andrà da nessuna parte e si rischia il solito carrozzone per dare visibilità a chi altrimenti l’avrebbe perduta per sempre.

Non è un gioco a… chi ce l’ha più duro.

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