La Ciociaria non scorre più dal finestrino, adesso il Freccia Rossa si ferma

Tav

Nicola Zingaretti oltre il cerimoniale. Parla della tratta veloce che ferma a Frosinone e Cassino e dice basta ai piagnistei. Invoca la ripresa «Ma ognuno deve fare la sua parte». Subito investimenti per mettere la Città Martire al passo con le nuove rotaie.

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Frosinone e Cassino salgono sul Freccia Rossa e, con loro, le aspettative di un territorio per troppo tempo rimasto su un ‘binario morto’. Un ideale colpo di forbice: al passato e ad un nastro inaugurale tricolore. Per ripartire entrando nel “Network dell’Alta velocità”

Un ingresso avvenuto alle 17.55 di oggi quando l’ETR500 numero 9539 da Milano Centrale ha fatto il suo ingresso nella stazione di Frosinone: per la prima volta nella storia. Tra gli applausi della gente che gridava grazie a Nicola Zingaretti e quella che chiedeva al sindaco Nicola Ottaviani di togliere l’acqua dalle mani di Acea: il mondo con tutta la sua normalità si è dato appuntamento per vedere entrare la storia in città.

L’ingresso dell’ETR 500 a Frosinone © Foto Patrizi

La Storia, con la maiuscola: perché quel treno è come l’arrivo dell’autostrada passata da Frosinone e non a Latina: avrà le stesse conseguenze. Ci vorrà tempo ma sarà così. Per questo, poco importano quei 14 minuti di ritardo nell’ingresso a Frosinone: colpa delle bandierine e dei coriandoli alla partenza dalla stazione Termini di Roma, della prudenza sul percorso nuovo.

Sono nulla quei minuti. La sforbiciata al passato è data e ora si parte. Veloci, spediti verso un futuro che forse era rimasto passato per troppo tempo. Passato come quello delle polemiche da campanile che hanno caratterizzato questi giorni concitati, in cui molti hanno invocato le discriminanti locali e pochi hanno visto la prospettiva generale. 

Sbagliavano tutti: quelli che dicevano che la Tav non è per i pendolari e quelli che dcevano che lo è. Gianfranco Battisti, il presidente fiuggino di Ferrovie dello Stato Italiane, l’uomo che con Nicola Zingaretti ha reso possibile questo traguardo, lo ha detto in modo chiaro: ora Frosinone e Cassino sono centro e periferia, centro di un mondo che va da Roma a Bari, periferia vivibile di due metropoli come Roma e Napoli dalle quali la gente fugge in cerca di tranquillità.

Sta a Frosinone e Cassino dare risposte. Perché ci sono abbonamenti vantaggiosi anche per i pendolari, tav ora diventa per studenti e professori, per impiegati e dirigenti. 

È una scommessa su un futuro che alla velocità non concede una passerella, ma un’ultima occasione. Perché la velocità oggi è l’unica marcia da seguire se si vuole crescere.

La rinascita cominci

Nicola Zingaretti

Non ci sono fanfare a Frosinone per attendere l’ETR in arrivo da Milano. Ma le trombe squillano lo stesso. È il governatore del Lazio Nicola Zingaretti a suonarle.

Dice «Bisogna smetterla di avere un atteggiamento solo di attesa: che la rinascita cominci. Dobbiamo iniziare a sporcarci le mani per farla iniziare. Noi iniziamo da qui, da Frosinone: è il nostro contributo all’Italia ed alla ripresa, ad un’Italia che deve andare più veloce, deve produrre di più, deve fare di più, deve riaccendere subito i suoi motori».

 Parla di rinascita, resurrezione, ripresa. Se servisse a qualcosa sarebbe capace di rimboccarsi le maniche a gridare “Italia, rialzati e cammina”, come un Lazzaro che tutti vorrebbero morto e invece si ridesta.

