La carica degli amici di Pasquale. E di Mario

Nella location mozzafiato della Tenuta Corte Guadicciolo, a Castrocielo, la serata del consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli: 300 presenti, 70 amministratori, ma niente big. C’era però Mario Abbruzzese, dirigente nazional-regionale di Coraggio Italia. Ma il punto è che il blocco sociale di Pasquale e Mario è sempre lo stesso. Ciacciarelli prenota il bis alla Regione, Abbruzzese sogna il riscatto alla Camera. Ecco come. Tutti i retroscena: chi c’era e chi no.

Venerdì 23 luglio, l’altro ieri. Il luogo per la serata degli “Amici di Pasquale” è la Tenuta Corte Guadicciolo. A Castrocielo. Location mozzafiato, esaltata dai venti ettari di giardini che trasmettono una sensazione a metà tra il clima da “buen retiro” e quello di una favola.

Il padrone di casa della serata è Pasquale Ciacciarelli, consigliere regionale (in carriera) della Lega. Oltre che responsabile organizzativo del Carroccio in Ciociaria. I presenti sono circa 300 (la Tenuta consente ampiamente il rispetto di ogni tipo di distanziamento). E poi si svolge tutto all’aperto.

Una settantina gli amministratori locali del centrodestra (non solo della Lega) presenti. Non ci sono i big: il sottosegretario e coordinatore regionale Claudio Durigon, i deputati Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi, il senatore Gianfranco Rufa. Non c’è neppure il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani. “Non è un evento politico, riguarda gli amici”. Il mantra è questo. Che continua così: “Perché senza gli amici non si va da nessuna parte, ce lo ha insegnato Mario Abbruzzese”.

Le radici di Mario

Mario Abbruzzese

Già, Mario Abbruzzese c’è. E’ lui l’antesignano di serate come questa. In fondo se il titolo fosse stato gli “Amici di Mario” sarebbe andato bene ugualmente. Perché lo zoccolo duro è sempre quello, moltissimi dei presenti sono gli stessi: imprenditori, commercianti, militanti, gente comune, normale. La stessa che per anni ha votato per Mario Abbruzzese e che adesso fa la stessa cosa per Pasquale Ciacciarelli.

Il punto è che Mario Abbruzzese è un dirigente nazional-regionale di Cambiamo-Coraggio Italia di Giovanni Toti. Con lui c’è Diego Sardellitti, di Arpino, responsabile provinciale della formazione politica che fa riferimento al presidente della Liguria. Ma va tutto bene, il problema non esiste e poi spiegheremo perché.

Tra gli amministratori della Lega ci sono il capogruppo al Comune di Frosinone Danilo Magliocchetti (in corsa per la candidatura a sindaco), Lino Caschera (stratega raffinato a Sora). C’è pure Luca Zaccari da Ferentino. E tantissimi altri. Il discorso di Pasquale Ciacciarelli non supera il minuto. È rivolto agli amici, non ai colleghi politici. Un discorso che però, considerato il colpo d’occhio e la location, trasmette un messaggio forte: la rielezione al consiglio regionale è portata di mano.

Sognando l’assessorato

Pasquale Ciacciarelli

Il buffet è ricco e di grandissima levatura. Si può avere tutto. Innaffiato da bottiglie di vino d’annata. Tutte. Nessuna esclusa. E poi stuzzichini, primi, secondi, frutta, gelato. Dolce. Ci si diverte, parecchio.

La raccomandazione per tutti è di indossare la mascherina se si creano capannelli; lavarsi spesso le mani anche se tutti i presenti sono vaccinati e con il Green pass. E in più una raccomandazione particolare: per favore niente foto e soprattutto non le mandate ad Alessioporcu.it.

Pasquale Ciacciarelli si muove benissimo e una nuvola parlante apparsa improvvisamente ne tradisce l’ambizione: “Magari la prossima volta, se il centrodestra vince, faccio l’assessore”. Ma è una nuvola parlante dei fumetti. A volte succede che si avverano però.

L’obiettivo di Mario

Discreto, defilato, regista: Mario Abbruzzese è lì. Ma a cosa punta? Il ragionamento è questo: nel caso di federazione tra la Lega, Forza Italia e altre realtà centriste, come Coraggio Italia-Cambiamo, qualche carta si può giocare. Nel senso che la formazione di Giovanni Toti, indipendentemente dal sistema elettorale, riuscirà a piazzare sette-otto esponenti di fiducia. Tra questi Mario Abbruzzese potrebbe starci. E allora una candidatura alla Camera o al Senato sarebbe alla portata.

Mario Abbruzzese con il candidato sindaco di Roma Enrico Michetti

A Roma c’è lui al fianco di Enrico Michetti, il candidato sindaco. Lo accompagna in quasi tutti gli appuntamenti elettorali. Mobilita persone, chiama associazioni. Indica quali sono le leve da sollecitare. Mario conosce tutti: gli anni da Presidente del Consiglio Regionale del Lazio li ha messi a frutto; ha un’agenda infinita, grossa come un elenco del telefono, piena di numeri. Contatti che contano, che spostano, votano e fanno votare.

Gli Amici di Mario sono disposti a scommettere che Abbruzzese non ha metabolizzato la sconfitta (per un pugno di voti) del 4 marzo 2018, quando fu battuto da Ilaria Fontana (Cinque Stelle). Da allora è successo di tutto e Mario Abbruzzese si è dovuto “sacrificare” nella candidatura a sindaco di Cassino. Ora si è dimesso da consigliere comunale. Ci pensa: un’occasione di riscatto potrebbe esserci. (Leggi qui La rivoluzione silenziosa del potere politico in Ciociaria).

Ecco perché nella splendida atmosfera della Tenuta Corte Guadicciolo gli “Amici di Pasquale” sono anche gli “Amici di Mario”. Sempre gli stessi, quelli che hanno costruito con il loro voto tante vittorie. Ciacciarelli-Abbruzzese: il sodalizio è sempre quello. Lega e Coraggio Italia potrebbero federarsi. E allora ricandidatura alle regionali (Pasquale) e ricandidatura alla Camera (Mario) potrebbero andare a braccetto.

Si vota nello stesso giorno.

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