La candidatura intelligente dall’effetto destabilizzante

La candidatura di Alessandra 'Lalla' Cecilia alle Regionali per il Pd è una scelta intelligente. Perché nessun altro Partito ha puntato sull'elettorato di Anagni. Ma al tempo stesso è destablizzante. Al punto da far traballare il Campo Civico delle Comunali

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Una candidatura che minaccia di creare scompiglio (e forse lo sta già facendo) in un Campo che già di suo vive momenti piuttosto travagliati. Perché potrebbe mettere in discussione l’idea di base di tutto lo schieramento; quella di un gruppo caratterizzato da una dimensione civica, senza sigle o elementi di pPartito. Non evidenti, almeno.

Un’impostazione portata avanti da tempo. Ma che potrebbe entrare in crisi se fossero presenti elementi troppo marcati da un punto di vista politico. Ed è in questo senso che, ad Anagni, ha iniziato a far discutere la decisione di schierare alle prossime regionali, nella lista del Pd, Alessandra “Lalla” Cecilia.

Il nome di peso

Domenico Beccidelli con Fausto Bassetta

Di chi stiamo parlando? Di una figura che ha avuto, negli ultimi anni, un suo peso nella storia politica della città dei papi. Candidata all’epoca del sindaco di centrosinistra Fausto Bassetta ed entrata in Consiglio con il gruppo de L’altra Anagni, Alessandra Lalla Cecilia era stata per diverso tempo un validissimo assessore allo sport dell’amministrazione. Restando poi seduta in poltrona anche quando, in seguito ad una delle fibrillazioni interne di quella coalizione, il gruppo di Floridi e dei suoi amici aveva abbandonato la maggioranza.

Dopo la fine dell’esperienza di Bassetta, e dopo la conseguente mancata rielezione in consiglio, Alessandra Cecilia non ha comunque abbandonato la politica locale. Anzi, E’ rimasta  così attaccata alla politica da continuare a lavorare per un’alternativa alla maggioranza di centro destra capitanata dal sindaco Daniele Natalia. Tanto che da tempo è una presenza fissa nelle riunioni settimanali che si tengono nel Campo largo (o Civico) che si ispira all’imprenditore Domenico Beccidelli. Qualcuno ha anche più di una volta fatto il suo nome come quello di un possibile candidato a sindaco di quel gruppo.

La candidatura intelligente

Antonio Pompeo

Ad indicare il nome di Alessandra Cecilia è stato l’ex presidente della Provincia Antonio Pompeo. Candidato alle Regionali del 12 e 13 febbraio, ha fornito al Segretario provinciale Luca Fantini i nomi di due quote rosa da mettere in lista per la sua componente. Quello dell’ex assessore anagnino e quello dell’ex candidato sindaco di Pontecorvo Annalisa Paliotta.

Una scelta che, nel caso di Alessandra Cecilia centra due obiettivi: rinforza il suo campo, destabilizza quello avversario. Perché ad Anagni nessun Partito finora ha espresso candidati alle Regionali: l’ex assessore sarà l’unica a poter rappresentare la città. E con questa motivazione potrà chiedere la preferenza ai suoi concittadini di qualunque orientamento politico. Il secondo obiettivo è quello di destabilizzare il Campo largo (o Civico): che lentamente si avviava a definire il suo candidato sindaco, con una scelta alla quale Antonio Pompeo sarebbe stato estraneo. E invece, in questo modo, se Lalla Cecilia centrasse un buon risultato alle Regionali potrebbe rivendicare la candidatura a sindaco. Mandando all’aria molte delle aspirazioni nel Campo. (Leggi qui: Le Primarie per risolvere il nodo del candidato).

Effetto destabilizzante

Alessandro Cardinali (Foto © IchnusaPapers)

Ed il problema è proprio questo. Le indiscrezioni dicono che l’ala più centista del Campo (Alessandro Cardinali) avrebbe chiesto una riflessione molto approfondita (al fine di ritirare la candidatura).

Finora in quel gruppo sono presenti soprattutto riferimenti civici. Il che non vuol dire, ovviamente, che non ci siano anime politiche. La candidatura alle Regionali con il Pd potrebbe cambiare le cose? Per la Cecilia non è così: “si tratta di una proposta che mi è stata fatta poche ore fa e sulla quale sto riflettendo”.

Restano alcune domande. Non è che la candidatura è un modo per “pesarsi” in vista, appunto, della successiva battaglia elettorale, quella Comunale? O ancora; come la prenderanno le altre forze di quella coalizione? Forze che, pur avendo una precisa identità politica, hanno voluto fare un passo indietro nel nome della dimensione civica?

Domande che in molti si stanno già facendo ad Anagni.