«L’Italia che deve rinascere dopo la malattia deve essere un’Italia ad alta velocità, nei trasporti e della rete digitale, deve essere un’Italia digitale nei servizi alle persone, e alle imprese».

Non è un premier, non è un ministro: è un segretario di Partito che, come l’Italia e come Lazzaro, tutti davano per finito. E si è rielato. «Deve essere un’Italia più verde, più green nel modo di produrre, nel modo di vivere, deve essere un’Italia più inclusiva, perché abbiamo visto quanto con il coronavirus c’é stato bisogno gli uni degli altri».

Apertura alle opposizioni

Il pannello che indica la prossima fermata a Cassino

Il Treno ad Alta Velocità che passa a Frosinone e Cassino è un segnale. Il Segretario lo ribadisce quando gli chiedono degli Stati Generali e dell’opposizione che non ci va.

«Le forze di opposizione hanno chiarito che sono pronte a dare il proprio contributo e noi dobbiamo cogliere questo aspetto del loro pronunciamento» ha evidenziato Nicola Zingaretti.

Spiega che c’è di fronte una grande battaglia per ridare speranza agli italiani. Ma «ognuno deve fare la propria parte. Questa speranza è possibile grazie all’Italia che ha combattuto in Europa. E ce l’abbiamo fatta. Chi pensava che l’Europa andava solo picconata, sbagliava. L’Europa ha dato all’Italia un’altra grande chance e noi dobbiamo esserne degni».

Ci sono scelte da fare, decisioni da prendere, un Paese da riformare. «Per farlo, c’é bisogno di una stagione di pluralismo politico, sociale, ma anche di grande concordia».

Intorno a Nicola Zingaretti ci sono tutti i suoi colonnelli: dal Capo di Gabinetto Albino Ruberti all’assessore ai Trasporti Mauro Alessandri al consigliere Sara Battisti. Non c’è e non si fa vedere Francesco De Angelis. Il Governatore cita per nome e cognome solo il suo presidente del Consiglio Regionale Mauro Buschini. Coincidenze?

Lavori per 18 miliardi

Gianfranco Battisti

Frosinone e Cassino si trovano all’interno di un progetto che parte dalla Scandinavia ed arriverà a Malta. Solo in zona c’è un progetto di 18 miliardi di euro di investimenti in opere pubbliche. Non se lo aspettava nessuno, non ci credeva nessuno.

Per questo Gianfranco Battisti parla di “una giornata storica”. Dice che “È un traguardo storico, è un grande successo. Portiamo a casa un risultato importante: in tre ore e mezza si arriva a Milano. Un’opportunità per mettere Frosinone al centro dell’asse fondamentale di un territorio che parte dalla Scandinavia e arriva fino a Bari. Che Frosinone sia in posizione di baricentro tra Roma e Napoli, fa si che sia una naturale estensione del territorio napoletano e della Capitale». 

Il target specifico è il turismo, quel turismo che con la nuova tratta permetterà a chi abita nelle grandi città di mettere in cantiere sosta, attenzione e capacità di spesa sulle bellezze di Ciociaria e Cassinate. Certo, i turisti bisognerà attrarli, ma almeno la via per portarli da noi ora c’è. Due gli snodi che immetteranno il treno veloce sugli step ciociari: Sgurgola a nord e San Vittore a sud, dove i convogli scivoleranno sulla linea convenzionale, pronti a schiudere i portelli nelle due stazioni del frusinate.

Lo faranno con questi orari: alle 6.03 a Cassino e alle 6.32 a Frosinone. A parti invertite nel pomeriggio, alle 17.41 a Frosinone e alle 18.10 a Cassino. Agli estremi c’è praticamente tutta l’Italia, tramite le due stazioni bouquet di Napoli e Milano. Che sia per affari o per turismo, da oggi la mission sarà intercettare una robusta fetta di quell’Italia che prima vedeva la Ciociaria soltanto scorrere veloce dal finestrino.